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ALBANIA: La paura delle armi chimiche siriane

Creato il 10 novembre 2013 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 10 novembre 2013 in Albania, Balcani Occidentali, Siria with 2 Comments
di Lavdrim Lita

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Da diversi giorni in Albania vi è un motivo di preoccupazione: la notizia proveniente dalla Russia (ma non ancora ufficiale) che nel paese verranno smantellate le armi chimiche della Siria. Secondo la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite l’arsenale chimico siriano dovrebbe essere rimosso rapidamente dalla Siria e dovrebbe essere spostato in un luogo sicuro. L’Albania è certamente un paese sicuro dopo l’adesione alla NATO.

Tuttavia il ministro degli esteri albanese, Ditmir Bushati, durante un interrogazione alla Commissioni affari esteri sulla sua intervista a Le Monde, ha dichiarato che il premier Edi Rama e il segretario di Stato Usa John Kerry “hanno avuto una lunga conversazione telefonica sugli aspetti della sicurezza e su come gli altri paesi alleati possono contribuire alla finalizzazione di questo processo”. Il ministro degli esteri Albanese Bushati ha poi chiarito che “al momento non è stata presa nessuna decisione. Siamo stati solo contattati, in qualità di paese membro della Nato. Non abbiamo avviato né negoziati né consultazioni, visto che su una tale decisione dovrebbe pronunciarsi il Parlamento”.

Al momento siccome non c’è una richiesta ufficiale dall’ONU o dagli Stati Uniti non ci può essere alcuna decisione in tale senso. Ovviamente c’è una grande confusione in merito ad una richiesta dello State Department circa la possibilità di contribuire allo smaltimento delle armi chimiche in mano ad Assad, perché l’Albania non ha le infrastrutture adeguate per questa operazione molto delicata. Anche il presidente del Parlamento Ilir Meta ha confermato ai giornalisti che l’Albania si assumerà la la sua responsabilità nel processo di distruzione di armi chimiche in Siria, ed ha detto che “ogni decisione sarà presa in maniera trasparente”.

Dopo il completamento del censimento dell’arsenale siriano, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) è scesa in campo per cercare di individuare un paese disponibile allo smantellamento. E non è stato facile. Gli Stati Uniti hanno tentato senza successo con Turchia, Norvegia, Belgio e Giordania. All’Albania è stata inoltrata una richiesta informale perché nel 2007 è stato il primo paese al mondo che con l’assistenza di Germania, Svizzera e Stati Uniti, ha distrutto la totalità del suo stock di iprite. Ma smaltire da solo decine di tonnellate di armi chimiche in breve tempo e’ fuori dalla disponibilità di ogni paese membro della NATO.

Intanto è partita una contestazione nell’opinione pubblica. Gli ambientalisti di AKILH e attivisti della societa’ civile hanno cominciato a riunirsi per protestare contro una futura decisione del governo socialista di Edi Rama, chiedendo che venga respinta ogni proposta per lo smantellamento delle armi chimiche siriane in Albania, anche perché una delle prime decisioni del nuovo governo insediato poche settimane fa, è stata quella di abolire la legge che permetteva l’importazione dei rifiuti.

Tags: AKILH, Albania, armi chimiche, Ditmir Bushati, Edi Rama, Ilir Meta, John Kerry, Nato, Siria, Usa Categories: Albania, Balcani Occidentali, Siria


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