Magazine Cultura

altre apocalissi...

Creato il 08 novembre 2013 da Omar
altre apocalissi... Nell'oramai risaputo paesaggio postatomico che decenni di sci-fi ci hanno reso familiare si aggira tra sinistri bagliori radioattivi il ramingo Eli (Denzel Washington, sempre più massiccio): un errante solitario che, oltre ad un discreto bagaglio di armi, porta con sé un misterioso libro da cui potrebbe dipendere la rigenerazione del mondo. Il prezioso volume, però, fa gola al perfido Carnegie, leader di un gruppo di tagliagole sopravvissuti al disastro. Il quinto film dei gemelli Albert e Allen Hughes (La vera storia di Jack lo squartatore con Depp) è un curioso western post-catastrofico di due ore che inizia come I am Legend e finisce col classico passaggio del testimone alla novella generazione. La pellicola ha fatto storcere il muso a parecchi, dividendo pubblico e critica poiché declina in chiave new-age una prospettiva che gli amanti del genere Mad Max venerano come un culto intoccabile. Però le cose interessanti sono molte, e la commistione di elementi spuri è notevole. A partire dalla scelta di una fotografia desaturatissima che riveste d'un cromatismo particolarmente insolito l'intera vicenda, nella quale si inserisce immediatamente la figura del cavaliere solitario (anche se procede a piedi) che ha dalla sua la forza di un sapere ormai perduto e che il Male (un Gary Oldman ormai specializzato in ruoli da villain) vuole ottenere per sé. Eli conosce la «Parola» ma sa usare (con abilità davvero inverosimile ma goduriosa per lo spettatore) le armi per difenderla - e altre apocalissi...difendersi - procedendo verso un finale dove prende corpo uno sguardo sempre più interiore. Qua e là lungaggini inutili, ampiamente compensate però dalle efficaci scene di lotta tra il protagonista e i cattivastri, e poi lo scenario post-apocalisse funziona alla grande, con le file di relitti tecnologici e un sempre più sgualcito Tom Waits a far da rigattiere. Un personaggio secondario fischietta spesso un motivetto di Morricone, quasi a sottolineare la filiazione di genere. Assolutamente godibile se lo si considera per quel che è: un giocattolone ben recitato, con soldi spesi bene e un cast assai ispirato (a parte magari Jennifer Beals, che fa la cieca senza dare al personaggio alcuna traccia di vibrazione)!

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines