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Assistenza anziani malati cronici, interrogazione Mattia

Da Terzosettoresocialnetwork @TerzoSettoreSN

Assistenza anziani malati cronici, interrogazione MattiaACR - In premessa Mattia ricorda “il presidente della Regione, Vito De Filippo, ha annunciato che il governo lucano presenterà nei prossimi mesi un rapporto sulla coesione sociale in Basilicata, riferendo che è già al lavoro, da alcune settimane, un gruppo ristretto di tecnici e funzionari regionali di vari Dipartimenti, in particolare Sanità e Formazione Professionale, coordinati dalla Presidenza. Tra i numerosi problemi sociali da affrontare – aggiunge il consigliere del Pdl - c’è l’assistenza delle famiglie ad anziani malati cronici, che, secondo dati Istat del 2011 rappresenta un’emergenza sociale: oltre il 50 per cento di chi ha tra i 65 e i 74 anni di età ha almeno una patologia cronica e, di questi, solo il 30 per cento dichiara di essere in buona salute; il 12,2 per cento degli ultra65enni vive uno stato di povertà relativa e il 5,4 di povertà assoluta”.
Mattia evidenzia, inoltre, che “in merito alle problematiche dell’assistenza socio-sanitaria agli anziani malati cronici, e all’inevitabile risvolto economico che pesa sulle loro famiglie, l’XI Rapporto nazionale sulle politiche della cronicità ‘Emergenza famiglie: l’insostenibile leggerezza del Welfare’, predisposto dal Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici di Cittadinanzattiva riferisce, solo per fare alcuni esempi, che le famiglie mediamente spendono in un anno circa 8.500 euro per il supporto assistenziale integrativo alla persona (badante), 3.700 euro per lo svolgimento di visite, esami o attività riabilitativa a domicilio e che quasi 14 mila euro, in media, è il costo per la retta delle strutture residenziali e/o semiresidenziali. Sempre il rapporto – conclude il consigliere del Pdl - riferisce che ciascuna famiglia dedica mediamente all’assistenza del familiare anziano oltre 5 ore al giorno, che tale situazione, in circa il 93 per cento dei casi, non permette ai componenti delle famiglie di conciliare l’orario lavorativo con le esigenze di assistenza, al punto che oltre la metà (53,6 per cento) segnala licenziamenti e mancati rinnovi o interruzioni del rapporto di lavoro”.

Fonte Consiglio Informa


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