Magazine Cultura

Anteprima "Il Cane Nero" di Rebecca Hunt

Creato il 06 gennaio 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
INTENSO, TOCCANTE, SORPRENDENTE
Winston Churchill e una giovane commessa di libreria di nome Esther sono i protagonisti di questo stravagante primo romanzo che si svolge nell'arco di cinque giorni nell' estate del 1964.
Un romanzo stimolante e intelligente basato su una premessa intrigante. Da Gennaio in libreria per Ponte alle Grazie.
Nel luglio del 1964, l'ottantanovenne Winston Churchill è finalmente in pensione dopo oltre 60 anni di vita politica. Anche se nei giorni più bui della seconda guerra mondiale, Churchill si era rivelato un solido appiglio e ispirazione per il suo paese anche se aveva sofferto, nel corso della sua straordinaria carriera, di episodi di depressione intensa. Egli non fu il primo a coniare l'espressione - Samuel Johnson e di Walter Scott ha usato prima di lui - ma è Churchill il più famoso personaggio che alludeva a questi episodi soprannominando la depressione "Il Cane Nero". 
Esther, una giovane vedova libraia, sta cercando di trovare un inquilino in affitto per una camera della sua casa a sud di Londra che aveva condiviso con il marito, Michael, morto suicida due anni prima. Per lei è stato uno shock quando l'unica risposta al suo annuncio arriva da un uomo di dimensioni di Labrador chiamato il signor Chartwell. Dice di essere "un libero professionista che fornisce, servizi specifici per periodi variabili a soggetti specifici". Esther non ha idea di chi o che cosa sia. Riuscità però a scoprirlo prima di cadere vittima del suo incantesimo diabolico?
Questo enorme e maleodorante cane nero, che cammina eretto sulle due zampe posteriori, è la rappresentazione metaforica della depressione. E' un personaggio esuberante e perfettamente delineato. Senza cuore, quasi senza coscienza e con un umorismo cupo, Mr Chatwell è una presenza fisica che permea il romanzo e che dona un tocco di leggerezza al difficile tema trattato. Come Esther scoprirà, il signor Chartwell è per molti versi una presenza inebriante e seducente, la sua devozione, come quella del miglior amico dell'uomo, è completa, la sua attenzione per ciascuno dei suoi clienti incrollabile. La depressione come sembra è un seduttore, che alletta il sofferente e lo porta verso l'inerzia, l'indolenza e la solitudine. Il passaggio sottile che trasforma la devozione in controllo è gestito brillantemente e per la maggior parte del romanzo ci si chiede se Esther e Churcill dovranno soccombere ad esso o liberarsi.
Questo romanzo d'esordio mostra una giovane autrice con la piena padronanza della sua fantasia, arguzia, intelligenza e creatività. Ha uno stile di scrittura elegante e una capacità di descrivere l'assurdo notevole. Il lirismo poetico della scrittura si accompagna ad un ampio umorismo e ad una visione sottile della condizione umana. E' raro trovare un libro così originale che in poco più di 200 pagine ha creato una storia da assaporare, per soffermarsi, per ridere e riflettere. Meravigliosamente originale, tenero e divertente. Rebecca Hunt si rivela essere una scrittrice di talento che non ha bisogno di realismo immaginario per fornire verità profonde.

«Straordinario. La prosa vigorosa e pungente di Rebecca Hunt, la leggerezza e la profondità del suo stile sono superlative.» -Daily Telegraph«Un romanzo esuberante… Lo stile di Rebecca Hunt è arguto e vivace. Sfrontato, originale e divertentissimo.» -Guardian«Un esordio notevole, che regala una delle più efficaci rappresentazioni della depressione mai scritte.» -Observer«Il cane nero seduce, diverte e commuove.» -Independent
Trama:Il 22 luglio 1964, nella sua dimora tra le tranquille colline del Kent, Winston Churchill si sveglia di buon’ora e si ritrova in compagnia di una vecchia conoscenza, un ospite tutt’altro che gradito. È un gigantesco cane nero e, dal buio del suo angolo, non gli toglie gli occhi di dosso. Qualche ora più tardi, nella sua casetta a schiera, la giovane Esther si prepara ad accogliere un aspirante inquilino. Le basta però scorgerne la sagoma attraverso il vetro della porta per inorridire: è il cane nero e ha in mente un solo obiettivo: installarsi a casa sua.   ESTRATTO: “La prima cosa che notò fu che il signor Chartwell era un colosso. La sua silhouette da materasso riempiva il portico e oscurava il pannello di vetro smerigliato. Mentre lei si avvicinava alla porta, le arrivò uno strano odore che si faceva man mano più intenso. Odore di qualcosa di antico che era stato conservato nell’umidità, come terriccio di una grotta… Aprire la porta fu un trauma di straordinaria violenza, lo shock strombazzò come un clacson. Esther si appiattì contro la parete. I suoi occhi si fecero grandi come cartelloni pubblicitari, e non si mosse. Il signor Chartwell scolpì un sorriso cordiale sulle labbra nere. «La signora Esther Hammerhans?». Tese una zampa grande come un melone. «Salve, sono venuto per la stanza.»”
L'AUTRICE:Rebecca Hunt è laureata in belle arti al Central Saint Martins College. Vive e lavora a Londra. Il cane nero, suo romanzo d’esordio, è stato selezionato per il Galaxy National Book Award e per il Guardian First Book 2010.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :