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Acciaieria Arvedi, bilancio 2014 in pari, perdita d’esercizio di 4 milioni di euro e aumento di capitale

Creato il 18 giugno 2015 da Cremonademocratica @paolozignani

Anno negativo il 2014 per l'acciaieria Arvedi, considerato il dato d'esercizio, in rosso di quattro milioni di euro, dopo aver chiuso il 2013 in utile di nemmeno tre milioni. Il bilancio poi nel 2014 pareggia nel complesso, considerando tutte le voci all'attivo e al passivo. Non mancano prospettive, visto il finanziamento europeo di quest'anno e l'aumento di capitale già effettuato. L'industria siderurgica cremonese paga il conto della crisi e del calo della produzione nazionale d'acciaio, castigata a propria volta dal mercato e soprattutto dalla serie di incidenti che nell'autunno del 2013 hanno bloccato la produzione. La spesa per il personale non è diminuita, anzi aumentata. Il valore della produzione è sceso da un miliardo e 751 milioni a un miliardo e 644 milioni. Non ci sono, da quanto si sa, ripercussioni negative per l'occupazione. Il 2014 è finito poco dopo la serie di incidenti e lo stop subìto da uno dei due forni di fusione: le prospettive ripartono dall'opportunità di un aumento di produzione grazie all'acquisto di un nuovo forno che dovrebbe entrare in funzione l'anno prossimo.

Sono previste anzi ventuno assunzioni nei prossimi giorni: i sindacati stanno analizzando la situazione reparto per reparto: hanno rilevato sinora una carenza d'organico e premuto per assunzioni già in programma. Nel complesso dello stabilimento di via Acquaviva è per adesso impossibile prevedere se quest'anno ci sarà o no un aumento di personale.

Il futuro dell'industria siderurgica si gioca su più fronti e resta aperto, anche grazie all'impegno economico dell'Unione europea e agli accordi con Siemens, che hanno dato nuovi sviluppi. Altre prospettive sono aperte a Servola (Trieste). Anni difficili e sfide impegnative, con un arduo e decisivo piano di risanamento acustico, che una volta completato con la dovuta cura dovrebbe migliorare l'impatto ambientale. L'industria infatti è molto vicina alle abitazioni e le proteste sono molto frequenti.

La relazione di bilancio, poi, lascia intravvedere varie opportunità per il 2015 e il 2016 in tempi particolarmente difficili.


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