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A proposito di "shock", fra presente e futuro...

Creato il 26 luglio 2014 da Alessandro @AleTrasforini
"[...] Senza dubbio la conclusione del ventesimo secolo ha garantito tutto questo: impeto, slancio e tensione. Forse anche troppo!
Se facciamo un passo indietro, nel 'pittoresco' 1965, troviamo 'Mary Poppins' [...], il primo concerto dal vivo di Grateful Dead e la prima stagione della sit-com 'Strega per amore', trasmessa dalla NBC.
Fu anche l'anno della prima passeggiata spaziale e del primo impiego della respirazione artificiale.
Eventi e invenzioni simili, così come molti altri, promettevano cambiamenti di tale portata, e così rapidi, che Alvin Toffler ne trasse spunto per scrivere il saggio 'The Future as a Way of Life', in cui comparve per la prima volta la definizione 'shock del futuro':
'Possiamo prevedere violenti scombussolamenti, svolte e inversioni di tendenza, non solo nella nostra struttura sociale, ma anche nella nostra gerarchia dei valori e nel modo in cui gli individui percepiscono e concepiscono la realtà. 
Tali imponenti cambiamenti, che si manifestano a velocità crescente, finiranno per disorientare, confondere e schiacciare molte persone [...].
Oggi come oggi, persino le persone più istruite operano secondo il presupposto di una società relativamente statica. 
Nella migliore delle ipotesi cercano di pianificare attraverso progetti semplici e lineari, basati sulle tendenze odierne. 
Il risultato è che ci troveremo impreparati ad affrontare il futuro, allorché arriverà. 
In breve, subiremo lo shock del futuro.' 
Secondo Toffler le cose sarebbero cambiate così rapidamente che ben presto non saremmo più stati in grado di adattarci.
Nuovi farmaci avrebbero allungato la vita, nuove tecniche mediche avrebbero trasformato il corpo e la sua struttura generica, nuove tecnologie avrebbero reso il lavoro obsoleto e la comunicazione istantanea.
Come immigrati giunti in un nuovo Paese, e soggetti a un inevitabile shock culturale, ben presto avremmo vissuto lo shock del futuro, risvegliandoci in una realtà irriconoscibile: un disorientamento generalizzato, non attribuibile a uno specifico cambiamento ma al ritmo intollerabile del cambiamento stesso. 
Ecco perchè per Toffler era necessario che ci trasformassimo tutti in futuristi. 
Voleva che i programmi scolastici includessero più fantascienza, e che gli studenti frequentassero corsi speciali, dedicati all'arte della 'previsione'. 
Secondo Toffler la mancanza di capacità predittive elementari avrebbe prodotto una 'forma di analfabetismo funzionale riguardo al mondo contemporaneo'. Per molti versi, fu proprio ciò che accadde.
Certo, a scuola nessuno ricevette mai lezioni di futurismo: ci pensarono la cultura popolare e quella degli affari a impartircene una, a dire il vero assai desolante. In un modo o nell'altro diventammo tutti futuristi, cercando di sbirciare dietro l'angolo per intravedere la prossima grande innovazione, e poi la successiva. E alla fine siamo arrivati dove volevamo. Dove? Al qui e ora. Al futuro. 
Ed è a quel punto che la storia si è sgretolata miseramente: in quel momento abbiamo iniziato a percepire i primi veri sintomi dello shock del 'presente'. [...]"

Fonte citato: "Presente continuo - Quanto tutto accade ora", Douglas Rushkoff, Codice Edizioni

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