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Arcana Mater – il ritorno della mini serie fantasy di Manfredi Toraldo

Creato il 25 giugno 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Un labirinto di simboli

CoverAMregular x webCoverAMregular x webLeggere le prime pagine di Arcana Mater corrisponde a varcare le porte di un universo a sé stante, sorretto da un labile equilibrio di regole antiche e racchiuse in una strana alchimia in bilico tra archetipi biblici e i tarocchi di Rider Waite.
In un tempo non ben definito, il Signore ha deciso di togliere agli uomini il predominio del mondo e ha suddiviso la Terra in settantasette protettorati, governati da altrettanti demoni, con leggi che esulano dalla comprensione umana; territori dove i Nobili Canes – esseri eletti dagli stessi demoni – svolgono il compito di custodi dell’ordine.

Impossibile non soffermarsi sulle simbologie che sfrutta nella realizzazione del racconto.
Il numero 7 trova molteplici significati nella tradizione cristiana, come il settimo giorno destinato al riposo di Dio in seguito alla creazione del mondo, o  le 77 generazioni che, secondo il Vangelo di Luca, intercorrono tra la creazione di Adamo e la nascita di Gesù. Oltre a questi aspetti, ogni capitolo è investito di simbologie legate ai già citati tarocchi.
Da questo punto di vista è ammirevole la facilità con cui tutto si amalgama all’insieme, nonostante la sceneggiatura presti il fianco a vari cali di ritmo.

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La sacra famiglia

Troviamo così nel trittico dei nostri protagonisti un chiaro riferimento alla Sacra Famiglia, con tanto di asina a seguito, impegnati in un viaggio che simboleggia la fuga in Egitto descritta nel Vangelo di Matteo.
Mary è una giovane donna dal triste passato alla ricerca della Città Invisibile, l’unico luogo dove la magia del figlio Adam può essere estirpata. Caino è invece il custode delle storie, un immortale maledetto che conosce il passato di tutti gli esseri umani a discapito del proprio.
Ha dunque inizio un lungo cammino tra i protettorati della Terra alla ricerca di risposte; una struttura narrativa che segue le regole dei GDR (giochi di ruolo) e fraziona l’avventura in varie tappe, ognuna con una propria ambientazione.

Realtà indipendenti

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Le città e le atmosfere che ne derivano risultano i punti di forza della storia, ben realizzate tanto graficamente quanto nella loro filosofia di fondo, simili a realtà indipendenti.
Ognuna di queste ha le proprie regole e le proprie contraddizioni, il tutto perfettamente fuso con l’incipit d’ispirazione derivante dai tarocchi, con vari parallelismi e significati che lasciamo al lettore il piacere di scoprire.
Peccato che l’atmosfera di epicità trapelante dalla sottotraccia venga logorata da personaggi eccessivamente stereotipati o soluzioni narrative ormai consumate: una su tutte la perdita di memoria di Caino, che col tempo risulterà il vettore delle vicende. Per non parlare della verbosità generale, sì utile a dare delle spiegazioni al lettore ma eccedente in fin troppi frangenti, laddove si sarebbe preferito una maggiore componente action nell’intero canovaccio di situazioni.

Un mix ben riuscito

Sotto l’aspetto tecnico, i vari disegnatori hanno creato un mix ben riuscito, tanto nei tratti quanto nella suddivisione delle tavole.
Pur nelle loro peculiarità e differenze, i vari  stili si sono accostati a una tendenza simile alla tradizione americana, senza però dimenticare la propria origine nostrana. Da tale insieme va escluso Giorgio Cantu’, tendente più verso il caricaturale.
Nonostante la gradevole qualità collettiva, si segnalano le chine ben dosate di David Messina, molto vicine agli stilemi dei comics mentre si segnala Fabio Mantovani per la scenografia più accattivante.
Minimo comun denominatore per tutti è la realizzazione dei Demoni che sovrastano le città e che incarnano pienamente l’ispirazione visionaria di Manfredi Toraldo.

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Abbiamo parlato di:
Arcana Mater
Manfredi Toraldo, David Messina, Sonia De Nardo, Giorgio Cantù, Isabella Carta, Fabio Mantovani,
Manfont, Ottobre 2013
304 pagine, brossurato, bianco e nero – 15,00 €


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