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Annie incontra Virginia de Winter (e qualche indizio sull’Ordine della Penna)

Creato il 31 maggio 2012 da Annalisaemme @annalisaemme
Tiffany's vi presenta i-fantasy, un portale che nasce dal desiderio di esplorare il panorama della letteratura fantastica nell’era digitale e di offrire al lettore uno spazio di discussione e confronto sul genere!
Annie incontra Virginia de Winter (e qualche indizio sull’Ordine della Penna)
Ogni quindici giorni una guest blogger o un guest author sono invitati ad animare il dibattito sul fantastico, proponendo temi e spunti di discussione su cui gli appassionati del genere potranno intervenire.
Indovinate chi è la prima blogger a scrivere su i-fantasy? Vi propongo anche qui il mio primo post...
Annie incontra Virginia de Winter (e qualche indizio sull’Ordine della Penna)
Non è la prima volta che mi appresto ad intervistare Virginia de Winter, ma ancora una volta mi sembra di essere una bambina davanti ad un negozio di caramelle! È risaputo ormai che con Virginia saltano sempre fuori dettagli appetitosi e proprio ora, a poche settimane dall’uscita de L’Ordine della Penna, la curiosità è alle stelle.
Tralasciando la parte in cui assomiglio ad una groupie anni ’90 al seguito dei maschi di casa Vandemberg, io e Miss de Winter sfociamo in una interessante discussione sul Southern Gothic, sottogenere del fantasy che amiamo particolarmente…
Annie incontra Virginia de Winter (e qualche indizio sull’Ordine della Penna)
V: Vedrai che L’Ordine della Penna ha molto del Southern Gothic, anche se parliamo del Sud del mio continente!
A: Dimmi di più…
V: Altieres è molto “Vecchio Sud” e il sincretismo religioso ha fatto sì che i loro vecchi dèi venissero accostati a quelli della religione ufficiale con tutte le conseguenze del caso. Ho trascorso molto tempo a studiare le religioni africane in sincretismo con quella cristiana per raggiungere un risultato che mi pareva accettabile.
A: In pratica hai realizzato il tuo sogno!
V: Erano anni che tramavo di scrivere una cosa simile e alla fine ho trovato il modo e come amalgamarlo alla storia che stavo scrivendo…
A: Quale autore del genere hai amato particolarmente?
V: Anne Rice sopra tutto e tutti! E, uno dei miei preferiti che non molti conoscono è John Berendt con il suo “Midnight in the Garden of Good and Evil” di cui hanno fatto anche un film, anche se è un po’ datato, ed è ambientato a Savannah…
A: La città che ti ha regalato il nome che usi su EFP, dove sei nata come scrittrice…
V: Esatto! Amo anche i vintage sentimentali di Nora Roberts, tipo “Caroline Moon”, dove il romance si combina con il giallo in maniera in cui l’uno e l’altro gareggiano per definire il genere del libro.
A: Il tipo di ambientazione che prediligi…
V: Sicuramente, anche il Sud alternativo delle storie di Anita Blake mi piace molto.
A: Hai letto invece la Garey? Il suo libro “Le ragazze morte sono facili” è ambientato in Georgia e il Voodoo fa da padrone…
V: Ho trascorso molto tempo a studiare l’olimpo Voodoo e le sue differenze con l’Hoodoo, quindi non voglio perdermelo! Lo stesso principio sincretico che c’è alla base del Voodoo della Louisiana e, mettiamo, della Santeria cubana io l’ho usato per L’Ordine della Penna…
A: Quindi hai fatto bene i compiti…
V: Sì, ho studiato l’argomento perché desideravo avere una base per riuscire a creare un’atmosfera il più accurata possibile. Certo, la realtà della Santeria resta a livello di ispirazione, però mi è davvero piaciuto trattarla! Già soltanto vedere le differenze tra la cultura francese che ha influenzato il Voodoo e quella più marcatamente spagnola della Santeria è stato interessantissimo!
A: Quindi ci imbatteremo in talismani e in ogni sorta di rituale… incontreremo anche delle streghe?
V: Streghe non nel senso stretto del termine, ma donne dotate di poteri sovrannaturali sì.
