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Alle "porte" di lampedusa, fra speranza e vite distrutte.

Creato il 03 ottobre 2013 da Alessandro @AleTrasforini
"Le nostre isole sono lontane e troppo spesso dimenticate per i loro bisogni, ma sono così belle e così amate da chi le abita e da chi le visita, che sarà sempre più difficile continuare a mortificarle nei diritti e a maltrattarle nell'ambiente e nel territorio.
Il mio augurio è che gli abitanti di Lampedusa e Linosa possano essere accolti in un quadro effettivo di coesione nazionale e pari opportunità, perchè essere vicini all'Africa non sia più un disagio o addirittura una colpa, ma una grande opportunità di sviluppo sostenibile per l'ambiente solidale verso tutte e tutti. 
La nostra speranza è che nessuno - donna, uomo, bambina o bambino - debba essere costretto ad arrivare fin qui con i barconi, trovando troppo spesso la morte in mare mentre cercava una vita."
(Giusi Nicolini, Sindaco di Lampedusa)
"Una volta sognai di essere una tartaruga gigante con scheletro d’avorio che trascinava bimbi e piccini e alghe e rifiuti e fiorie tutti si aggrappavano a me, sulla mia scorza dura. Ero una tartaruga che barcollava sotto il peso dell’amore molto lenta a capire e svelta a benedire. Così, figli miei,una volta vi hanno buttato nell’acqua e voi vi siete aggrappati al mio guscio e io vi ho portati in salvo perché questa testuggine marina è la terra che vi salva dalla morte dell’acqua." (Una volta sognai, Alda Merini)


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