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Addio al Poeta Renato Pigliacampo, confidente del Silenzio

Creato il 29 giugno 2015 da Lorenzo127

Dopo lunghi mesi di coma ci ha lasciati oggi 29-06-2015 il professore Renato Pigliacampo, poeta e scrittore, saggista e docente all’università degli Studi di Macerata. Sordo dall’età di dodici anni a causa di una grave forma di meningite, Pigliacampo si è formato nelle migliori scuole per audiolesi e si è laureato all’università “La Sapienza” di Roma in Pedagogia, specializzandosi poi in Psicologia. È stato incaricato di Psicologia del minorato sensoriale e di Lingua e Linguaggi per il sostegno all’università di Macerata, è stato per un periodo insegnante in una scuola specializzata per sordi a Roma, poi psicologo dirigente in un’ASL della regione Marche.

Per l’attività letteraria scientifica si è dedicato prevalentemente alla sociologia del mondo audioleso con un nutrito numero di interventi critici molto importanti sul tema di diffusione nazionale tra cui: Lo Stato e la diversità (1983), Handicappati e pregiudizi: assistenza-lavoro-sessualità (1994), Lingua e linguaggio nel sord (1998), Parole nel movimento. Psicolinguistica del sordo (2007), Nuovo dizionario della disabilità, dell’handicap e della riabilitazione (2009), Lettera ad una logopedista (1996, riedito 2012).

Per la poesia numerose le collaborazioni e i commenti critici da parte di eminenti esponenti del panorama culturale regionale e nazionale tra cui Rosa Berti Sabbieti, Leonardo Mancino, Cesare Zavattini, Guido Garufi, Gastone Mosci e tanti altri. La sua produzione poetica è stata vasta e racchiude le raccolte: Canto del mio silenzio (1971), Dal silenzio (1981), Radice dei giorni (1986), Adobe (1990), Poema Nimittaka per y (2001), Canto per Liopigama (1995), Ascolta il mio silenzio (1999), L’albero di rami senza vento (2006) e Nel segno del mio andare (2013).

Impegnato anche come romanziere pubblicò i libri Una giornata con me (1981), Thulcandra. La città del silenzio (1993) e il romanzo Il vergaro. Storie di contadini nella terra di Leopardi (1999); un nuovo romanzo sulla storia della sua famiglia e dei suoi luoghi era stato appena completato prima che si ammalasse.

Uno scatto della presentazione dei suoi libri alla Biblioteca Comunale di Macerata nel dicembre 2013. Da sinistra Renato Pigliacampo, Lorenzo Spurio, Susanna Polimanti

Uno scatto della presentazione dei suoi libri alla Biblioteca Comunale di Macerata nel dicembre 2013. Da sinistra Renato Pigliacampo, Lorenzo Spurio, Susanna Polimanti

Ho avuto l’occasione di conoscerlo un paio di anni fa in un reading poetico che avevo organizzato a San Benedetto del Tronto sulla tematica del disagio psichico e sociale e poi di ritrovarlo in varie iniziative culturali. Con lui mi sentivo spesso, almeno una volta alla settimana, mediante e-mail e parlavamo della Poesia, mi raccontava dei suoi impegni accademici e tanto altro. Assieme all’amica Susanna Polimanti presentammo due delle sue opere più importanti tra cui la celebre Lettera a una logopedista presso la Biblioteca Comunale di Macerata e poi l’anno scorso mi aveva espressamente voluto in Giuria, quale Presidente, al suo Premio Internazionale di Poesia “Città di Porto Recanati” nella XXV edizione. Avremmo di certo continuato a collaborare perché Renato era una fucina di idee, sempre molto preparato e organizzato nei suoi interventi, volenteroso e anche caparbio. Il suo temperamento faceva di lui un uomo con delle certezze intramontabili e dal bisognoso ricorso alla scrittura, come cantuccio dove sentirsi protetto ed esternare i suoi pensieri e tormenti. Continuerò a ricordarne la spiccata combattività tanto da venir identificato come  “Guerriero del Silenzio”, la sua multiforme loquacità, l’impegno serio ed onesto verso il sociale, la generosità d’animo. Il Premio Internazionale “Città di Porto Recanati”, da lui ideato e per il quale tanto si è sempre impegnato, sarà un motivo in più che quest’anno in sede di Premiazione ci darà il doveroso piacere di ricordarlo come uomo e poeta che ha lasciato una traccia distinta ed autentica.

Una voce dal Silenzio che continuerà ad echeggiare.



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