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Amsterdam con il sole: giringiro per la citta’

Creato il 16 luglio 2014 da Valigia Rossa Valigia Blu @ValigiaRossaBlu

Ah, l’Olanda! La terra dei tulipani, dei canali e dei mulini a vento!

Amsterdam è la Venezia del Nord Europa, una città strappata al mare, che ha fatto del progresso e della tolleranza la propria bandiera e il proprio stile di vita.

Arrivo a Schiphol una mattina presto, con KLM il viaggio e’ diretto e dura pochissimo: in un’oretta, sono già in Olanda. Le ruotine della mia valigia rossa mi seguono ronzando.

Per arrivare in centro citta’ si prende il treno direttamente dall’aeroporto. Entro una mezzora sono in citta’, pronta per cominciare la mia avventura.

Appena uscita dalla Stazione Centrale seguo la strada principale, il Damrak e da li arrivo al mio hotel, il Best Western Dam Square (conosciuto anche come Tulip Inn Dam Square), in Gravenstraat. Centralissimo, confortevole e, se prenotato con un po’ di anticipo, con un costo abbastanza ragionevole. Non potevo desiderare di meglio.

Da questo punto posso visitare la città da tutti i suoi lati senza particolare sforzo: basta programmare bene le tappe. Ho due giorni, sufficienti per godermi la città e tutto quello che mi offre.

canale di amsterdam
Il tempo è bello e fa quasi caldo, decido quindi di camminare e di cominciare con la parte ad ovest, perciò percorro la strada che mi porta alla Westerkerk. Proprio li accanto c’è la casamuseo di Anne Frank, la ragazzina ebrea che durante gli anni del Nazismo scrisse quel famoso diario, ritrovato poi per caso dopo la sua morte nel campo di sterminio di Auschwitz e diventato simbolo e testimonianza dell’Olocausto. C’è sempre una lunga fila per entrare: è un bene che la gente voglia ricordare, perché ciò che è successo non si ripeta mai più (nonostante questo, si potrebbe dire che al giorno d’oggi avvengono altri fatti di sangue che però non vogliamo davvero vedere, ma tant’è).

Mi godo il paesaggio: i battelli che scivolano sui canali, le biciclette che sfrecciano manco fosse il Tour de France, le case strette strette ed altissime ed un profumo di patatine fritte. Già. Perché le patatine fritte e soprattutto la maionese sono due dei tre cibi di cui gli olandesi vanno orgogliosi. Per un olandese non esiste altra maionese se non la maionese olandese. Il terzo cibo è una specie di polpettina di carne fritta in pastella, una crocchetta insomma. Infatti, con sconfinata fantasia, si chiama kroket. Ne vanno cosi’ fieri e ne mangiano talmente in quantità che addirittura McDonalds ci ha fatto un panino apposito, il McKroket appunto. Ricordo ancora lo sguardo del mio collega olandese quando a Maastricht mi portò ad assaggiare queste delizie: patatine, maionese e crocchette. Nei suoi occhi, la speranza di vedere l’approvazione di un’italiana alla sua cucina locale. Devo dire che nonostante le patatine siano patatine ovunque, la maionese e’ davvero buona e le crocchette, beh, sono da provare.

Quanto parlare di cibo, ma è il profumo che mi avvolge che mi costringe!

Scatto qualche foto e poi mi sposto verso il Bloemenmarkt, il mercato dei fiori, la via coloratissima sulla Singel. Oltre ai fiori, ci sono molti negozietti che vendono il gouda, il formaggio olandese più amato.

Amsterdam feature3
Mi è venuta fame ora, tutto questo camminare mi ha messo appetito. Sono vicino a Rembrandtsplein, una coloratissima piazza, piena di gente, di distinte coppie con ombrellino e scarpe da passeggio e di gruppi di studenti scatenati in vacanza post maturita’ che scattano selfies con la Nachtwacht, la statua in bronzo della Ronda di notte, capolavoro di Rembrandt Van Rijn. Io invece sono alla ricerca di un posto dove mettere qualcosa sotto i denti. Oggi mangerei un brontosauro (yabba-dabba-doo!) e la cosa che più si avvicina ai miei desideri è il ristorante argentino vicino alla piazza Rembrandt, il Rancho Argentinian Grill. Dopo un’ottima e tenera bistecca di manzo argentino e una fresca insalata sono pronta per ricominciare la mia passeggiata.

Sono nuovamente carica di energia e decido di spingermi ancora più in la: seguo la strada che mi porta dapprima agli Orti Botanici fino ad arrivare a Zeeburgedijk, l’argine ad est della città, dove mi aspetta la vista del mulino a vento di Amsterdam, De Gooyer. Imponente, fuori dal tempo, decisamente spettacolare. E poi, a due passi c’è un birrificio artigianale, la Brouwerij ‘t IJ… Si può forse andare via senza assaggiare? ;)

Windmill Amsterdam
Al ritorno, decido di passare per la casa di Rembrandt e avviarmi verso la suggestiva Zuiderkerk, la chiesa meridionale, per poi fermarmi a scattare qualche foto alla Waag, la pesa pubblica, storico edificio del Nieuwmarkt (il mercato nuovo) e bermi un caffè nel bar adiacente.

Zuiderkerk campanile
Amsterdam De Waag
La giornata scorre veloce ormai e sono davvero stanca adesso. Ho percorso chilometri sotto il sole, in compagnia di una città spensierata, allegra, sorridente. Ho visitato il centro storico, le piazze e le chiese, ho camminato lungo i canali, ho ammirato la particolarità della sua architettura e del suo stile di vita semplice e pratico.

Ma davvero Amsterdam è solo tulipani, mulini e biciclette?

Ovviamente no, ad Amsterdam non c’è solo questo: quello che si sviluppa attorno alla Oude Kerk, la chiesa e l’edificio più antico della città, e’ un quartiere che ci ricorda che Amsterdam è anche una città trasgressiva e alternativa, che non nasconde l’ovvio anzi, lo mette in mostra e ne fa folklore. Avventurarsi nel Red Light District, il quartiere a luci rosse, è un’esperienza diversa e accattivante: le ragazze che ballano in vetrina, i sexshops e la Condomerie, il primo negozio al mondo specializzato in preservativi, i coffeeshops come il Bulldog e il Bluebird, pieni di turisti giovani e meno giovani, e qualche chitarrista della domenica che racimola qualche spicciolo strimpellando sui ponticelli. Come dire, sesso, droga e rock’n’roll.

Sono seduta sui gradini del monumento in Piazza Dam: osservo la città ancora pochi minuti prima di rientrare nel mio hotel e sprofondare nelle morbide coperte del letto e concedermi una sana e meritata dormita.

Domani sarà un’altra lunga giornata. Non vedo l’ora!

Un abbraccio,
Valigia Rossa


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