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Anche Tf1 per la pay tv Mediaset (MF-Milano Finanza)

Creato il 21 gennaio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
Anche Tf1 per la pay tv Mediaset (MF-Milano Finanza)Sebbene il progetto sia ancora in fase embrionale - dovrebbe vedere la luce entro l'estate, probabilmente a giugno - l'interesse per la nascente newco per la pay tv di Mediaset (ieri valeva 3,812 euro, -0,42% per una capitalizzazione di 4,5 miliardi), in Italia e Spagna, non cala. Così, dopo i nomi già noti della francese Canal+, della tedesca Rtl, della qatariota Al Jazeera e del gruppo spagnolo di tlc Telefonica, ora il dossier è finito sul tavolo di un altro broadcaster europeo.
L'operazione, secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza da più fonti industriali, viene guardata con attenzione anche da Tf1, il gruppo tv nato dalla privatizzazione della emittente di Stato e oggi controllato dal big della telefonia Bouygues (43,7%), e partecipato al 7,2% dai dipendenti.
Tf1, leader degli ascolti in Francia con uno share superiore al 23%, ha chiuso i nove mesi del 2013 con ricavi per 1,746 miliardi, un ebit di 104,3 milioni e un utile di 61,7 milioni, non è presente né in Italia, né in Spagna anche se ha una presenza a livello continentale nell'informazione sportiva, poiché è l'azionista di riferimento (80%) del consorzio Eurosport. E sono proprio i diritti sportivi, in particolare del calcio, a sollecitare l'interesse di Tf1, oltre al fatto che entrando nel capitale della jv di Mediaset si metterebbe un piede anche nel capitale di Digital+, partecipata dal gruppo di Cologno Monzese al 22%.
Progetto che dalla fine dello scorso anno viene passato ai raggi X degli analisti. L'ultimo parere in questo senso è arrivato ieri da Citigroup. “Se l’annuncio di un’operazione in tal senso, magari con l’ingresso di un nuovo investitore, sarebbe ben accolto dal mercato - sostengono gli analisti – sono molti i punti di domanda sul business”. In primo luogo, secondo Citi, il Biscione “difficilmente sarà in grado di incrementare gli abbonati (2 milioni) in modo da giustificare gli investimenti per l’acquisto di diritti Tv”. Mentre “l’offerta di Premium, imperniata sul calcio italiano, risulta deficitaria in altri settori per competere con quella dei concorrenti”. Infine, il broker Usa “fatica a vedere potenziali soggetti che entrano in Italia disponibili a pagare un premio per una quota di minoranza in un business così integrato nel resto del gruppo e con limiti finanziari sull’acquisto dei diritti”.
Andrea Montanariper "MF-Milano Finanza"

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