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Alessandro Catania, medico e scrittore

Da Agueci

«Gli illusi», un romanzo storico che merita la conoscenza

Quest’anno ricorrono 156 anni dalla nascita e 81 dalla morte di Alessandro Catania. Nacque a Salemi il 14 settembre 1857 in Via Giudecca, morì a Erice a 75 anni d’età il 6 ottobre 1932.

Fu uno dei maggiori protagonisti del territorio. Laureato in medicina, esercitò la professione di medico condotto a Erice.

Il dottor Catania non è ricordato solo per aver svolto una funzione di alto merito sociale nel campo sanitario ma principalmente per avere scritto e pubblicato nel 1929 un romanzo storico, in parte autobiografico (s’identifica in Lao e con Titì - Maria Concetta Corte – intreccia un idillio), dal titolo “Gli illusi” (oggi è arrivato alla terza ristampa per interessamento del Rotary International Club di Salemi). L’opera va dal 1860 ai primi del ‘900, decenni postumi alla “parziale” unificazione italiana (il “Regno d’Italia” nacque, infatti, il 17 marzo 1861 ma la vera Unità si ebbe in seguito ad altre annessioni e, definitivamente, con il Trattato di San Germano il 10 settembre 1919).

Il titolo deriva dal fatto che con l’emergere della questione meridionale, Catania percepisce il mancato disinteresse dello Stato italiano per la Sicilia. Dopo l’annessione, infatti, del Regno delle Due Sicilie al Regno del Piemonte e della Sardegna, crollano tutte le speranze e si assiste a un arretramento della Sicilia, con una notevole emarginazione rispetto al resto dell’Italia. Le delusioni politiche lo amareggiano, soprattutto per la dura repressione che ne segue da parte di Casa sabauda.

“Gli illusi” è un’opera d’interesse storico e culturale, oltre che umana e sociale in cui si snodano trame salemitane che s’intersecano tra le viuzze, le famiglie, i ruoli, le vicende (cittadine e siculo-nazionali – compresa l’impresa dei Mille -) dei suoi abitanti e le tradizioni. L’autore trasporta il lettore in un’epoca ottocentesca e offre la dimensione del vivere cittadino in un contesto fatto di vita familiare, artigiana, politica, in cui corruzioni e superstizioni, malavita e gelosie paesane s’intersecano con gli avvenimenti del tempo. (Salemi allora contava 15 mila abitanti ed era considerata “l’Atene della provincia” per il suo sapere).

L’avvento dei Fasci Siciliani dei Lavoratori coinvolge Don Lisciannaru (così era chiamato in dialetto) che dal 1892 al 1894 è dirigente a Salemi e gli dà una speranza, subito sopita.

“Gli illusi” è un romanzo storico che merita essere conosciuto, non solo dai salemitani di oggi ma da chi vuole scandagliare il vissuto di una città che politicamente e culturalmente ha dato un impulso alla storia locale, regionale e nazionale, ponendo la città in un chiaroscuro di ombre e luci, ma pur sempre in una posizione prominente rispetto all’intera Val di Mazara.

SALVATORE AGUECI

(Pubblicato sul quotidiano “La Sicilia” del 06/04/2013 a pag. 33)


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