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A short story from Little Petra

Creato il 27 febbraio 2015 da Clach

IMG_2926 (Medium) A febbraio a Petra e dintorni fa parecchio freddo, non solo quando cala il sole. Così questo mese me ne sono rimasto tranquillo, ma Little Petra, o piccola Petra, considerando la vicinanza e il fatto che è gratis, non potevo non andarci. E un episodio piccolo, ha avuto un significato ben più grande.

Little Petra e la ricostruzione del villaggio antico al fianco si visitano in meno di un’oretta e non sono niente di speciale, ma comunque ti permettono di fare una piacevole camminata e qualche foto suggestiva.

(A proposito: 32 foto da Little Petra che non solo Manuel Moscariello dovrebbe vedere una a una)

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C’è un cartello con scritto “The best view in the world“, che ti invita a una breve, ma intensa, arrampicata su una roccia, in cima al quale c’è una vista in realtà assolutamente ordinaria e due beduini con i loro negozietti improvvisati.

Scendo dall’altra parte e vado oltre, sperando ci sia un sentiero da esplorare. Dopo 15-20′ di camminata che non porta a nulla, torno indietro e non riesco a trovare il sentiero che mi riporta verso la roccia. Il beduino mi vede tornare sui miei passi e mi indica gentilmente la strada.

Appena in alto mi invita a bere del tè, che rifiuto per il timore di dover pagare, ma accetto l’invito a sedermi accanto a lui.

Chiacchieriamo qualche minuto, giusto il tempo di capire che non sta cercando di vendermi niente, ma vuole solo compagnia e ci rilassiamo entrambi.

Il beduino tira fuori un’edizione del corano lussuosamente rilegata e comincia a leggere. Si capisce che questo ragazzo, che passa le giornate in quasi completa solitudine, è un religioso serio.

Gli dico che mi piacerebbe leggerlo e lui subito si alza e mi porta un’edizione altrettanto lussuosa tradotta in inglese, insieme a un paio di opuscoli divulgativi sull’Islam.

Però, si raccomanda in modo solenne:

“Non puoi mettere nessun libro sopra il Corano.

Inoltre non lo puoi leggere mentre sei in bagno”

Annuisco con aria profonda, ma dentro di me provo grande compassione per lui.

Non credo si arruolerà mai nell’ISIS, ma penso alle tante persone ignoranti che ci sono in questo deserto, e beninteso, non solo arabe, non solo musulmane e non solo qui, ma in ogni parte del mondo, che per ignoranza credono a queste cazzate, tipo gli ebrei ortodossi che si lasciano crescere i capelli sulle basette o i tanti cattolici che credono al celibato dei preti come un dogma, senza conoscerne le reali ragioni storico politiche. 

Era un pensiero che mi dominava la mente fin da quando sono entrato in Israele e soprattutto a Gerusalemme: ma fino a quando le religioni terranno all’oscuro le menti degli uomini?

 Mi incammino verso il Seven Wonders Camp, gestito dalle stesse persone del Rocky Moutain, l’hotel dove faccio il volontario, dove promettono una esperienza urlique o urliqa.

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Ripeto:
32 foto da Little Petra che non solo Manuel Moscariello dovrebbe vedere una a una


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