Un caleidoscopio di parole, lettere, suoni e melodie che riproducono immagini non visibili ma uditive, associabili a ciascuna lettera dell’alfabeto. Sanguineti con il suo “Alfabeto apocalittico” ci offre l’opportunità, per un istante della durata di un’ottava, di poter toccare un suono che ci appartiene e che diventa oggetto musicale. Ogni strofa un aroma, ogni strofa un clima, ogni strofa uno strumento musicale diverso.
“anime amiche all’aspro astro afroditico,
abnepoti dell’alberto adamitico,
audite le mie antifone acide e ascetiche (…)”
e ancora
“giocate al giuoco mio, grassi giganti,
giratemi il mio gozzo, con i guanti:
gigantesse, godete al mio godere,
grosso è il gallo se gramo il giocoliere (…)”
Scritto nel 1982, l’“Alfabeto apocalittico”, all’interno della raccolta “Bisbidis” edita da Feltrinelli, consiste, come già accennato, in una serie di ventuno strofe scritte dal grande poeta genovese Edoardo Sanguineti, definito da molti “ludolinguista” per la sua grande dote artistica nel giocare con le parole talvolta anche con una superiorità quasi sarcastica.