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Addicted to Facebook

Da Dher

Addicted to Facebook: un dato preoccupante

C’era un vecchio film di Woody Allen di cui purtroppo non ricordo il titolo in cui il grande regista aveva inserito un commento caustico sulle cattivi abitudini del genere umano; questa frase diceva pressapoco così: “L’umanità è talmente inaffidabile che ha dovuto inventare gli sciacquoni automatici per i propri WC”.
Risate a parte, non si può non essere d’accordo con il signor Allen: siamo talmente superficiali da non riuscire nemmeno a capire cosa si possa e cosa non si debba fare, come ci si debba comportare e perfino quanto possiamo spingerci in là negli abusi prima di rimanerne vittime.

Non mi dilungherò in questa sede su discorsi su disordini mentali provocati dall’abuso di internet e dei social network perchè se nè è già discusso abbondantemente anche tra le pagine di TechonBlog però vorrei farvi partecipe di un dato che a me sembra oltremodo preoccupante.

Ma, cominciamo dall’inizio.

Come tutti avrete notato, in questi giorni Facebook sembra un pò impallato e lento e spesso un poco simpatico messaggio di errore ci avverte che il problema non è risolvibile in tempi brevi e quindi di provare a riconnettersi in un secondo momento.
Ebbene questo piccolo malfunzionamento ha scatenato un vero e proprio fiume di click ed interventi tra forum e siti dedicati al famoso social network sostenuto da centinaia di migliaia di utenti delle più diverse fasce d’età: tutti a chiedere cosa stava accadendo, cosa diceva il forum ufficiale di Facebook sottolineando i confini catastrofici della vicenda come il non poter accedere a Farmville, pubblicare le proprie foto o anche solo condividere un link.

Insomma, in poche ore, abbiamo assistito ad un vero e proprio movimento di tipo sessantottino che vedeva alcuni strapparsi (virtualmente) i capelli e disperarsi mentre altri lanciavano i loro falsi strali contro la lentezza di connessioni e web.

Tutto questo mentre in Italia e nel mondo accadevano cose di ben altro spessore come, ma solo per citarne alcuni, l’omicidio di Sarah Scazzi o la morte dei soldati italiani in Afghanistan.

Non basta e non serve leggere e postare sulla stramaledetta bacheca di Facebook per essere partecipativamente attivi dei fatti nazionali ed internazionali. Se questo non si capirà ben presto non potremo che auspicarci un futuro in cui vivremo e respireremo con l’unico obiettivo giornaliero di riempire quella bacheca!
D’altra parte Matrix è tutt’intorno a noi!


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