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Alien Abduction

Da Eraserhead
Alien AbductionAH AH AH, che stronzatona!
Prevedibile, visto che a produrre Alien Abduction (2005) è l’Asylum. Per chi non lo sapesse Asylum è specializzata nel fare film che sono stati denominati da Empire Magazine mockbusters. Cos’è un mockbusters? È un’opera che assomiglia ad un’altra più famosa (blockbuster) fino a sfiorarne il plagio. Giusto due esempi: a Transformers (2007) di Bay, Asylum rispose lo stesso anno con Transmorphers. Oppure al “caso” Paranormal Activity (2007, ma salito alla ribalta solo di recente) la casa americana ha prontamente risposto con Paranormal Entity (2009) che si dice sia stato girato in soli due giorni. Insomma, l’andazzo è questo, e, aspetto non da sottovalutare, tutti i film pare siano di una qualità infima. Io non mi ero mai imbattuto in una pellicola by Asylum perché nel mio periodo di visioni autopunitive avevo patriotticamente preferito le trashate di Polselli e compagnia bella. L’unico motivo per cui ho guardato Alien Abduction è dovuto al fatto che da un certo periodo sono alla ricerca di opere che trattano il tema “alieni” in maniera diversa, ma visto che fino ad oggi la caccia si è rivelata poco soddisfacente, penso che la abbandonerò. Alien AbductionCon questo film di Eric Forsberg (habitué dell’Asylum) ho toppato di brutto perché la questione E.T. è solo un pretesto per mostrare qualche trucidità varia. In pratica si parte con un gruppo di amici che allegri e spensierati banchettano in un bosco. Ma gli alieni brutti e cattivi li rapiscono per fare loro tanto male. Le fattezze dei suddetti suscitano ilarità a iosa in quanto sosia sfigati di Predator con annesse braccia ologrammate, roba che quelli di Progeny (1999) sono fatti da Rambaldi. Comunque, rispediti sulla terra, i giovani si trovano in un ospedale militare specializzato nel trattare persone addotte. Mentre Jean sembra essere cosciente di ciò che è successo, gli altri del gruppo sono totalmente rimbecilliti (non che prima fossero delle cime, eh), così Jean si mette furtivamente a girovagare in questa specie di lazzaretto comandato da una Ilsa dei giorni nostri, fino a scoprire la verità. Yuppi.
Stare qui ad elencare cosa non va nel film mi pare una cosa inutile. Al massimo potrei dire che aldilà degli effetti speciali da terzo mondo, l’aspetto negativo più eclatante è l’uso della mdp durante le scene più concitate. Ma uno scempio immane proprio! Le colluttazioni tra Jean e i soldati, o tra gli umani e gli alieni sono fatte di un male che quasi è difficile da spiegare. Sembra che Forsberg in certi punti vada fuori tempo nel riprendere ciò che accade, del tipo: A tira un pugno a B, noi non vediamo la sequenza in maniera fluida ma prima A che sta per sferrare il destro e poi B che se lo prende.
Inizialmente l’atmosfera verdognola dell’ospedale non mi stava dispiacendo, poi pian piano la situazione degenera, e quello che probabilmente era il capannone dell’Asylum si mostra in tutta la sua bruttezza. Che altro… ah sì! Sonoro pessimo come le riprese effettuate con la videocamera da parte della protagonista.
L’onore della scena più schifosamente laida di morte se la guadagna quella in cui un mad doctor trastulla gli zebedei di un alieno per i suoi esperimenti, e manco a dirlo lo sperma marziano va a colare proprio sotto la barella dove era nascosta Jean. Poveretta l’attrice Megan Lee Ethridge, a volte sembra anche mettersi d’impegno, poveretta… (avviso: mostra le tette, piccole, a ufo).
Consigliatissimo per spegnere il cervello. Il giusto intermezzo tra un Von Trier e un Tsukamoto. Alien Abduction

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