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alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 28.05.15

Creato il 28 maggio 2015 da Plus1gmt

Paolo Cognetti, “La fabbrica del gas”: Raccolgo un casco da cantiere giallo, di plastica, e lo appendo al tronco di un platano, così se mi perdo lo vedo da lontano nel grigio della boscaglia. Poi incrociando una stradina sterrata trovo due impronte di pneumatici nel fango. Ha piovuto per tutto il giorno, perciò è sicuro che siano tracce fresche. Scopro poco più in là chi le ha lasciate: la macchina bianca di una vigilanza privata passa lenta per i vialetti che attraversano la fabbrica. Mi nascondo buttandomi nel primo capannone che trovo. Non so se mi abbia visto o no, ma il vigilante si allontana senza fermarsi. Mi guardo intorno: casse di legno con la scritta Milano Bovisa stampata a fuoco, un cumulo di cenere soffice e biancastra che evito di toccare, una carrucola di ferro cigolante, pioggia che gocciola dal tetto. Esco e torno sui miei passi, supero un’alta ciminiera di mattoni, sono di nuovo nel fitto del bosco.

Clash Magazine, “Josh Homme For Saint Laurent”: The Queens of the Stone Age frontman (and Kyuss, Them Crooked Vultures and Eagles of Death Metal band member) is perhaps most commonly sartorially associated with plaid shirts and band tees with the sleeves cut off.

gattofebbraio, “Quell’insopprimibile voglia di spaccare tutto”: Ricordo bene una certa foto di Nina. Quel morbido fatalismo non l’ha abbandonata mai. Probabilmente il segreto era nei suoi capelli. Quel corvino l’ha accompagnata fino a 80 anni suonati.

Mazzetta, “Auto usate online: la truffa dello scozzese”: La storia delle Scozia dovrebbe servire a spiegare come mai il prezzo delle vetture è così basso e anche a fornire il pretesto per giustificare l’esborso in anticipo, versato il quale probabilmente si potrà dire addio alla transazione e alla somma. D’altronde non si capisce quale venditore investirebbe diverse centinaia di euro per mandare un’auto in visione dalla Scozia all’Italia allo scopo di venderla a un prezzo nettamente inferiore al valore di mercato. (n.d.r. ci stavo per cascare pure io…)

Strade, “Le mammografie no, la cacca di capra sì. Le cure per il cancro nel magico mondo di Beppe Grillo”: Ma nel martirologio grillino un posto speciale tra i “Santi guaritori” lo occupa Liborio Bonifacio: “Vi ricordate di un certo Bonifacio? – diceva il predicatore Beppe nell’arena colma di adepti – Era un veterinario che aveva scoperto che alle capre non veniva il cancro; fece studi su studi, lo radiarono da tutte le parti. Morto quasi in miseria, gli diedero dello stregone, del ciarlatano”. Nemo propheta in capra, verrebbe da dire. Ma la storia di Bonifacio e del suo “siero” miracoloso va raccontata per bene, perché si tratta di un caso Di Bella o Stamina (altra memorabile battaglia grillina) ante litteram.

The New Yorker, “What to Do If You See a Bear”: You may have received conflicting advice on how to act when you encounter a bear. Finally, the U.S. Forestry Department has put together a definitive guide, based on the latest research. Once and for all, this is what you’re supposed to do when you see a bear.



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