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Aspettando Torino Vs Internazionale, ovvero di una partita “storica”.

Creato il 19 ottobre 2013 da Maurocanavese @Maurone

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In Indonesia lo sport più praticato è il “Silat”, un’arte marziale che deriva dalle tecniche di lotta corpo a corpo che le genti della Malesia usarono durante la penetrazione coloniale degli Inglesi, e che si basavano su devastanti, quanto raffinati, colpi di pugno, ginocchia, gomito e calci che avevano l’obiettivo di spezzare le articolazioni dell’avversario, e non disdegnando anche l’uso del machete per raggiungere il proprio scopo. Ora, mondata dai suoi aspetti più sanguinari, è una disciplina basata sull’abilità fisica e sull’esercizio spirituale, rimanendo comunque sia una forma d’arte e che un sistema di combattimento di autodifesa. Non sappiamo quanto il magnate indonesiano dell’editoria Erick Thohir sia esperto di Silat, e quanto di quello spirito combattivo voglia iniettare negli atteggiamenti dei suoi dipendenti, ma sappiamo che da quattro giorni è il nuovo proprietario del 70% del pacchetto azionario della gloriosa “Football Club Internazionale Milano”, ovvero l’Inter, la società nerazzura avversaria domani del Torino. L’avvento di un proprietario di origine asiatica nel mondo del calcio italiano, nel suo massimo livello, è un evento memorabile, quanto curioso, perciò la sfida tra i due club assumerà una valenza “storica” che con ogni probabilità negli annali dello sport.

Di certo si arriva a questa sfida con un sostanziale disequilibrio societario e tecnico, anche senza scomodare il giovane tycoon indonesiano. Dopo che la scorsa stagione è terminata con un amaro 9° posto in classifica che ha escluso la società meneghina dalle coppe europee, i dirigenti interisti hanno compiuto un restyling alla squadra, dapprima affidandola alle cure tecniche di Walter Mazzarri, uno dei migliori tecnici italiani in circolazione, e poi ad una serie di acquisti mirati in un sostanziale mix di esperienza e talento che hanno visto arrivare i difensori Campagnaro (un fedelissimo di Mazzarri avendolo avuto alle proprie dipendenze anche nella Samp e nel Napoli), Rolando, Andreolli e Wallace, il centrocampista Taider e gli attaccanti Belfodil e Icardi. Ma il vero valore aggiunto in questo scorcio di stagione è stato il recupero tecnico di giocatori apparsi sottotono, se non deludenti, nelle scorse stagioni, in particolar modo di Jonathan e Ricki Alvarez che con prestazioni esaltanti sono tra i trascinatori della squadra assieme ai vari Handanovic, Palacio, Nagatomo, Guarin e al già citato Campagnaro.
Prima della sosta per la nazionale però i nerazzurri hanno subito un brutto stop interno ad opera della Roma, sempre più entusiasmante e sempre più capolista anche dopo l’anticipo vittorioso di ieri sera contro il Napoli; le assenze di Campagnaro e Jonathan e le non perfette condizioni di altri interpreti hanno generato una sconfitta che il tecnico originario della provincia livornese ha cercato di somatizzare, puntando come obiettivo proprio il dover riprendere confidenza con i tre punti già dalla partita contro il Torino. Non saranno del match i lungodegenti Chivu e Zanetti a cui si sono sommati in settimana anche Alvarez, infortunatosi con la nazionale uruguaiana, e Milito fattosi male una decina di giorni fa durante un allenamento; mentre un po’ di malumore ha creato il rientro in ritardo di Campagnaro, Palacio e Icardi dal Sudamerica dove erano impegnati con la nazionale Argentina, mentre anche su Ranocchia si addensano nubi di esclusione visto le non buone prestazioni con la nazionale azzurra. Comunque il 3-5-1-1 che Mazzarri potrebbe schierare vedrebbe in porta Handanovic; trio di centrali difensivi formato da Campagnaro, Rolando e Juan Jesus; Jonathan laterale di destra e Nagatomo a sinistra, entrambi con compiti di copertura e impostazione sulla fascia, ma anche di farsi trovare pronti in area come colpitori sulle ribattute; Cambiasso sarà il play-maker con compiti di raddoppi di marcatura come di impostazione della manovra, coadiuvato alla propria destra da Guarin, un motorino inesauribile e veloce, e a sinistra da Taider, eclettico quanto aggressivo; Kovacic dovrebbe giocare da trequartista, cercando di mostrare quel bagaglio tecnico che lo indicano come uno dei migliori giovani dal sicuro avvenire del panorama europeo, ma anche Belfodil si gioca le sue carte, ciò però comporterebbe però che l’algerino si muova più da seconda punta modificando di fatto il modulo interista; in attacco e più sicuro l’utilizzo di Palacio, veloce, intelligente e freddo sotto porta, un grande campione.

