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Allenarsi per la Maratona o non allenarsi per la Maratona…? Questo è il dilemma!!

Creato il 08 ottobre 2012 da Marco Caggiati

Oggi ho incontrato l’ennesimo cliente che vuole partecipare ad una Maratona. Ogni anno seguo circa una decina di persone che vogliono allenarsi per presentarsi preparati a una delle centinaia di Maratone sparse per il globo e solitamente la NYC Marathon (maratona di New York) la fa sempre da padrona come obiettivo….

La Maratona viene spesso considerata come una di “quelle cose” che uno sportivo dovrebbe fare almeno una volta nella vita…., come se fosse un “dazio” da pagare….

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Allenarsi per una maratona è sicuramente un obiettivo sfidante, soprattutto per un “non atleta”, per “l’uomo della strada”, che ti impegna non solo sotto l’aspetto fisico ma anche quello organizzativo (organizzare la propria vita per “incastrare” tutto, allenamenti, lavoro, famiglia ecc..).

Chi ha partecipato ad una Maratona ti racconterà sicuramente che correre per 42,192 metri non è solo una gara.., ma è una sorta di viaggio mistico che ti mette “a nudo” e viene ricordata come esperienza indimenticabile…

Quando programmo gli allenamenti dei miei clienti a volte mi trovo di fronte a un “dubbio amletico” in perfetto stile “essere o non essere..”……

Mi chiedo sempre se allenarsi per correre una maratona sia una cosa sana e utile per la salute. La mia impronta/filosofia professionale mi ha portato sempre di più a pensare all’attività motoria come un ottimo modo per fare manutenzione al proprio corpo, per vivere “100’anni in buona salute”…

Allenarsi per correre una maratona è salutare..? E’ utile allo “scopo”…? La risposta non è univoca e come spesso accade dipende da tante variabili…. Non si può certo generalizzare…, ci sono persone nate per correre lunghe distanze che hanno un apparato muscolo scheletrico predisposto geneticamente allo scopo, altre invece che hanno “in dote” altre qualità, altri talenti.. Non siamo fatti tutti allo stesso modo..

Se si analizza con occhio “tecnico” il corpo di un maratoneta professionista si nota subito la sua predisposizione alla corsa.

allenamento maratona stefano_baldini

Ecco alcuni dettagli facilmente visibili:

  1. Somatotipo Ectomorfo
  2. Ossa lunghe e leggere
  3. Muscolatura esile e leggera
  4. Arti inferiori lunghi

Ora ecco le principali caratteristiche non visibili:

  1. Preponderanza di fibre muscolari cosiddette “rosse” specializzate nel trasporto d’ossigeno con una grande capillarizzazione, ideale per gli sport di resistenza
  2. Grande quantità di emoglobina grazie alla quale il sangue riesce a legare più ossigeno (carburante, insieme a carboidrati, grassi e proteine).

Se si analizzasse la lista dei partenti di una qualsiasi maratona “di massa” come per esempio la famosa maratona di New York……, quanti partecipanti risponderebbero alle caratteristica appena descritte…?

Puoi immaginare la risposta….., certamente sarebbero una stretta minoranza…..

allenamento maratona

Queste differenze “di base” portano a risultati completamente diversi che devono far riflettere….

Mi ricordo sempre un’affermazione di uno dei più forti maratoneti italiani di tutti i tempi, Stefano Baldini (Campione olimpico nella maratona ad Atene 2004), che disse:

“Io non capisco come facciano gli amatori a correre una maratona, a prepararsi correndo tutte quelle ore! Io non lo farei mai…..”

Ma come…, uno che corre di mestiere…, che si allena da una vita.., non si capacita perché altri fanno la stessa cosa..?!?!?!

Certamente.., io la penso come lui.., perché Baldini si allena la metà del tempo di quanto faccia un amatore…. E’ talmente semplice da comprendere……, ma in pochi riflettono su quest’aspetto….

Un maratoneta professionista percorre i 42 Km e 192 metri di gara in circa 2 ore e 10’…, un amatore impiega 3,5 /4 ore mediamente…, ma c’è chi ce ne mette anche 5……… Ciò significa che un amatore sta mediamente “sulle gambe” il doppio del tempo di un professionista…., fa il doppio dei passi e logora articolazioni, tendini e muscoli il doppio…… Non solo…, bisogna aggiungere anche l’aggravante genetica…. Come accennato qualche riga fa, il maratoneta professionista è “nato per correre” l’amatore spesso è anche in sovrappeso, ha problemi posturali, di appoggio del piede ecc…

Poi bisogna aggiungere che il maratoneta professionista fa, appunto, l’atleta di professione quindi la sua vita consiste nel correre, dormire e mangiare… Non si può affermare lo stesso per un amatore… Quindi l’amatore si allena il doppio, recuperando gli sforzi fatti “la metà” e partendo da una base decisamente più scadente…..!!!!!

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Praticamente un suicidio!!
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Non ci avevi mai pensato vero…?

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Questa semplice riflessione dovrebbe farti capire che per la gran parte dei “maratoneti” amatoriali la preparazione ad una gara così impegnativa non è assolutamente salutare e che può portarsi dietro, nella maggior parte dei casi, problematiche all’apparato muscolo scheletrico.. Tendiniti, fratture da stress, contratture muscolari sono problematiche “all’ordine del giorno” in un maratoneta…

Correre per 42 Km non è assolutamente salutare per “l’uomo della strada”…

La corsa è allo stesso tempo l’attività più naturale che si possa fare e quella più traumatica…

Da tecnico mi chiedo quindi se abbia un senso allenarsi per correre una maratona….. e la risposta è: “nella maggior parte dei casi NO!” Si dovrebbe correre su distanze minori per ottenere risultati soddisfacenti e migliorare il proprio stato di fitness! La mezza maratona (21 km) ritengo che dovrebbe essere la distanza max che un “non dotato” dovrebbe prendere come riferimento….., soprattutto se non in possesso di tutte le conoscenze necessarie per valutare tutti gli aspetti “collaterali” alla corsa..

Mi è capitato spesso di seguire clienti che ritenevo “Maratoneti Improbabili” che, dotati d’intuito…

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  hanno deciso di farsi seguire perché “hanno fiutato” la difficoltà intrinseca dell’impresa podistica che si stavano accingendo a fare…

In questo modo sono riusciti ad arrivare al traguardo in salute e senza correre inutili rischi. Insieme al mio staff abbiamo potuto lavorare sulla loro alimentazione, sull’integrazione durate la gara, sulla tecnica di corsa, sul potenziamento muscolare, sulla flessibilità di muscoli e tendini e su tutti quei piccoli aspetti che rendono un amatore…, meno amatore e più professionista…

Se hai intenzione di correre una maratona…., segui il mio consiglio.., non farlo a “cuor leggero” magari seguendo la “tabella” di un amico o quella scaricata da internet, fatti seguire da un professionista

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Per oggi è tutto, se vuoi approfondire l’argomento, non esitare a lasciare un commento, sarò felice di risponderti!

:-)

Ciao a presto al prossimo articolo!!!


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