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Bagarini, siti e agenzie

Creato il 12 giugno 2012 da Anima_salva @nicolacirillo

A tre ore dall’inizio del concerto di Bruce Springsteen mi avvisano che c’è un problema per il mio biglietto: quello che mi avevano promesso pare che non esista. Un equivoco: “sai, dovevano essercene tre, ce ne sono due, sono mortificata”. Non mi sono perso d’animo e ho cominciato a cercare un biglietto sul sito ufficiale. Non avendolo trovato mi sono recato lo stesso allo stadio e – disperato – l’ho comprato lì davanti, da un venditore forse abusivo, forse un “bagarino”, o forse davvero un venditore che si ritrovava con un biglietto in più. Fatto sta che – con mia enorme sorpresa – l’ho comprato allo stesso prezzo di quello proposto dal canale ufficiale di vendita (ticketone.it). Dunque l’indomani la notizia dell’arresto di tre bagarini mi ha colpito molto, per vari motivi. Innanzitutto perché ci sono forme altre forme di “bagarinaggio” poco considerate: sui vari siti internet di annunci, ad esempio, ci sono molti biglietti in vendita. Alcuni acquirenti, a causa di vari impedimenti sopraggiunti, scoprono di non poter partecipare all’evento e vendono i biglietti a prezzo di costo, o anche più basso pur di non perdere tutta la somma che hanno speso. Altri lo maggiorano: non è bagarinaggio anche questo? Ma questi navigatori – contrariamente agli ansiosi bagarini dei viali – sono bagarini “gentili”, non hanno accento, né sguardi furtivi e cercano persino di camuffare l’illecita attività: “Causa malattia vendo 4 biglietti curva Fiesole” (evidentemente è un’epidemia, più che una malattia). Ho trovato qualcuno di questi annunci anche sull’ottimo sito bakeka.it, ad esempio. Niente, comunque in confronto ad altri siti “professionali”, che si pongono come veri e propri intermediari tra venditori e acquirenti di biglietti, che possono essere venduti senza limiti di prezzo. Provate a visitare www.seatwave.it, ad esempio (ma ce ne sono altri).
Del sistema legale, eppure incredibilmente costoso, di vendita di biglietti di ticketone.it se ne parla poco. Anni fa Beppe Grillo fece emergere l’anomalia, ma senza grandi riscontri da parte dell’opinione pubblica, della magistratura e della politica. Per capire meglio il sistema di ticketone.it è sufficiente provare ad acquistare un biglietto sul sito. Il biglietto del concerto di Madonna allo Stadio Artemio Franchi di Firenze, ad esempio, è ancora disponibile. Ci sono ancora tagliandi da 80 euro, ad esempio, però costano 97, 7 euro. Al costo del biglietto, infatti, bisogna aggiungere 12 euro di prevendita e come se non bastasse altri altri 5,67 euro di “commissioni di servizio”. Questa è la spesa per il ritiro del biglietto “in loco”. Per averlo a casa bisogna pagare altre spese, ma al momento non sono in grado di proseguire con la transazione. Mi dicono che siano ulteriori 9 euro. Senza considerare le spese di spedizione, dunque, l’aggravio del costo è superiore al 21% del prezzo del biglietto (che è una percentuale folle!). Quest’agenzia, inoltre, opera in un regime di posizione dominante sul mercato. L’abuso di posizione dominante determina sicuramente un illecito. E se – come in questo caso – determina anche un ostacolo che si frappone alla fruizione della cultura è ancora più spiacevole.


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