Armonied’artefestival 2013: Magici Percorsi Culturali

Emanuela Riverso 4 luglio 2013

«Durante l’esplorazione nel Parco Archeologico si notano la cura e la continua espansione dell’area per le molte zone interessate ancora dagli scavi; superato il Teatro, volgendosi, lo sguardo si leva oltre l’uliveto verso l’azzurro del mare e si percepisce a pieno il fascino di questo luogo ricco di storia»; così scrivevamo meno di un anno fa in occasione della nostra visita del Parco Archeologico Scolacium a Roccelletta di Borgia in provincia di Catanzaro. Proprio in questa suggestiva cornice, che già allora ci aveva regalato le emozioni di un incanto senza tempo, sta per avere inizio un appuntamento ormai consolidato: Armonied’artefestival 2013, giunto alla tredicesima edizione, ancora una volta si pone l’obiettivo di valorizzare le risorse storiche del territorio in un dialogo costante con l’arte di ieri e di oggi offrendo, anche quest’anno, un calendario davvero importante con la presenza di artisti prestigiosi provenienti da tutto il mondo. Il direttore artistico Chiara Giordano, pianista di origini campane ma oramai da molto tempo legata alla Calabria, ha risposto con grande disponibilità alle nostre domande.

Armonied’artefestival 2013: Magici Percorsi Culturali

Lei è stata la prima a realizzare un festival di musica e cultura all’interno di un’area archeologica. Il Parco Scolacium è un luogo suggestivo che Lei aveva avuto modo di visitare già nel 1996 con il Maestro Uto Ughi. Ci racconta come nasce Armonied’artefestival?

«Da due suggestioni e una riflessione. La prima suggestione: la magia di un luogo che sembra risvegliarsi ad ogni crepuscolo e da quelle pietre uscire voci antiche e diverse che scorrono come vento lieve tra un uliveto secolare che appare di silenzio incantato. La seconda suggestione: il violino di Uto Ughi, quel suono che mi diceva che proprio l’Arte e la Storia degli uomini di ieri potevano incontrarsi in un nuovo racconto con l’Arte e la Storia degli uomini di oggi. Invece la riflessione: bisognava agire, oltre la contemplazione poetica intima, bisognava tradurre il pensiero e l’emozione in concrete possibilità di condivisione di tutto questo e soprattutto credevo convintamente che la valorizzazione di un luogo così straordinario doveva significare potenziarne la fruizione».

Ha notato nel corso degli anni una sempre maggiore partecipazione da parte delle realtà locali e del pubblico?

«Il trend di crescita del festival è stato continuativo sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, sotto il profilo artistico e organizzativo e in tal senso abbiamo registrato un’adesione sempre più convinta delle realtà istituzionali e culturali sia locali che di respiro nazionale ed internazionale (mi si consenta di evidenziare il partner istituzionale e operativo Ravenna Festival che è uno dei più prestigiosi festival internazionali) e del pubblico sempre più diversificato per target e provenienza».

Anche quest’anno grandi e prestigiosi nomi, un cartellone vario e ricco, un’offerta trasversale che incontra i più diversi orientamenti musicali. Come lei stessa scrive: «Stili e generi musicali diversi qui ad Armonied’arte si incontrano e raccontano degli uomini, dei loro luoghi, delle loro vicende, a quell’altra gente che nell’arte trova una rinnovata e intramontabile agorà nello spirito». Come avviene la scelta degli artisti da proporre nel programma?

«Vorrei subito dire che non sono un promoter e non saprei farlo atteso che il promoter è soprattutto un imprenditore con tutte le difficoltà e rischi connessi; pertanto, pur dovendo misurare le scelte con i budget e con la spendibilità delle stesse, la mia prima preoccupazione è realizzare un percorso culturale, ovvero un lavoro di ricerca dove privilegiare la riflessione culturale, la creatività, il talento espressivo di profilo alto, e mettere insieme tutto nel segno di quel concetto di armoniche intersezioni artistiche che, nelle intenzioni, è quella Bellezza salvifica di cui oggi, più che mai, l’uomo ha bisogno».

Quali sono le difficoltà maggiori che ha riscontrato inizialmente e che gradualmente è riuscita a risolvere nell’organizzazione di questo festival?

«Costruire due consapevolezze: come ha detto il Maestro Riccardo Muti “l’arte forma e salva” e non è vera l’espressione di oraziana memoria “carmina non dant panem”: di qui tutte le conseguenze positive a cascata come fiducia nel festival, credibilità, collaborazione, finanziamenti (che in verità sono ancora non sufficienti alle potenzialità e purtroppo anche all’attività comunque implementata!)».

Con il festival Armonied’arte ha contribuito notevolmente alla valorizzazione del territorio che, proprio grazie ad eventi di questo tipo, diventa gradualmente sempre più consapevole del proprio potenziale. Quali sono, secondo lei, i prossimi passi da muovere in questa direzione? Cosa altro suggerisce di fare?

«Innanzitutto completare il processo di consapevolizzazione del valore irrinunciabile dell’Arte e della Cultura, soprattutto da parte delle istituzioni ed enti a vario titolo nella condizione di sostenerla in solido, e dunque fugare tutti gli atteggiamenti ipocriti che, se da una parte dichiarano disponibilità e serietà di impegno, dall’altra invece non esitano a muoversi nella logica delle vecchie politiche clientelari o comunque di mero interesse del momento. Ovvero è necessario comprendere che è tempo di politiche e strategie culturali pertinenti, di professionalità coerenti con gli obiettivi, di programmazioni a medio lungo tempo e, soprattutto, che il “non aver danari”, “la crisi”, le “difficoltà burocratiche” non possono essere un alibi perché il primo problema sono le idee, le competenze, l’onestà intellettuale. Poi certo i mancati finanziamenti talora possono inficiare idee e buone volontà, ma io non parlo di casi specifici ma di panorama complessivo e in questo senso probabilmente i suddetti processi di consapevolizzazione sono davvero vincenti».

In copertina: Parsons Dance

I principali eventi di Armonied’artefestival 2013

13 luglio – Rousseau e La serva padrona: le armonied’arte, intersezioni di lirica e prosa, promuovono i principi della rivoluzione francese con l’opera buffa di Giovanni Battista Pergolesi. Vanessa Gravina nel ruolo di Madame Pompadour e Edoardo Siravo nei panni di Rousseau.

20 luglio – Le armonied’arte attraverso il gesto: la musica è movimento. Debutto assoluto in Calabria di Parsons Dance, un mito della danza moderna.

29 luglio – Si esibirà il Wayne Shorter Quartett che presenterà Without a Net, l’album inciso per la casa discografica americana Blue Note. Wayne Shorter è stato definito dal New York Times «il più importante compositore vivente del jazz».

3 agosto – Le armonied’arte strumento di impegno civile. Andrà in scena un musicista come Gilberto Gil che presenterà il suo ultimo spettacolo For All.

5 agosto – Si torna alla musica classica con un grande protagonista: Salvatore Accardo che, accompagnato dalla Prague Chamber Orchestra, renderà omaggio a Wagner nel bicentenario della nascita ed eseguirà un tributo a Mozart.

9 agosto – Sekouba “Bambino” Diabaté e Baba Sissoko con Regard sur le passé – L’inno dell’ultimo imperatore d’Africa; una coproduzione teatrale con il Ravenna Festival.

10 agosto – Torna una delle band più significative del progressive italiano: Banco del Mutuo Soccorso.

13 agosto – Si chiude con il carismatico musicista Goran Bregović in uno spettacolo fuori programma/abbonamento di “Fatti di Musica” della Show Net di Ruggero Pegna.

La manifestazione si svolgerà all’interno di Musica & Muse Network, uno dei sei grandi eventi selezionati dalla Regione Calabria per la Strategia “Calabria Terra di Festival” con il comune di Borgia quale ente attuatore e in partenariato istituzionale con il MiBAC e i Comuni di Catanzaro, Stalettì, Montauro e Soverato in cui si svolgeranno eventi collaterali sempre sotto la direzione artistica di Chiara Giordano.