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Assaulter – Crush by raging mosh

Creato il 10 settembre 2012 da Salcapolupo @recensionihc
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Assaulter – Crush by raging mosh

Gli Assaulter sono una band di Taranto nata nel 2007, e sono dediti ad un thrash metal vigoroso, old-school e puramente ottantiano nel suo concepimento: ispirandosi ai grandi classici della corrente più “grezza” del genere, i nostri finiscono per ricordare per molti versi – tanto per capirci – le produzioni dei Tankard. Scrivo questo sia per le somiglianze a livello stilistico (thrash senza fronzoli, veloce e diretto) che per le tematiche (l’ultimo brano si intitola semplicemente “Beer”, gli scenari sono quelli apocalittici di sempre ma i testi non sono in genere affatto banali: “The flame of pain” affronta ad esempio il tema del suicidio). Questo è quello che succede in questo EP (che la band mi ha gentilmente segnalato ed inviato): una declinazione del genere sonoramente di vecchio stampo, consumata nella rapidità del formato in questione e con tutti i vantaggi del caso: essenzialità, schiettezza, capacità di non stancare e far godere l’ascoltatore in circa mezz’ora di letterale panico musicale. La proposta musicale della band, del resto, si riesce ad intuire già dalla copertina del CD, piuttosto simpatica e molto espressiva di suo: un concerto degli Assaulter con le tipiche situazioni che si possono verificare al suo interno (inclusi vomito per il troppo alcool, gestore del locale terrorizzato, poghi in ammucchiata ed improbabili relazioni). La musica degli Assaulter – monicker da non confondere con quello dell’omonima band australiana – è quindi prodotto di poche ma buone idee, che mette in primo piano le solite ritmiche ossessive e non si perde inutilmente in assoli dispersivi: in altri termini mantiene sempre un buon livello di qualità sonora pur non suggerendo nulla di particolarmente originale. Le ritmiche vertiginose ed ossessive di brani quali “Flag of destruction“, senza contare l’anthem “Thrash Assault” (che forse è il migliore in assoluto dell’EP) suggeriscono una band estremamente interessante nel panorama underground dell’Italia meridionale, spesso bistrattato e solo in alcuni casi (purtroppo) valorizzato. Mentre cercheranno di trovare il giusto spazio e nel frattempo potranno deliziare il pubblico di nuove sfuriate di vecchia scuola, sarà il caso di sorseggiare un’altra “Beer” al bancone, ammesso che nel frattempo il gestore del locale abbia alzato la testa…


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