A: E cosa mi dici della Chiesa?
V: La Chiesa è un forte partito con la sua politica e i suoi giochi di potere, com’è normale che sia. Nelle Nationes del Sud la Chiesa ufficiale serve a coprire il culto dei vecchi dèi che continua indisturbato con tutte le sue particolarità e i cui riti hanno stretti rapporti con la magia.
A: Che tipo di magia?
V: Ho usato il tema delle orazioni come tratto di unione tra religione e magia, dove le due cose si fondono in una e che penso sia una caratteristica molto forte di queste culture religiose…
A: Decisamente intrigante… sbaglio o parlerai anche di fantasmi?
V: La Spada lo considero una storia d’amore, La Chiave un giallo mentre La Penna è una storia di fantasmi…
A: Si preannuncia un romanzo carico di elementi macabri! Ma cosa conta di più nella storia: il lato horror o quello sentimentale?
V: Quello sentimentale! Senza storia romance io non scrivo, non ne vale la pena. Il lato horror è una cosa che mi sorprende sempre più perché, detto tra noi, sono facilmente impressionabile… e ho paura dei fantasmi!
A: Incredibile…
V: Un sacco di notti mi sono trovata sola in casa che facevo ricerche su queste cose e mi sono maledetta perché fino a che non rientrava qualcuno avevo paura di andare a dormire!
A: Deduco che questo libro ti sia costato non pochi spaventi! Oltretutto ho notato un elemento riconducibile a tutti e tre i romanzi: cominciano tutti con un attacco…
V: Hai ragione, non ci avevo fatto caso!
A: Alla faccia della fifona…
V: Pensa che mi sono fatta raccontare storie di fantasmi da chi ne conosceva. La più bella è una storia che ha raccontato mia nonna a mia zia, ed è quella che chiude l’epilogo e quindi tutto il libro. Ovviamente è riadattata, ma è successo davvero!
A: Ho i brividi! Ora dimmi: a quali città reali ti sei ispirata per creare Altieres e Aldenor?
V: Aldenor è vagamente ispirata a Vienna, mentre Altieres è davvero una summa del meridione subtropicale come lo immagino io.
A: Nord e Sud… adoro il contrasto! E Sophia lo vivrà in prima persona!
V: Una straniera al Sud, poveretta!
A: A tal proposito mi stavo chiedendo… vedremo Sophia come nuova protagonista o la scena ruoterà ancora una volta intorno ad Eloise?
V: Gran parte della storia ruoterà intorno a Sophia. Diciamo che ci sono due linee di trama: una la segue Sophia e l’altra Eloise con tutto il drappello di tizi improponibili che si porta appresso suo malgrado, molte volte…
A: Come per esempio un vampiro multicentenario di nome Ashton Blackmore…
V: Lui avrà i suoi dilemmi politici e la solita arroganza di chi è maschio da un po’ troppi secoli…
A: E qui torniamo al vampiro vecchio stile: una creatura che si nutre di sangue e vive di notte…
V: A me piace quel genere di vampiro che si rifà alla tradizione e che culmina con il vampiro postmoderno di Anne Rice, ma che risente molto di certe atmosfere storiche.
A: È il mio preferito! Ma veniamo al sodo: in questo romanzo c’è puzza di complotto!
V: I complotti ci sono, ma necessitano di essere più circostanziati per capirne il motivo.
A: E che mi dici della lettera?!
V: Quella lettera è un retaggio di un passato molto scomodo. È una linea di trama che si chiude nel prossimo romanzo…
Annie incontra Virginia de Winter (e qualche indizio sull’Ordine della Penna)
Okay, è evidente che Virginia ha voluto farmi morire di curiosità lasciandomi in sospeso sul prossimo romanzo. Perché da qualche giorno ha lanciato una bomba sul suo sito ufficiale: Black Friars non sarà una trilogia!
Credo di avervi messo addosso sufficiente curiosità, quindi mi dileguo con tutte le conseguenze del caso.
Au revoir!
Annie incontra Virginia de Winter (e qualche indizio sull’Ordine della Penna)

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