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Alla scoperta dei fantasmi napoletani

Creato il 17 ottobre 2012 da Ilazzaro @Ilazzaro

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Si avvicina il periodo "dei morti" ed ecco che torna uno degli itinerari NarteA più richiesti, l'insolito percorso che racconta  la Napoli nera, la Napoli dei fantasmi e delle leggende.

A Napoli non c'è strada che non celi un segreto, non c'è quartiere che non nasconda un fantasma: nei vicoli intricati del centro storico si delineano infiniti itinerari del mistero. L’itinerario parte dal cuore della città antica: piazza San Domenico MaggiorePalazzo Sansevero, la Basilica di San Domenico e Palazzo Petrucci rappresentano i tre vertici di un triangolo magico che catalizzano tutta l'energia misteriosa custodita in questi luoghi. Dall'antica dimora del Principe Sansevero, con le sue mura intrise del sangue di due amanti Maria d'Avalos e Fabrizio Carafa, a Palazzo Petrucci che tra le sue colonne, si favoleggia nasconda ancora le teste mozzate di sei baroni. Proseguendo lungo il dedalo di vicoli, dove decine di storie vengono celate tra i mattoni di tufo di palazzi nobiliari e chiese, in via dei Tribunali si visiterà il Campanile della Pietrasanta annesso alla Chiesa di Santa Maria Maggiore della Pietrasanta, e la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco che testimonia l’importanza del culto dei morti nella Napoli del seicento. Giunti a Piazza San Gaetano, nell’area dell’antica agorà greca e teatro della rivolta di Masaniello, si visiterà il Complesso di San Lorenzo Maggiore con il Chiostro e gli Scavi. Qui riecheggerà la leggenda del Munaciello, spirito dispettoso che si nasconde nei vicoli e nelle cavità del centro storico. 
Attraverso il racconto di una guida e l’intervento di attori, che riporteranno in vita personaggi legati ai luoghi della visita, gli scavi archeologici, le chiese e i palazzi nobiliari rappresenteranno un confronto diretto tra passato e presente, riproponendo ai visitatori stralci di storie e leggende, in un territorio che conserva tracce dell'inesorabile passaggio del tempo e che rimane custode di agghiaccianti memorie, feroci delitti e implacabili anatemi.
NarteA vuole contrapporre la riscoperta della tradizione napoletana, al "commerciale" fenomeno tipicamente anglosassone di Halloween. Perché far capo a zucche e gatti neri, o a copiare ciò che fanno i paesi britannici, quando la cultura napoletana è carica di leggenda, superstizione, credenze popolari, che hanno dato vita ad un vero e proprio “culto dei morti”? La città di Napoli vanta un’antica cultura popolare locale, fatta sì di credenze e superstizione, ma strettamente legata alla nostra storia.

per informazioni www.nartea.com


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