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Autopsie: Mauro Marcialis analizza Arancia Meccanica di Anthony Burgess

Creato il 29 settembre 2011 da Alessandro Manzetti @amanzetti
Autopsie: Mauro Marcialis analizza Arancia Meccanica di Anthony Burgess
Per questo numero #23 di Autopsie Mauro Marcialis, dopo aver affondato in profondità le lame tra le pagine di American Psyco di Bret Easton Ellis, torna a indossare l'oscuro camice del coroner del Posto Nero per sezionare un'altro libro di culto: Arancia Meccanica (A Clockwork Orange, 1962) di Antonhy Burgess:
Stato del cervello: la trama I drughi, una banda di ragazzi capitanata da Alex, vagabondano di notte per le strade di una città futurista compiendo delitti aberranti (distruzioni, omicidi, stupri). Tradito dai suoi stessi compagni a causa di un tirannico esercizio del potere che, a un certo punto, non viene più tollerato, Alex viene condannato a parecchi anni di reclusione. Per ridurre il periodo di detenzione, lo stesso Alex accetta di sottoporsi a una cura sperimentale (la cura Ludovico) che ha lo scopo di redimere i delinquenti abituali (si tratta di vere e proprie torture psicologiche). Tale cura, promossa dalla politica del governo, avrà grottesche conseguenze sul personaggio…
Stato del cuore: il pathos, l’atmosfera Pathos ai massimi livelli grazie alla velocissima narrazione in prima persona del protagonista, ovviamente Alex, il “vostro umile narratore”. Il linguaggio utilizzato è di fortissimo impatto, una sorta di neolingua che, per quanto difficoltosa nella fase iniziale, diventa presto ipnotica e seducente. Atmosfera inquietante, dove i luoghi dell’esercizio del “potere” sociale e politico si mescolano a quelli più degradati dove attecchisce la ferocia dei drughi (ferocia apparentemente fine a se stessa; il romanzo in effetti si presta a parecchie interpretazioni, ma è di certo anche una brillante allegoria di una società dispotica).
Stato dello stomaco: il sangue, l’elemento splatter È il romanzo dell’ultraviolenza, del cinebrivido! E lo “stomaco” ne risente, poiché è una violenza dettagliata e impietosa, presuntuosa e “naturalmente” banale. Sangue ed elementi splatter sono comunque marginali, ma ciò che rimane all’osso è davvero terrificante. Per poter sintetizzare il concetto di questo “male”, citerei un dettaglio della scena del film di Kubrick: c’è un primissimo piano di Alex che, sorridendo, esclama al compagno della donna che la sua banda sta stuprando: “guarda bene fratellino, guarda bene”.
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Stato dei polmoni: i personaggi  I drughi (Pete, George, Bamba), le vittime (che ritorneranno nella terza e ultima parte del romanzo, per vendicarsi), il cappellano e il direttore del carcere, il nemico storico della banda, Billyboy, tutti personaggi “funzione” rispetto agli intenti dell’autore e quindi perfetti “accompagnatori” di Alex. Forse, però, i personaggi più rilevanti sono le colonne sonore, pezzi leggendari di musica classica (Beethoven, Rossini etc…), pezzi che scandiscono le azioni del protagonista.
Stato del fegato: il soprannaturale Non è presente, trattandosi di un romanzo sociale e “politico”, nell’accezione nobile del termine. Interessante notare come nel lettore, a un certo punto (complici i linguaggi narrativi adottati, gli scenari futuristi, le colonne sonore) si possa ragionevolmente generare un senso straniante tale da avere la percezione, paradossalmente, di assistere a situazioni ultraterrene. In ogni caso, si tratta di un romanzo onirico e surreale, parodistico e provocatorio.
Stato della morte: sintesi Arte distillata, uno dei capolavori assoluti della letteratura. Arancia meccanica non poteva che meritare la traduzione filmica del maestro Kubrick, a cui lascerei le ultime parole: “Alex rappresenta l’inconscio. La sua violenza rappresenta l’uomo allo stato naturale. La “cura Ludovico” è il processo di civilizzazione. La malattia che ne consegue è la nevrosi imposta all’individuo dalla società

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Profilo dell'ospite
Mauro Marcialis è nato a Roma nel novembre del 1972. Ha pubblicato cinque romanzi: La strada della violenza (Mondadori – Colorado Noir, 2006) poi riproposto nella collana il “Giallo Mondadori Presenta” (2008), Io & Davide (Piemme, 2008), Spartaco il gladiatore (Mondadori, 2010), Dove tutto brucia (Piemme, 2011), Il dolore che sarà (Aliberti, 2011). Ha partecipato a diverse antologie di racconti, tra le quali La legge dei figli (Meridiano Zero, 2008) e Anime nere reloaded (Mondadori, 2009) rispettivamente con i racconti Foto ricordo (pubblicato anche nel Giallo Mondadori) e Io, il dolore. Sito Web
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Il Libro: Il dolore che sarà (Aliberti, 2011)Impegni lavorativi e responsabilità assillanti, la fatica nel combattere la monotonia del quotidiano: Fabrizio e Manuela hanno alcuni di quei problemi di coppia che potrebbero definirsi “tipici”.
La loro unione è però indissolubile, poiché l’amore che provano per loro figlio, Riccardo, supera qualunque altra aspirazione.
Riccardo, però, muore.
All’età di quattro anni.
Annegato.
Quando il mare lo inghiotte, Fabrizio e Manuela sono lì con lui, a una bracciata di distanza.
Forse sono colpevoli.
Forse decideranno di rimuovere le loro responsabilità per non essere divorati dal senso di colpa.
Forse decideranno di affogare a loro volta in un mare di abusi per non essere travolti dal dolore.
È Candy a raccontare le emozioni e le reazioni di Fabrizio e Manuela. E Riccardo.
Candy è una lavatrice.
Narrerà le storie dei panni sporchi che i tre personaggi hanno indossato e che, di volta in volta, verranno immessi nel suo cestello.
Narrerà le loro paure, le loro aspettative e le loro tragedie e forse, in qualche assurdo modo, la sua voce tradirà la stessa “umana” sofferenza di quella famiglia spaccata.
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