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Atletico Madrid-Olympiakos 4-0, Mandzukic eguaglia Aragones

Creato il 26 novembre 2014 da Pablitosway1983 @TuttoCalcioEste
26th nov, 2014 · 0 Comment
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Devastante. E’ l’unica parola possibile per descrivere la partita dell’Atletico Madrid che, al Calderon, si sbarazza con un perentorio 4-0 del malcapitato Olympiakos e conquista il matematico accesso agli ottavi di finale di Champions League. Juanfran è il migliore in campo ma la copertina è per Mario Mandzukic: il croato sigla una tripletta, primo giocatore dei colchoneros a riuscirci in Champions League. In tutta la storia dell’Atletico Madrid, soltanto un altro calciatore è riuscito in tale impresa in una gara europea: Luis Aragones, il 5 novembre 1970 contro il Cagliari.

Simeone lascia in panchina Griezmann, unica novità rispetto alle formazioni preventivate alla vigilia; come spesso accade nei match che contano, è Raul Garcia ad appoggiare Mandzukic, Arda Turan e Koke sono le ulteriori frecce nell’arco dei colchoneros. In difesa ancora fuori Miranda per infortunio, il ragazzino Gimenez dà comunque ampie garanzie al fianco del suo mentore Godin. Michel, odiato rivale ai tempi del Real Madrid, presenta il suo Olympiakos al gran completo, convinto di poter ripetere l’impresa dell’andata nel Pireo. In avanti c’è Mitroglou, Afellay e il Chory Dominguez sono in teoria i due che più dovrebbero appoggiare l’ex Fulham. In teoria, perché i greci faticheranno a passare la metà campo soprattutto durante il primo tempo.

In effetti, la prima frazione è un autentico show dell’Atletico Madrid. I campioni di Spagna, e vice-campioni d’Europa, aggrediscono gli ospiti sin dai primi minuti, come se fosse l’ultima partita della stagione. Ecco cosa può provocare la carica di un allenatore. Mandzukic non è lesto in due buone occasioni durante i primi minuti, ma il vantaggio arriva comunque al 9′: Juanfran (il migliore dei suoi) e Arda Turan folleggiano sulla destra, il pallone capita comunque a Roberto che, memore del suo passato all’Atletico, regala nuovamente il pallone al terzino della nazionale che non si fa pregare, mette in mezzo e trova la deviazione vincente di Raul Garcia.

L’Olympiakos è nullo, dei greci non c’è traccia in avanti. Durante i primi 45 minuti si registra solo un sinistro sballato di Abidal e un calcio d’angolo inguardabile dalla sinistra. E allora sotto col monologo Atletico: Gabi crossa per Koke, colpo di testa alto, schema perfetto per la conclusione di Tiago dal limite, pallone che rimbalza male e destro alle stelle. Poi arriva il tentativo di eurogol di Raul Garcia su cross di Ansaldi, prima ancora della cavalcata solitaria di Mandzukic che però si impappina quando entra in area. Il raddoppio è quasi nell’ordine naturale delle cose e giunge al 38′: altro cross del sempre più convincente Ansaldi (ahi ahi Siqueira…), liscio clamoroso dell’ex Elche Botia e tocco sotto misura, facile facile, proprio di Mandzukic. Prima dell’intervallo, altra occasione sciupata da Arda Turan; quando le squadre rientrano negli spogliatoi, la curva di casa inneggia a Roberto. A buon rendere.

Non che la musica cambi nella ripresa, anzi. L’Atletico continua a martellare i malcapitati greci che, alla fine, potranno ritenersi soddisfatti di aver incassato solo quattro reti. Sì, perché i colchoneros fanno tris e poker nel giro di tre minuti, tra il 62′ e il 65′: Mario Mandzukic colpisce due volte di testa, prima su splendido assist di Arda Turan che lo imbecca tra i due centrali dell’Olympiakos, poi sulla punizione battuta da Koke. Simeone manda in campo Mario Suarez, Raul Jimenez e Griezmann (col broncio), riservando l’ennesima umiliazione a Cerci sempre più in odore di addio. L’Atletico continua a creare occasioni, di testa spreca proprio Griezmann (incredibile azione sulla destra dello scatenato Juanfran) poi al francese viene annullato, ingiustamente, il gol del 5-0 per un fuorigioco di Jimenez. Poco male, la serata non è di certo rovinata. L’Atletico Madrid guadagna la qualificazione agli ottavi e ipoteca anche il primo posto: a Torino, contro la Juventus, potrà perdere anche con un gol di scarto per conservare il primato.

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