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Autopsie: Daniele Bonfanti analizza Mangiatori di Morte di Michael Crichton

Creato il 23 maggio 2011 da Alessandro Manzetti @amanzetti

Autopsie: Daniele Bonfanti analizza Mangiatori di Morte di Michael Crichton
Nono numero di Autopsie, rubrica dedicata all'analisi di racconti e romanzi neri e horror. Questa volta il coroner del Posto Nero  è lo scrittore e editor Daniele Bonfanti, che si è occupato di sezionare Mangiatori di Morte di Michael Crichton commentando  i vari organi del racconto
Stato del cervello: la tramaLa vicenda, che alterna barili di pura avventura nordica, ampie portate di azione e orrore, a spaccati accuratissimi di vita vichinga, è di per sé semplice e lineare – ma di un’eleganza, un equilibrio, e una solidità perfetti. Parte integrante del romanzo è il favoloso corredo metaletterario e peritestuale, che inquadra e supporta il racconto in un contesto ancora più affascinante (occhio alle strizzate d’occhio in bibliografia…)
Stato del cuore: il pathos, l’atmosferaFreddo, vento. Risate sonore dentro case di legno.Silenzio. Fiamme che scendono dalla montagna. Rumore di lame che si affilano. L’attesa, rannicchiati nell’oscurità, che risuonino colpi su pareti troppo sottili. Scogliere e onde. Buio sotterraneo dove aleggiano voci che non dovrebbero essere. La bruma. Un mondo di un’intensità e una potenza suggestiva senza pari. Tu, lettore, sei lì: ti converrà non allontanarti troppo dalla tua arma
Stato dello stomaco: il sangue, il contenuto splatterNessuno sconto. Litri di sangue, membra staccate, gente fatta a pezzi, trafitta e spaccata e pure mangiata dai wendol. Crude le descrizioni, estrema la brutalità nei combattimenti. Raccapriccianti l’abisso in cui i nostri dovranno calarsi nel tentativo di colpire al cuore l’oscena Madre, e la reazione che ne seguirà. Ma nemmeno un goccio gratuito.
Autopsie: Daniele Bonfanti analizza Mangiatori di Morte di Michael Crichton
Stato dei polmoni: i personaggiI vichinghi sono descritti in maniera vivida, sanguigna. Senza dubbio è il romanzo che ne restituisce l’immagine storica più dettagliata e realistica, molto meglio di diversi saggi. Ibn Fadlan è reso con soverchia maestria nella sua curiosità di poeta avventuriero donnaiolo finito chissà come in mezzo a questi guerrieri ridanciani e rumorosi. È impossibile, per chiunque ami l’avventura, non desiderare trovarsi lì in mezzo a loro.
Stato del fegato: Il soprannaturaleTutto giocato sul filo tra realtà storica e fiction, lo stesso vale riguardo al capello che separa la rassicurante realtà nota dall’abisso dell’Imponderabile. La mentalità vichinga è ribollente di superstizioni determinanti per la vita quotidiana, e diventa quasi impossibile distinguere tra suggestioni e concreto. Il solidissimo impianto strutturale ti convince in ogni caso che tutto, anche dove diventa davvero strano, sia in effetti accaduto.
Causa della morte: sintesiBasta una parola. Capolavoro.
Autopsie: Daniele Bonfanti analizza Mangiatori di Morte di Michael Crichton
Profilo dell'ospite
Daniele Bonfanti è autore del romanzo Melodia (Edizioni XII) e di racconti tra weird, avventura, orrore e fantascienza; è curatore di varie raccolte di racconti, tra cui Archetipi, Carnevale e Discronia. Studioso di semiotica intepretativa, attualmente lavora come editor-in-chief per Edizioni XII, casa editrice per la quale dirige la collana Camera Oscura, e come editor e consulente letterario freelance. Caporedattore del portale LaTelaNera.com, per oltre due anni ha curato rubriche fisse legate ai misteri antichi sulla rivista Hera, per la quale ha anche scritto tre saggi; collabora come articolista o responsabile di rubriche e laboratori con diversi portali e riviste digitali. Sito personale
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Il Libro: Melodia (Edizioni XII)Mattia è a caccia della prossima nota. La nota giusta per completare la musica che vuole comporre, la musica che deve ricordare a ogni costo.La ricerca lo porta a indagare sui suoi genitori, che l’hanno abbandonato in fasce alle porte di un monastero. E nella cappella dei frati, seduto a un pianoforte incatenato che contiene la spada di un guerriero vichingo, trova l’unica nota possibile; ma la frase musicale è ancora sospesa, incompleta.Un monaco lo avverte: «Attento ai mostri piccoli!», un altro vuole ucciderlo, e la caccia diventa una fuga. Non c’è tempo di pensare, Mattia è braccato da Inquisitori che lo vogliono morto. A Venezia incontra Marina, che lo stava aspettando e gli mostra l’altra faccia del mondo tracciando arabeschi di simboli in lingue morte e dimenticate. Con lei e pochi altri – ferini – alleati Mattia segue gli indizi e ascolta i suoi incubi premonitori. Allora comincia a comprendere chi sia, coinvolto in un conflitto millenario nel quale il bene e il male sono solo menzogne. Tutto combacia, anche i tasselli inesplicabili della storia del genere umano − e oltre − trovano in questo schema una collocazione, ma lui sa cha manca ancora la tessera fondamentale, e che per svelare l’ultimo segreto è necessario combattere e uccidere, o morire.Sta a lui decidere se accettare o tentare di cambiare il ruolo per cui è stato predestinato. Ma in fondo, l’unica cosa che conta è conoscere la Verità, e per questo non c’è scelta: deve trovare la prossima nota, deve portare a compimento la Melodia


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