Magazine Carriere

AGILE: Prontezza al cambiamento

Creato il 01 agosto 2014 da Espm2014

 

Lo psicologo inglese G. Humphrey ha osservato un fenomeno interessante che coinvolge la maggior parte delle persone dura

bruco 150x150 AGILE: Prontezza al cambiamento
nte lo svolgimento di quelle attività a loro ben note e completamente assimilate, tanto da diventare automatiche. Ha infatti considerato che quando queste persone provano a compiere queste azioni in modo consapevole, sono in difficoltà. In effetti, quante volte ci è capitato di digitare il pin corretto del bancomat senza pensarci, e pensandoci invece ci siamo trovati ad avere un vuoto di memoria?  Medesima situazione per il pin del telefono.

Questa dinamica psicologica è predominante per tutti i progetti informatici, dove l’abitudine all’uso di un’applicazione diventa un disturbo nella valutazione consapevole della stessa. Immaginate di utilizzare sempre un pulsante posto in alto a sinistra per salvare il documento con cui state lavorando, e quando questa azione diventa automatica per voi, chiedetevi se siete soddisfatti di avere il pulsante in quella posizione… .
La risposta istintiva sarà no. Non sapete perché, e probabilmente non sarebbe neppure corretto considerare di spostarlo, il pulsante, ma comunque pensandoci consapevolmente non sarete soddisfatti.

Quando un cliente chiede di realizzare una soluzione IT i cui rilasci vengono fatti mano a mano, periodo durante il quale lui avrà modo di abituarsi allo strumento, in sede di valutazione consapevole lo stesso cliente non sarà soddisfatto, ragione per cui desidererà apportare delle modifiche anche (e soprattutto) ad avanzamento già inoltrato.

Uno dei principi più importanti di AGILE consiste proprio nella raccolta del feedback del cliente passo a passo, per predisporre la risposta al cambiamento che per natura sarà inatteso ed imprevedibile.

Per riuscire ad inseguire le richieste del cliente, che prenderà coscienza del risultato del progetto durante la realizzazione, la soluzione più ovvia risulta anche essere la più efficace, ovvero far partecipare il cliente stesso allo sviluppo del progetto.
E’ necessario infatti coinvolgerlo in ogni singola fase per consentirgli di comprendere la ragione di eventuali scelte tecniche, e modificare l’andamento del progetto stesso, variando alcuni dei parametri che ne governano l’avanzamento. Tanto più sono frequenti gli allineamenti, e penetrante la presenza del cliente, tanto più il risultato sarà aderente alle aspettative con maggior soddisfazione del cliente stesso.
Per quanto apparentemente semplice, questa modalità di lavoro si è rivelata comunque articolata per  gestione,  nella realtà dei progetti che ho trattato sino ad ora: il cliente per sua natura è teso ad ottenere di più di quanto non sia stato concordato, ed il fornitore è spinto ad offrire una soluzione con quanta più redditività possibile.
Includendo il cliente nel progetto, questi prenderà parte a tutte le fasi, anche quelle dove alcune scelte sono strategicamente utili al fornitore per recuperare marginalità.
Qualora non sussista un altro principio fondamentale – la trasparenza – si genereranno così dei conflitti intestini, che potrebbero anche portare alla deriva il progetto.

Premesso che la trasparenza è comunque un elemento imprescindibile per ogni collaborazione costruttiva,  al fine di evitare tali conflitti, un’indicazione a mio avviso coerente con le aspettative sia del cliente che del fornitore che generi in entrambe le parti grande soddisfazione, è quella di non inseguire il cambiamento ma di cercare  il cambiamento.

Se il fornitore, ad ogni richiesta del cliente di modificare i parametri del progetto offrirà un miglioramento più grande rispetto a quanto richiesto, si creerà una condizione fortemente orientata alla soddisfazione del cliente stesso, ed una maggiore predisposizione al riconoscimento del lavoro e del valore che si andrà a generare.

La generazione di valore di un progetto nasce dall’unione di competenze differenti e complementari, dove ognuna di queste ha come principale obiettivo apportare il proprio contributo, creando il massimo beneficio al progetto stesso ed al prodotto risultante.
Il cliente è una risorsa fondamentale per il progetto, esattamente come il fornitore: unirle è la strada più semplice per condividere il successo del risultato.

 

Ing. Marco Merlino

Questo articolo è pubblicato anche su   

logo neosidea 300x89 AGILE: Prontezza al cambiamento
  Clicca quì per leggerlo


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog