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Allenamento mentale o miracolo? L’essenza del Mental Training nello sport

Creato il 03 gennaio 2011 da Ekis Sport Coaching @Ekis_srl

Il mental training al servizio dei campioni dello sportUn paio di settimane fa, con nostra grande soddisfazione, è nato il primogenito in casa Ekis Sport: Sempre al Top, una audio e video coaching sulla gestione ottimale dello stato d’animo in allenamento e in gara attraverso il mental training.

Ammetto che ci sentiamo molto lusingati dei messaggi di feedback che ci stanno arrivando e voglio raccontarti un episodio che è accaduto in questi giorni e che mi ha fatto riflettere.

Proprio il giorno stesso in cui abbiamo annunciato l’uscita di Sempre al Top (casualità :-) ) ricevo la telefonata di un atleta professionista che mi dice “credo di aver avuto un attacco di panico nella gara di ieri: è stato bruttissimo, mi sono dovuto fare sostituire e sto pensando seriamente di interrompere la mia carriera qui... non credo di potercela più fare!

A prescindere da cosa fosse accaduto, una cosa era evidente: questa persona era in uno stato di paura totale... e se prendi decisioni importanti in questo stato, molto probabilmente te ne pentirai in futuro. Infatti, lo ripeto per l’ennesima volta, non esistono persone senza risorse, ma esistono stati d’animo e mentali senza risorse... e il panico è proprio uno di quelli!

Prima chiave in questi momenti: interrompere il “disco” di pensieri negativi e organizzarsi per intervenire.

“Fortunatamente” siamo sotto le feste e l’agenda è meno intensa del solito (mmmmhhhhh)... prepariamo il “kit del pronto soccorso” e il giorno dopo io e Pacci partiamo per incontrarlo. Avevamo solo un’ora a disposizione prima dell’allenamento (ho pensato che fargli affrontare subito la paura sarebbe stata una buona dimostrazione delle sue risorse, quindi non avevo assolutamente voglia di farglielo saltare per lavorare con noi). 45 minuti netti di lavoro e poi via in campo.

Sensazione dopo allenamento: “beh se penso che non volevo neppure andarci, mi sembra un sogno... però onestamente in alcuni momenti ho sentito un pizzico di disagio” mmmmhhhhh bene bene bene abbiamo a che fare con una persona con standard personali molto elevati (N.B. caratteristica decisamente comune ad atleti di alto livello: pretendono la perfezione da loro stessi... caratteristica splendida e limitante allo stesso tempo).

Scherzando rispondo: “beh se vuoi rimetto tutto come prima” e lui sorride e dice “non ci pensare neppure... ora cosa devo fare?”

Ecco la domanda magica: “ora cosa devo fare?”
Amo lavorare con questo tipo di atleti che entrano subito nell’ottica che la mente e le emozioni sono solo altri “muscoli” che devi allenare se li vuoi avere tonici e pronti per l’uso.

Ad oggi mentre scrivo sono due settimane che questa persona allena la sua mente ogni giorno. Sue parole: “mi sento sempre meglio ogni giorno che passa e non vedo l’ora di andare ad allenamento per notare i miei miglioramenti! Oh, è fighissimo, questa roba si allena!!!”

Ah, nel frattempo c’è anche stata una gara molto importante 6 giorni dopo quella prima telefonata... stravinta con meritato successo e con una sua buona prestazione (beh sulla sua modestia ci dobbiamo ancora lavorare... per toglierla ;-)).

Ovviamente può sembrare meraviglioso riempirsi la bocca di questi successi... e da un lato è così... ma dall’altro no! Perché “purtroppo” questi successi, se da una parte ci spingono, dall’altra giocano contro la nostra professione... perché le persone gridano al “miracolo”... e non è questo il punto!

Il primo incontro che abbiamo fatto con questo atleta è stato quello che noi chiamiamo “sessione aspirina”... ossia c’era una difficoltà e, con il nostro “kit del pronto soccorso”, siamo arrivati e abbiamo rimesso in sesto l’atleta per la gara successiva.
Molte persone poco lungimiranti a questo punto dicono “aaaah ho capito” ed entrano in quel meccanismo stupido del “ora non ne ho più bisogno e, se ricapita una cosa del genere, so che medicina c’è da prendere”...

Questo atleta invece sta facendo una cosa completamente diversa: continua ogni giorno a ripetere le stesse indicazioni che gli abbiamo dato, continua a fare gli stessi esercizi in modo metodico e quasi maniacale... così come si allena fisicamente in palestra, allo stesso modo si allena mentalmente appena alzato oppure quando sta aspettando in coda da qualche parte oppure in pullman mentre si sposta oppure durante il riscaldamento... ed è questo che crea risultati a lungo termine! Allenamento costante e continuo.

C’è chi dice: “ho ascoltato Sempre al Top tutto d’un fiato: siete veramente bravi, mi è piaciuto un sacco. Ho capito cosa devo fare e l’ho consigliato anche ai miei compagni di squadra...” oppure c’è qualcun’altro che invece dice “Utilissimo! Mi sto dedicando del tempo solo per me e lo ascolto ogni giorno, rivedo per bene i concetti così li faccio miei. Lo sto ascoltando prima degli allenamenti e faccio la visualizzazione ogni volta che ho un momento libero e prima della gara!”...

Ovviamente la parte dei complimenti fa sempre piacere ma, a giudicare dalla linguistica, indovina chi dei due otterrà più risultati...? :-)

Buon allenamento!

Alessandro Mora
Di Alessandro Mora


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