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A occhi aperti di Raine Miller [The Blackstone Affair, #3]

Creato il 16 luglio 2014 da Nasreen @SognandoLeggend

1. Nudo d’autore, 2014
2. Senza tregua, 2014
3. A occhi aperti, 2014
4. Rare and Precious Things (inedito)
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Recensioneùdi Kristina

Poco più di una settimana fa Corbaccio ha pubblicato A occhi aperti, terzo e penultimo romanzo della serie The Blackstone Affair di Raine Miller. Ero entusiasta e impaziente di leggere finalmente quello che erroneamente avevo creduto il volume conclusivo di questa “trilogia”. È stato, infatti, uno shock scoprire su Goodreads la pagina dedicata al quarto libro – Rare and Precious Things. Ecco, questa sarebbe stata una piacevole scoperta se almeno la storia o lo stile si fossero avvicinati  ai livelli raggiunti dai libri precedenti e, invece, anche se può sembrarvi crudele, A occhi aperti è stato un vero fallimento!noia

È un libro che, secondo il mio modesto parere, non ha contribuito a dare niente alla storia. Ci sono pagine e pagine assolutamente inutili che avrei saltato con piacere. Scene di pianti disperati e attacchi di panico ogni due per tre che hanno reso soprattutto Brynne insopportabile e noiosa. Ogni avvenimento importante o anche le più normali conversazioni sono accompagnate da lacrime, dubbi e maratone di sesso (il vero protagonista del romanzo).

Ho boccheggiato e ho sentito di nuovo le lacrime pungermi gli occhi, incapace di tenere le emozioni sotto controllo, chiedendomi come sarei mai riuscita a passare attraverso tutto quanto, rimanendo intera. Perché dovevo essere tanto debole?
Ho sollevato lo sguardo. «Ma io ti amo, Brynne, e voglio stare con te. Non è abbastanza?»
Ho perso la mia battaglia. Completamente e totalmente, e per la miliardesima volta. Lacrime, singhiozzi … il pacchetto completo. Ethan ha avuto la confezione delux quella notte. Pover’uomo.
Il mio crollo non è parso disturbarlo, però, mentre si prendeva cura di me, mi rimetteva a letto, e mi teneva stretta a sé. Mi ha passato le dita fra i capelli, e mi ha tenuta così a lungo, senza altre richieste, nessuna domanda. Mi ha lasciata fare, offrendomi conforto e la sua grande generosità, senza aspettarsi nulla in cambio.

La storia riprende da dove ci eravamo fermati nel libro precedente: dopo la minaccia telefonica nella galleria d’arte, Ethan ha deciso di portare Brynne nella tenuta di famiglia dove, tra scoperte sconvolgenti e continue rassicurazioni, la nostra protagonista riesce finalmente a venire a patti con i propri sentimenti. È inutile dirvi che tutti i problemi vengono risolti attraverso il sesso, perché i due non conoscono un altro modo di comunicare e affrontare le difficoltà. È un romanzo statico e ripetitivo.

Non ci sono scuse per quanto ho fatto dopo. L’ho presa. Ho preso quello che era mio e sapevo come farlo con Brynne.
La distanza fra noi è stata colmata fisicamente. La parte spirituale sarebbe stata presa in considerazione più tardi. Sesso prima, parlare poi ha sempre funzionato per noi, in precedenza, ed ero certo che avrebbe funzionato anche questa volta. 

abbraccioIl più delle volte, inoltre, riuscirete a intuire come vanno a finire alcune situazioni prima ancora di leggerle. Ma ciò che mi ha dato davvero fastidio è che ho trovato il tutto “esageratamente esagerato” (perdonate il gioco di parole), a partire dai comportamenti stessi: prendiamo ad esempio il mio personaggio preferito – Ethan, che sembra essere diventato un maniaco del controllo che non riesce a non comportarsi come un uomo delle caverne e a sottolineare a ogni frase che lui è un maschio Alfa, che lei gli appartiene e che vuole sposarla principalmente per tenere lontano gli altri possibili avversari. Che “romantico”!

Ero impaziente, inoltre, di scoprire l’identità dello stalker, l’unico elemento che mi ha convinta ad andare avanti con la lettura, anche quando il desiderio di abbandonarlo era forte. Quello che avrebbe dovuto essere uno dei punti fondamentali dell’intera serie si è risolta in (forse) tre pagine in modo assurdo e poco credibile.

Scoprire poi la vera ragione per la quale Brynne vuole a tutti i costi posare nuda è stato la goccia finale. Diversamente da quello che la scrittrice ci ha fatto intendere nel primo romanzo, Brynne non posa per aiutarsi economicamente, ma per pura vanità. Per l’ennesima volta la protagonista si è dimostrata superficiale, vuota e… una totale delusione!

«Quindi smetterai di posare?» C’era speranza nella sua voce. Mi dispiaceva di doverla deludere.
«Non penso di potere, Ethan. Non posso neppure per te.»

sguardoSe la serie si fosse fermata al secondo libro ve l’avrei raccomandata con sicurezza, ma è successo quello che di solito succede quando una storia si prolunga anche troppo e quando una scrittrice non ha nient’altro da raccontarci: il tutto è diventato troppo prevedibile e pesante!
Tremo all’idea di leggere il quarto libro.

 

Voto

 

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