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Al via su Rai 5 la nuova serie "Gli Impressionisti" con Waldemar Januszczak

Creato il 16 febbraio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
Prende il via su Rai 5 la nuova serie in quattro episodi "Gli Impressionisti", che racconta la storia del movimento del celebre movimento artistico fatto di ribellione e di coraggio, di luce e di lotta contro l'ufficialità e la perfezione dell'arte, in un'epoca oramai proiettata verso il futuro.
Per quattro domeniche alle 21.15, a partire dal 16 febbraio, il giornalista ed esperto d’arte Waldemar Januszczak, brillante esploratore dei luoghi, degli ambienti e delle personalità che animarono la scena artistica europea della fine del XIX secolo, guida i telespettatori alla scoperta della scena artistica europea della fine del XIX secolo.
Nella prima puntata, intitolata “I quattro ribelli”, è protagonista Camille Pissarro, forse non il più conosciuto dei pittori impressionisti, ma colui che insieme a Monet, Renoir e Degas diede il via a un movimento destinato a cambiare per sempre la storia dell’arte. Januszczak racconta la storia dei giorni in cui tutto cambiò: quando nell'Europa e nel mondo oramai avviati verso il futuro, accanto alle grandi innovazioni tecnologiche, i pittori uscirono dai loro polverosi atelier per dipingere anche all'aperto. Il tubetto del colore e il cavalletto portatile si fusero con le nuove idee che erano nell'aria e innovativi giochi di luce e ombra irruppero sulla tela con la forza del sole vero. Le nuove opere, così profondamente diverse dalle tele dell'arte “ufficiale”, finirono in una mostra collettiva, che un critico poco lungimirante bollò con il termine dispregiativo di “impressionista”.
NELLE PUNTATE SUCCESSIVE23 febbraio: Capolavori all'apertoFissare sulla tela l'impressione di un attimo, il colore di un fiore colpito da un raggio di sole, l'espressione di una ragazza corteggiata dal più bello dei giovanotti: in questa puntata Waldemar Januszczak svela i segreti che permisero a Cezanne, Manet e Monet di realizzare quadri che raccontano leggerezza, felicità e momenti di relax della nascente nuova società parigina. In un'epoca di grandi cambiamenti, gli Impressionisti approfittano delle scoperte scientifiche nello studio dell'ottica e introducono nell'arte la visione stereoscopica e la sperimentazione cromatica delle ombre colorate. Dipingono l'acqua, la neve, la Senna, i pranzi e i balli domenicali, le nuove e spregiudicate 'ragazze moderne'. Vogliono rendere la luce di un momento fuggente come poi solo la fotografia saprà fare. Anche se hanno a disposizione solo gli occhi, i colori e i pennelli, imparano a farlo. E molto bene.
2 marzo: Ritratti di personeImpressionismo non significa solo pittura all'aperto, ma anche e soprattutto un nuovo modo di vedere la natura e di esplorare l'animo umano alla luce del darwinismo di cui molto si discuteva in quegli anni. Waldemar Januszczak in questa puntata racconta quanto fosse importante per i pittori impressionisti l'osservazione della gente comune, magari al lavoro, per strada o in momenti di intimità rubata. Ecco quindi le ballerine, i fantini e le prostitute di Degas, grande studioso del movimento naturale e sempre alla ricerca della rottura definitiva con le pose studiate e artificiali dell'arte classica. Ma impressionisti furono anche i dipinti di Caillebotte, acuto osservatore della metamorfosi delle vie cittadine e degli operai al lavoro, e i primi lavori di Gauguin prima della 'fuga' in Polinesia. Negli ultimi anni, inoltre, la storia dell'arte ha riscoperto un aspetto spesso oscurato dall'invadente presenza maschile nel movimento impressionista: le pittrici come Berthe Marisot, Mary Cassat e Marie Bracquemond, che velano di malinconia la rappresentazione della joy de vivre di fine secolo.
9 marzo: Il crescendo finaleFurono solo otto le mostre dedicate all'Impressionismo e alla sua spasmodica ricerca della rappresentazione del 'mondo nuovo' che si affacciava all'orizzonte. Nell'esposizione del 1886, l'ultima, compaiono però artisti che vanno oltre i maestri originari del movimento impressionista e che non si limitano alla fotografia di un momento di spensieratezza o di un pomeriggio di sole lungo la Senna, come avevano fatto Pissarro o Monet. In questa puntata Waldemar Januszczak racconta il periodo in cui l'Impressionismo comincia a trasformarsi in 'qualcos'altro', quando irrompono sulla scena artistica parigina l'ossessione per la scomposizione della luce e del colore di Seurat e l'oscura, maniacale e fragile poetica di Van Gogh, giunto in città al seguito del fratello Theo mercante d'arte. Dalle tele scompaiono le facce baciate dal sole di signorine innamorate, per far posto alla pallida luce del nord e alle inquietudini notturne di un olandese dall'anima troppo delicata per le nuove sfide della modernità.

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