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Ada Lovelace: bellezza ed intelligenza dell'incantatrice di numeri

Creato il 10 aprile 2012 da Lalenene @Irene_Marziali
Ada Lovelace: bellezza ed intelligenza dell'incantatrice di numeri La Ada Lovelace ( (Londra, 10 dicembre 1815 – Londra, 27 novembre 1852) di cui parliamo oggi è stata una donna davvero eccezionale per il suo tempo. Assunto il cognome "Lovelace" dopo il matrimonio con William King Conte di Lovelace, alla nascita si chiamava Augusta Ada Byron, ed ora ci suona forse più familiare. Nonostante il loro fosse un rapporto puramente di sangue, giacché non si conobbero che superficialmente nei primi anni di vita di lei, Ada era l'unica figlia del celebre, anzi celeberrimo, Lord Byron - poeta inglese fra gli uomini più influenti, affascinanti e belli non solo del periodo Regency ma dell'intera storia britannica - e della moglie di lui, Anna Isabelle Milbanke, matematica.
Nel gennaio 1816 Anna si trasferì con la piccola insieme ai propri genitori a Kirkby Mallory, lasciando - per volontà di entrambi - il marito. L'animo oscuro, romantico e tormentato del poeta poco si sposava con il raziocinio di lei, scienziata matematica. Nonostante la legge inglese desse ai padri piena custodia dei loro figli in caso di separazione, Byron non rivendicò i suoi diritti di paternità e pochi mesi dopo firmò l’atto di separazione legale, anche se controvoglia, e lasciò per sempre l’Inghilterra morendo lontano nel 1824 avendo avuto solo pochi sporadici contatti con la figlia.
Ada Lovelace: bellezza ed intelligenza dell'incantatrice di numeriAda venne dunque allevata dalla madre agli studi scientifici, con una particolare attenzione da parte di Anna a tenere lontana la figlia dagli interessi letterari che, temeva, potevano risvegliare in lei lo spirito romantico ed ombroso dell padre che l'avrebbe portata a diventare simile a lui. Nonostante la salute cagionevole, Ada proseguì i suoi studi matematici avendo prima come tutrice Mary Somerville - illustre matematica scozzese del tempo e prima donna a divenire membro onorario della Royal Astronomical Society nel 1838 - e poi Augustus de Morgan come tutore - questi era un importantissimo logico e matematico britannico che insegnava all'Università di Londra.
Ada non fu una scienziata eremita, dedita esclusivamente ai propri studi e totalmente presa dal proprio genio. Partecipava a balli e ricevimenti in società, amava molto suonare l'arpa e danzare, e fu una buona madre per i suoi tre figli, avuti dal marito William King: Byron, Annabelle e Ralph Gordon.
Possiamo ipotizzare che gli sforzi notevoli compiuti dalla madre per distruggere ogni possibilità di affetto per l'ex marito, e se possibile di incitare la figlia a disprezzarlo, non sortirono grandi effetti in Ada; non solo chiamò nonostante tutto i due figli con l'appellativo ed il nome del padre, ma dalle lettere che sono rimaste della corrispondenza con la madre e con le amiche non emergono mai critiche nei confronti della vita poco morale condotta dal padre e non si trovano passi in cui ella si rivolga in modo poco lusinghiero ad il padre che non aveva potuto conoscere - atteggiamenti ai quali invece la madre Anna tentava di incitarla -. Ma circostanza che più delle altre ci fanno capire quanto poco questi sentimenti negativi avessero toccato Ada è che alla sua morte, avvenuta all'età di trentasei anni a causa di un tumore, per sua richiesta venne seppellita nella chiesa di santa Maria Maddalena ad Hucknall, Nottinghamshire, accanto al padre.
L'INCANTATRICE DI NUMERI
Ada Lovelace: bellezza ed intelligenza dell'incantatrice di numeri Il suo lavoro di matematica e studiosa di materie scientifiche incrociò, con profittevoli risultati, quello del matematico Charles Babbage; i due trovarono una grande intesa intellettuale e tanto  Ada rimase affascinata dalle idee di Babbage, tanto lui fu colpito dall’ intelletto e dalle abilità della Lovelace che soprannominò "l'incantratrice di numeri" Lavorarono insieme studiando i metodi di calcolo realizzabili con la macchina differenziale e la macchina analitica, e da questo lavoro di collaborazione intellettuale nacque un algoritmo per il calcolo dei numeri di Bernoulli che oggi viene riconosciuto come il primo programma informatico della storia. Non chiedetemi di cosa si tratti perché matematica è da sempre e rimarrà la mia bestia nera, tuttavia questi studi matematici hanno posto le basi per i sistemi matematici che stanno dietro alle moderne tecnologie. 
“Io le suggerii di aggiungere delle note alla monografia di Menabrea, un’idea che immediatamente lei adottò. Discutemmo insieme alle varie illustrazioni che sarebbero state presentate: io ho contribuito molto al lavoro anche se lei gli ha dato un suo determinante tocco personale. Così pure era stato nel lavoro del programma per la macchina, volto a calcolare i numeri di Bernoulli, dove Lovelace riuscì anche ad individuare un gravissimo errore compiuto da me”
Parole di simile apprezzamento e fiducia professionale da parte di un uomo ad una donna nel periodo storico in cui ci troviamo, sicuramente ci fanno comprendere non solo la grande intelligenza ed apertura mentale di Babbage ma anche le grandi competenze e capacità che Ada dovette dimostrargli.
Un'altro personaggio storico femminile che pochi conoscono ma che ha realizzato nella sua, purtroppo breve, vita qualcosa di degno ed importante che dev'essere ricordato.
Con affetto, 
Irene

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