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Attenti al pane #4: i panini alla ricotta

Da Leragazze

Attenti al pane #4: i panini alla ricotta

                                                                                                                                     Sapete perché ho imparato a fare questi panini?

Una volta, abitavo a Milano, mi ero innamorata di alcune focaccine morbide morbide che vendevano in un panificio un po’ lontano da casa nostra. Ma la loro bontà meritava il viaggio, per cui ne ordinavo un bel quantitativo da congelare che andavo a ritirare in macchina.

Un pomeriggio mi avvio: carico i due bambini (2 anni e ½ Uno, appena due settimane l’Altra) sui seggiolini della macchina, arrivo in via Marghera, miracolosamente trovo parcheggio. Scendo, monto la carrozzina e ci sistemo la Piccolina. Poi monto la pedanina a rotelle che avevamo costruito il Marito e io, la aggancio alla carrozzina, il mio “Grande” ci monta su e ci avviamo in questa strana formazione a comprare il biglietto per il parcheggio. Guardo il datario del mio orologio, gratto sul ticket la data e l’ora di arrivo, e mi avvio alla macchina dove, con mia grande sorpresa… trovo una multa per sosta senza biglietto. Che tempismo perfetto!

Inviperita mi avvio con la carrozzina a cercare i solerti tutori dell’ordine (gli unici ausiliari del traffico stacanovisti in circolazione) che nonostante le doppie frecce non mi avevano dato il tempo di comprare e sistemare il tagliando. Mi metto a correre come una matta con i due bambini per tutte le strade limitrofe chiedendo (urlando) ai passanti se avevano visto passare dei vigili. La Piccolina inizia a piangere. La ignoro, le ficco il ciuccio in bocca e continuo a spingere la carrozzina. Il Grande era ammutolito. La gente mi guardava tra il divertito e l’intimorito. Sembravo una pazza. Finalmente, in uno stato pietoso, sudata, incavolata, innervosita (in una parola inc…zzata nera) finalmente trovo il commissariato della Polizia Municipale ed entro, sempre urlando, chiedendo che mi si togliesse la contravvenzione visto che non mi avevano dato il tempo di tornare alla macchina per mettere il biglietto per la sosta. I vigili, ridendo un po’ sotto i baffi, pensando, non a torto, di avere a che fare con una malata psichiatrica, mi guardano impietositi (guardano impietositi soprattutto i poveri bambini) e mi prendono da mano il biglietto. Lo studiano attentamente e uno di loro mi dice:

“Ma questo biglietto è di ieri!”

“Co- come di ieri?” sbraito… “L’ho appena comprato!”.

Lo prendo, lo guardo e affranta capisco. Ma è difficile spiegarlo al Commissario!

Comincio a farfugliare

“Beh, vede, aprile ha 30 giorni… Ha presente? 30 dì conta novembre, con april, giugno e settembre… Insomma nel passaggio da aprile a maggio non mi sono ricordata di mandare avanti di un giorno il datario dell’orologio, e quindi vede? Il mio orologio fa la data di ieri!”

Che vergogna! Il vigile, con lo sguardo pieno di commiserazione, mi prende la contravvenzione dalle mani e me la strappa scuotendo la testa rassegnato. Sono andata via ringraziando, con la coda tra le gambe… Che vergogna. E tutto questo per delle focaccine. E se imparassi a farle da sola?

PANINI ALLA RICOTTA

Ingredienti:
1 kg farina; 500 g ricotta di pecora; 140 g uova; 3 dl latte; 30 g lievito di birra; 30 g zucchero; 30 g olio e. v.
1 cucchiaio di sale. Procedimento:

Sciogliere il lievito nel latte. Unire una parte di farina fino a farla diventare una pastella. Aggiungere le uova, l’olio, lo zucchero, il sale e la ricotta. Mescolare bene. Aggiungere la farina rimasta. Impastare e lasciar riposare coperta, in luogo tiepido e senza correnti d’aria per circa un’ora. Fare le forme senza rimpastare troppo, disporre i panini sulla teglia del forno, coprire con un canovaccio, far riposare ancora 25-30 minuti. Quindi infornare a 170° per 15 minuti circa.



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