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“A Dangerous Method” di David Cronenberg: la psicanalisi di Freud e Jung tra passioni e rivalità

Creato il 17 settembre 2015 da Alessiamocci

Già i popoli antichi pensavano che i sogni fossero messaggi premonitori. Poi arrivò un uomo, tale Sigmund Freud, che vide in questi non tanto un segnale sul futuro, quanto sulla persona in sé. Era, ed è, l’interpretazione dei sogni che sta alla base della psicanalisi: la prima, vera rivoluzione del Novecento, ancora oggi essenziale.

La stessa che è al centro del film “A Dangerous Method” del 2011, diretto da David Cronenberg, ambientato tra Zurigo e Vienna nei primi decenni del secolo scorso. Protagonisti, quindi, non possono essere che lo stesso Freud (interpretato da Viggo Mortensen) e Carl Gustav Jung (Michael Fassbender), i due nomi di punta del primo movimento psichiatrico europeo, insieme alla giovane russa Sabrina Spielrein (Keira Knightley).

Proprio quest’ultima metterà in contatto i due dottori: la ragazza arriva, infatti, nel 1904 presso l’ospedale svizzero di Burghölzi, dove all’epoca lavorava Jung, con gravi problemi di schizzofrenia. Aggressiva, il medico prova su di lei la terapia sperimentale formulata da Freud, la “terapia delle parole” o psicanalisi, e i risultati si vedono presto: scopre che la malattia di lei è causata da un’infanzia di sofferenze, a causa della violenza del padre, che ancora adesso le provoca piacere nell’essere picchiata.

Jung inzia quindi un rapporto epistolare con il suo mentore, spiegandogli il caso della Spielrein, e nota nella giovane una spiccata intelligenza, tanto da farla diventare sua assistente e spingerla a proseguire gli studi. Il tempo passa e i contatti tra lo svizzero e l’austriaco diventano più fitti, mentre la popolarità di entrambi accresce, insieme alla psicanalisi.

“Mina vagante” della pellicola è lo psicoanalista Otto Gross (Vincent Cassel), avverso alle teorie freudiane e libertario in campo erotico: sarà lui a spingere l’inflessibile Jung, restio ad avere relazioni extraconiugali, a dar sfogo a tutte le proprie pulsioni sessuali con la seducente Sabrina, che invece vorrebbe amarlo. Alla fine l’irrazionalità prenderà il soppravvento, tanto da influenzare la carriera stessa del medico.

Come un magnifico mosaico che si compone e poi si sgretola, l’amicizia e poi il conflitto tra i nomi più autorevoli della psicanalisi di inizio secolo diventa una giostra di rancori e supporti, che anima i retroscena di ciò che ancora oggi si studia sui manuali del settore. E parte integrante di questo terremoto è l’irrefrenabilità dei sentimenti e delle pulsioni, intrinseche nell’istinto umano ma al tempo stesso così rifiutate da sembrare bestiali.

Seppur rimanendo un film storico, la storia diretta con grande enfasi da Cronenberg riesce a colpire al cuore lo spettatore senza distaccarsi neccessariamente dai fatti oggettivi. Tanto da diventare un’interessante alternativa ai libri di psicologia, anche se il tema del misticismo, che Jung farà proprio, nella pellicola viene ampiamente accennato, senza nessuna precisazione però.

L’interpretazione degli attori, in primis Fassbender ma anche la Knightley, accentua ulteriormente la bellezza di questo film: come fili ad alta tensione scoperti, ogni volta che questi si toccano generano scintille che riproducono sulla pellicola scene di grande cinema. Cose che assomigliano ai sogni, e magari un certo Freud potrebbe dirci cosa significhino…

Written by Timothy Dissegna


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