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Adriana Pedicini commenta la "prosa poetica" di Alessandra Squaglia

Creato il 18 agosto 2013 da Signoradeifiltriblog @signoradeifiltr

“Ammiro le donne che diventano eroine romantiche, che lottano per le proprie idee e per i propri sentimenti, che sfidano tutto, le convenzioni, gli obblighi, i doveri..che combattono per amore, che non si arrendono, che sono capaci di fare miracoli, che superano dolori e si asciugano le lacrime mentre corrono, lavorano, vivono … le giornate piene di problemi, di impegni, di cose da risolvere ma nello stesso tempo sorridono, ridono, danno coraggio, amano, sognano … affrontano gli ostacoli, difendono sé stesse e quello in cui credono …. non si arrendono mai e sanno di potercela fare …. a volte non sanno neanche come …. ma hanno mille e infinite risorse, forza, coraggio e passione …. sanno capire, sanno perdonare, sanno che ogni rinuncia si trasforma in vittoria, sanno donare in modo incondizionato … non si aspettano nulla in cambio ma aggiungono ricchezza nel loro cuore solo per la gioia di dare … sanno che amare vuol dire crescere..e loro sono dei giganti … e lo diventano ogni giorno di più …

Ho imparato a riconoscere l’eroina che vive in me … non l’avevo mai considerata a dire il vero..poi arriva il giorno in cui ti svegli e ti accorgi che le cose che hai intorno, tutto quello che hai intorno, tutto ciò per cui sei vissuta e vivi se non ci fossi tu non esisterebbe …. sei un demiurgo..un creatore … hai poteri universali … e sei unica …. hai la capacità di creare ogni cosa che è intorno a te, e hai la forza per cambiare perché ogni giorno non è mai uguale all’altro e anche tu giorno dopo giorno ti trasformi … come una farfalla … e trasformi …. ti rinnovi sempre...non ti fermi …. sei come il vento … sai cosa trascinare via con te e cosa lasciare negli angoli … perché non serve più …

A volte diventare consapevoli fa paura … tante cose vissute fino ad un determinato momento non si accettano più … l’eroina romantica non vuole la rassegnazione, non teme la chiarezza e ama il cambiamento … cambiare vuol dire vivere …. smettere delle vesti che non ci stanno più bene …. respirare aria nuova, fresca e frizzante … le idee … quante idee e quanti sogni si realizzano! Più di quanti siamo abituati a pensare … sono le idee e i pensieri, i sogni, quelli che nascono dal nostro profondo che hanno fatto la storia, che hanno cambiato gli eventi, che cambiano la vita … sono i nostri pensieri che creano il nostro presente, il nostro futuro, la nostra storia ….

Le donne romantiche non hanno paura di pensare … di dire … sono coraggiose..non hanno paura di amare..quando amano, e lo sanno fare davvero, diventano ancora più forti … abbracciano la vita … C'è chi pensa che essere forti significhi non provare mai dolore. In realtà, le persone più forti sono quelle che non hanno paura di provarlo, di passarci attraverso, di comprenderlo e accettarlo.

E andare oltre il dolore, facendo un altro passo.

Una donna romantica è tutto questo … anzi di più..ha le ali … per raggiungere mondi infiniti e nuovi universi.”

Alessandra

Alessandra apre il suo animo in questa lunga prosa poetica.

Prosa, perché della poesia non ha il taglio più o meno breve, la sintesi o altri aspetti tecnici. Poetica perché le parole sono avvolte da un lirismo apparentemente impercettibile ma diffuso, che traccia con il tratto delicato dell’Amore la forma e la sostanza della femminilità. Non è un ritratto stereotipato di donna quello tracciato da Alessandra.

Nella prima parte certo si legge della donna eroina "da romanzo", capace di sopportare qualunque angheria, qualunque difficoltà, qualunque sacrificio, in nome dell’amore che infonde in chi ama forza e coraggio.

Poi lo sguardo cade su di sè e allora quel che è detto prima diventa vita vissuta, esperienza personale e verifica individuale dell’enorme potenza dell’amore e della capacità creativa della mente e dell’animo, quando il pensiero diventa promotore del destino nelle scelte, nelle iniziative, nella volontà di agire.

La conclusione è la summa delle lezione umana. Nulla esiste senza il dolore, ma tutto può crescere e migliorare attraverso di esso, purché il dolore venga accettato, attraversato, infine custodito non come esca alla rabbia e alla ribellione, ma come abito comune dell’umanità, espressione anch’esso di vita, di quel segmento di vita che può aprire mondi spirituali nuovi, più di quanti non ne dischiuda l’affannosa ricerca della felicità.

Adriana Pedicini


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