Magazine Media e Comunicazione

A fari spenti nella notte della dislessia

Creato il 22 febbraio 2012 da Rossellagrenci
Print FriendlyPuoi stampare l'articolo

A FARI SPENTI NELLA NOTTE DELLA DISLESSIA

C’era molta attesa ieri sera per la fiction A fari spenti nella notte. Notizie confuse, all’inizio, riportavano che fosse tratto dal libro di Ugo Pirro: Mio figlio non sa leggere. Leggendo la trama,  invece, si è fatta chiarezza: il film trattava anche della dislessia, ma ciò che l’aveva correlato ad Ugo Pirro è che lo sceneggiatore era Umberto, proprio il figlio di Pirro.

Nonostante fossi un pò scettica il film mi è piaciuto moltissimo per una serie di motivi.

Finalmente una trama convincente, interpretazioni brillanti dei giovani attori… e il tema dislessia trattato in modo nuovo, senza retorica. Naturalmente molte delle vicende legate alla dislessia erano autobiografiche.

Il protagonista del film, che per un incidente di moto perde la memoria, deve fare i conti con il trauma antico legato alla sua dislessia e ai ricordi infantili (e qui ritorna in causa il libro di Pirro). Un trauma mai superato che gli condiziona la vita, compreso il rapporto di ostilità col padre, il quale non aveva mai accettato questa sua “diversità”.

L’attore è molto credibile, nel suo ruolo di traumatizzato che è in balìa di una donna che dice di essere la moglie. I flash del passato non sono chiarissimi se non si conosce il libro e le “cure” che, una volta, si usavano per “guarire” la dislessia. Infatti, le luci che Stefano, il protagonista, vede nei suoi ricordi, sono quelle delle torce che il padre usava per aiutarlo a migliorare la coordinazione oculare, quando trent’anni fa si credeva che la dislessia potesse dipendere da ciò. Il metodo che veniva seguito si chiamava Doman-Delacato, perchè faceva riferimento a questi due medici americani.

Bello anche il finale: Stefano recupera la memoria quando riesce a fare i conti col suo passato di bambino dislessico torturato da un padre che, invece, voleva solo aiutarlo.

Il film è credibile anche perchè parte della storia è vera ed è raccontata con accorato coinvolgimento degli attori. E chissà che si parli sempre più spesso di dislessia senza tabù e un pò più di informazione!
Se vuoi restare in contatto con me, segui la pagina su Facebook o iscriviti per e-mail, usando i pulsanti in alto a destra.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :