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Arto Paasilinna, Il mugnaio urlante

Da Dalailaps @dalailaps

Arto Paasilinna, Il mugnaio urlante

 

Arto Paasilinna, Il mugnaio urlante

In un piccolo villaggio della Finlandia, poco dopo la guerra, arriva uno sconosciuto dall'aspetto imponente con l'intenzione di comprare il vecchio mulino Rapide della Foce da anni in disuso. E' Gunnar Huttunen, un uomo misterioso, senza passato. Ma anche un personaggio stravagante che, nei momenti di allegria, saltella, ride e racconta storie senza capo né coda tanto da radunare intorno a sé, al vecchio mulino della Foce, un folto gruppo di persone. Ben presto, però, Gunnar rivela un fastidiosa debolezza: nei momenti di grande gioia o di sconforto non può fare a meno di ululare per ore mettendo in agitazione tutti i cani dei villaggi nel raggio di centinaia di chilometri...
Un libro che non si può dimenticare, questo creato dal finlandese Arto Paasilinna: un’avventura inconsueta contrapposta a una giusta dose di riflessione impegnata sui temi della diversità, dell’amore e della solitudine, della società, delle manie e della malattia mentale. Un’opera che mi ha coinvolta, sorpresa, amareggiata e che non mi ha ricordato lo stile di altri scrittori di cui ho letto finora; la storia è eccentrica e lo stile è molto diverso da quello che si trova in opere di autori italiani (come anche statunitensi o inglesi) e forse più simile a quello di scrittori sudamericani (a tratti mi ha ricordato qualcosa di letto in un’opera di Márquez).
I capitoli sono brevi, le metafore sono insolite e azzeccate, le frasi grondano sarcasmo, il ritmo è giostrato in modo saggio e porta il lettore a seguire i vari tratti della narrazione con curiosità: momenti più lenti quando vengono trattate tematiche di diversità in ambientazioni dall'aura amara, più deciso – mi viene in mente l’aggettivo “agile” – quando nel testo ci sono in gioco rabbia, sopravvivenza e intensità, per poi tornare alla tranquillità e ad attimi d’amore con di nuovo un ritmo più pacato.
Le descrizioni non fanno che aggiungere valore al tutto: i luoghi che viene voglia di visitare, le cose descritte con minuzia (forse certe volte anche troppo) e le azioni imprevedibili (in certe parti trattate con rudezza, vi avviso), le situazioni paradossali tenute in piedi dal protagonista, da tutti coloro che lo mettono in disparte e da coloro che invece riescono a comprenderlo.
Il protagonista è colui che, pur mantenendo una sua originalità, vi potrà ricordare alcuni tratti di altri personaggi già letti: l’amalgama degli spiriti di Christopher McCandless (Into the Wild) e di Thoreau, con pizzichi dell’impeto di vari personaggi di Jack London e Ken Kesey (Qualcuno volò sul nido del cuculo).
Deriso, allontanato per la sua atipicità, ostacolato da chi lo vorrebbe omologato e represso: vi sfido a non stare dalla sua parte.
Per quanto varia sia la loro presenza all'interno della narrazione, gli altri personaggi mettono in moto nella loro relazione col protagonista ciò che è la vera energia della storia: una critica efficace a una società composta da individui talmente chiusi mentalmente e conformati a certi inutili standard da poter sembrare quasi un’unica entità bigotta.  L’ipocrisia e la stupidità della gente che vuole limare gli impeti (più o meno plateali) di chi esce dai soliti schemi sociali; la cattiveria di chi sfoga la sua insoddisfazione approfittando delle situazioni (in particolare della possibilità di evitare le proprie responsabilità e di guardare nello specchio la propria imperfezione); la tristezza di chi abbandona chi o cosa vuole perché si fa condizionare da altre persone e altri pensieri.
Il finale è breve, aperto, imprevedibile, surreale come molte parti della storia e comunque perfettamente giusto così com'è: frasi che sanno di ritorno alla natura, di vecchie fiabe, e che cadono a pennello con l’animo dell’uomo attorno a cui gira tutta la narrazione.
Sono tutte queste caratteristiche a rendere questo romanzo uno di quelli che voglio consigliarvi: la somma di tutto questo dona un’esperienza insolita, malinconica e decisamente godibile.
Gli do un 8-
Arto Paasilinna, Il mugnaio urlante

Arto Paasilinna, Il mugnaio urlante
Titolo originale: Ulvova mylläri
280 pagine - 1997 - Iperborea, Narrativa - 14 €
ISBN: 978-8870910667
Traduzione di Ernesto Boella.
Copertina flessibile - Formato Kindle
Arto Paasilinna, Il mugnaio urlante

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