Per il Toro invece le incertezze sulla formazione da schierare sono tante. Non solo la pausa per le nazionali non è stata sufficiente per il recupero di Bovo e Rodriguez, ma sono tornati malconci anche El Kaddouri (tre settimane di stop per lui) e Basha (parimenti al marocchino non convocato), mentre Maksimovic ha avuto a che fare con noie muscolari che lo hanno costretto a lavori differenziati per quasi tutto l’ultimo periodo, ovviamente ancora out Larrondo che lunedì si sottoporrà ad un esame per valutare i progressi fisioterapici, senza dimenticare la squalifica di un turno che appiederà domani capitan Glik. Tornano invece disponibili Gazzi e Barreto, che hanno scontato le loro squalifiche per la omessa denuncia per il calcioscommesse. In sostanza una formazione da reinventare da cima a fondo per Ventura che si dice molto preoccupato per il gioco veloce in ripartenza dei propri avversari. In realtà il dubbio verte anche sullo schema da applicare: 5-3-2 o 4-3-3? Nel primo caso avremmo lo spostamento tra i centrali difensivi di Vives, mentre il ruolo di play maker sarebbe affidato a Bellomo, nel secondo invece avremmo Barreto davanti assieme a Cerci e Immobile; intanto, indipendentemente dallo schema, Darmian sarà spostato in posizione centrale con D’Ambrosio a destra e Pasquale a sinistra, mentre Farnerud sostituirà El Kaddouri. Essenzialmente il bisogno di doversi coprire contro un avversario più dotato si scontra con la penuria di risorse nel reparto arretrato. A quanto pare il tecnico granata deciderà solo all’ultimo, cercando di capire le mosse del tecnico avversario, ma il cambio di modulo appare una probabilità non remota, perciò dovremmo vedere Padelli in porta con D’Ambrosio terzino destro e Pasquale quello sinistro, Darmian con Moretti saranno centrali; Vives sarà il regista davanti alla difesa con Brighi e Farnerud a fargli da coadiuvatori nella fasi di ripiegamento come di rilancio della manovra con Cerci e Barreto che agiranno ai fianchi di Immobile sul fronte d’attacco.

Una partita difficile per i granata, in cui è già chiaro che il ruolo dei centrocampisti sarà determinante per le sorti del match. L’Inter è una squadra che macina eccellente gioco per tutti i 90 minuti, ed ha un importante feeling con le realizzature, come ben sanno i malcapitati giocatori del Sassuolo che si sono visti recapitare in casa sette marcature sul groppone da parte di Palacio e compagni, ma che finisce anche per lasciare spazi di manovra avversaria, soprattutto sulle fasce, dato interessante per uno come Cerci che ama infilarsi in quegli spazi. Si inizia a perdere una partita già solo se si ha paura di giocarla, per questo servirà una prova di coraggio da parte dei granata, a cui non mancherà l’incitamento di una MARATONA esaurita in ogni ordine di posto. Speriamo sia il valore aggiunto positivo.

Massima concentrazione e Forza Vecchio Cuore Granata!!



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