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"Addio postmodernismo sta tornando l'autenticità" di Edward Docx per La Repubblica di domenica 4 settembre

Creato il 05 settembre 2011 da Milemary
Coetanea del postmodernismo - post litteram visto che sono del 70 - quando ho letto che la sua influenza sulla letteratura si caratterizza dalla mescolanza di stili in uno stesso componimento, ho tremato.Tutto vorrei tranne che questi miei due romanzi collage fossero considerati postmoderni. Mi dissocio in tutto e per tutto da quello che, a giusto titolo, Edward Docx definisce un movimento "basato sull'apparenza e l'ironia", sul desiderio di stupire, "di prendersela con qualsiasi cosa". Atteggiamento sterile; basti pensare che a furia di contestare i principi della nostra società ha reso onnipresente una sensazione di confusione a tal punto che, come ce lo ricorda l'autore - nella letteratura per esempio - "pochi si sono sentiti sicuri o esperti a sufficienza da riuscire a distinguere la spazzatura da ciò che non lo è. Pertanto in assenza di criteri estetici attendibili, è diventato sempre più conveniente stimare il valore delle opere in rapporto ai guadagni che esse assicuravano."
Infatti, mi sento più vicina a quello che è nato in reazione al Postmodernismo, quello che E. Doxc definisce un "crescente desiderio di una maggior veridicità".
E condivido a pieno la sua definizione del buon libro:
"si sottrae alle evasioni di genere o alle strategie narrative postmoderne, cercando invece di dire qualcosa di intelligente, di autentico, scritto bene, sulla propria epoca"!disse la volpe ;-) (non ho nulla contro l'ironia e meglio ancora l'autoironia, è la contestazione sterile che mi urta, mi tarpa le ali, detto questo, i postmoderni, come tutti gli artisti hanno, giustamente, rappresentato la società della loro epoca.)


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