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Allerta Virus del Nilo ed aumento delle zanzare portatrici nel bacino del Mediterraneo

Creato il 10 settembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Allerta Virus del Nilo ed aumento delle zanzare portatrici nel bacino del MediterraneoL’ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) insieme al Centro Europeo per la Prevenzione delle Malattie e Controllo (ECDC) in collaborazione con  la Rete Europea per la Diagnosi di Malattie Virali d’importazione (ENIVD) e la Rete per il Controllo delle Malattie Trasmissibili nell’Europa meridionale e nei paesi del Mediterraneo (EpiSouth) hanno effettuato un attento monitoraggio della situazione regionale del Virus del Nilo occidentale (WNV).I laboratori hanno confermato che in un certo numero di paesi europei sono stati evidenziati casi di infezione da WNV. Dall’inizio di luglio, all’11 agosto 2011, l’infezione è stata ufficialmente segnalata in Albania (2 casi), Grecia (22), Israele (6), Romania (1) e nella Federazione russa (11).L’allerta che ne è scaturita riflette la maggiore consapevolezza tra gli operatori sanitari ed i laboratori sulla maggiore resistenza del virus favorita dalle condizioni meteorologiche propizie causate da precipitazioni e temperature elevate che hanno portato ad un notevole aumento della presenza di specie di zanzare del tipo Aedes e Culex nel bacino del Mediterraneo ed oltre.Tale primo campanello d’allarme avrebbe incoraggiato gli Stati membri a implementare misure adatte al fine di ridurre al minimo l’impatto di un potenziale focolaio WNV nei paesi a rischio.Vi è da specificare che negli esseri umani, l’infezione WNV è spesso una malattia febbrile asintomatica o lieve. Solo all’incirca il 20% delle persone che vengono infettate da WNV sviluppa poi i sintomi più gravi. Si stima, infatti, che circa 1 persona su 150 persone infettata con il virus del Nilo occidentale svilupperà una forma più grave della malattia (detta anche malattia neuro-invasiva).Tra le categorie più a rischio vi sono persone di età superiore ai 50 e gli immunodepressi (ad esempio, i pazienti sottoposti a trapianto).Tenendo conto, quindi, che l’80% degli infettati con WNV sono asintomatici e meno di 1% presenta sintomi gravi come meningite o encefalite, gli operatori della sanità dovrebbero adottare strategie preventive per evitare la possibilità di epidemie durante i periodi più a rischio. A causa dell’indisponibilità di un vaccino contro l’infezione umana WNV, la prevenzione clinica svolge un ruolo fondamentale nel ridurre la possibilità di esiti gravi della malattia. A livello nazionale, i laboratori dovrebbero essere già in grado e pronti ad effettuare la diagnosi.


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