Magazine Politica

A volte ritornano

Creato il 20 settembre 2010 da Pierotieni

A volte ritornano

di Piero Tieni

La comunicazione in politica è diventata (purtroppo) quasi tutto. Ai fini elettorali (e quindi per vincere le elezioni, e quindi per governare, e quindi per poter attuare un programma e le proprie idee) non è tanto importante ciò che succede in realtà quanto ciò che passa che sia successo. Dell’estate politica appena trascorsa, all’elettore medio resterà che mentre Fini ed il piccolo imperatore di Arcore se le davano di santa ragione (tra casette a Montecarlo e affari sporchi della Cricca), il Pd anziché appostarsi semplicemente sotto l’albero a raccogliere i frutti (elettorali) ha detto fondamentalmente due cose: prima di partire per le vacanze il segretario del Pd ha affermato (è passato che abbia affermato) che andava bene anche Tremonti (!!!) pur di liberarsi del Premier; al ritorno delle vacanze la presidente del Pd ha chiuso il cerchio dicendo (è passato che abbia detto) che a determinate condizioni (e la rava, e la fava) potremmo allearci addirittura con Fini(!!!). Poi sono partite le varie precisazioni e i distinguo ma il danno era ormai stato compiuto. Il fatto certo è che se non si fossero nemmeno inoltrati in tali elucubrazioni, nessuno avrebbe potuto distorcere alcunché. Sarebbe bastato dichiarare, in dipietresco o vendoliano, che sono solo una banda di smandruppati ed incapaci e che se non ce la facevano, toccava a Napolitano fare la prima mossa. E invece no, dato che la materia grigia a sinistra si spreca, si sono subito inoltrati in dottissime disquisizioni algebriche col risultato che per ora il governo va avanti (per fortuna della sinistra) e il Pd è quel partito che ha proposto di allearsi o trovare intese con la destra. Bingo!   Siccome però ai capi e capetti piddini pare davvero incredibile che nonostante tutto ci sia ancora un 25% di elettori pronti a mettere la crocetta su quel simbolo (anche se metterebbero più volentieri una croce definitiva su alcuni personaggi) si affannano e ce la mettono tutta per scoraggiare anche i più testardi votatori incalliti! L’obbiettivo a questo punto, si può starne certi, è l’autodissoluzione. Non discuto che a qualcuno non piaccia la linea attuale del partito e voglia fargli cambiare rotta ma quando quel qualcuno lo fa platealmente a favore di telecamera e fa firmare un documento a 75 parlamentari spiattellandolo pubblicamente, si capisce subito che quel qualcuno o ci fa o ci è. Quando poi leggiamo che quel qualcuno è nientemeno che Mr. Weltronix, i dubbi svaniscono e si capisce che ci è. Adesso, pur tralasciando l’assoluta vacuità ed evanescenza politica del personaggio, pur lasciandolo gravitare incoscientemente nell’ariafritta del proprio vuoto, pur lasciandolo in pace con la sua tanto amata nutella e le sue indimenticabili figurine Panini, non ci si può proprio trattenere dal mandarlo pacatamente e serenamente al diavolo. Ma può ancora riproporsi uno che da segretario del Pds ridusse quel partito ai minimi termini e che da segretario del Pd ha segnato la più dura sconfitta della Sinistra, marcando il più ampio divario con l’avversario? Ma cosa vuole ancora uno che candidava tutto fiero l’industriale Calearo come capolista del Pd, un tizio profondamente di destra che ora si dice (coerentemente) pronto a votare la fiducia al governo e, se glielo chiedono, a fare il ministro del Sultanino? Ma di che si preoccupa ancora uno che ha avuto tutte le possibilità di dimostrare il proprio valore e che alla fine l’ha mostrato proprio tutto evaporando completamente? Forse davvero l'unica soluzione è una legge elettorale che consenta di scegliere da chi farsi rappresentare. Una sola tornata elettorale e di questi signori non ne resterebbe più nemmeno uno. Finalmente.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog