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Banca Bankia, una truffa autorizzata a spese dei contribuenti europei

Da Mrinvest

La spagnola banca Bankia è un esempio di come le banche, con la complicità delle Autorità (politiche, di vigilanza, ecc.), possano distruggere il risparmio dei cittadini e non solo restare impuniti, ma anche guadagnarci

Banca Bankia, una truffa autorizzata a spese dei contribuenti europeiLa vicenda si svolge in Spagna nel 2011, quando un nuovo istituto bancario, banca Bankia, nato dalla fusione di varie casse di risparmio in grosse difficoltà a causa della bolla immobiliare, si deve quotare in Borsa.
Il premier di allora José Luis Zapatero e il governatore Miguel Angel Ordonez, devono dimostrare al mondo ed ai mercati che la Spagna è in grado di affrontare e superare il problema delle banche. Da sottolineare anche che il presidente di banca Bankia è Rodrigo Rato, ex ministro delle Finanze ed ex direttore del Fmi (Fondo monetario internazionale).

Ad occuparsi della quotazione vengono incaricate alcune gandi banche

europee e americane di grosso spessore: Bank of America, Merrill Lynch, Deutsche Bank, JP Morgan, Ubs, Barclays, Bnp Paribas. L’advisor (consulente) principale è Lazard. Fra le banche incaricate di raccogliere gli ordini degli investitori figurano anche le italiane Unicredit e Mediobanca.

Molti tecnici e operatori esprimono giudizi positivi sulla nuova banca Bankia, ma nessuno dice che i mutui non sono stimati a bilancio al loro valore reale e che certe operazioni immobiliari sono presentate come prestiti a imprese per farle sembrare meno sospette. Ma tutto questo non basta, perchè i mercati, giustamente, non si fidano e nessun risparmiatore estero investe sulla banca spagnola.

Ma la quotazione in Borsa dell’istituto spagnolo non può fallire, in troppi ci hanno messo la faccia e ne va anche della stessa credibilità finanziaria della Spagna. Quindi viene data il via al piano B della quotazione: la caccia disperata ai piccoli risparmiatori spagnoli. Parte allora una campagna pubblicitaria martellante in tv ed alla radio. Ai direttori ed agli impiegati di ogni filiale di banca Bankia viene imposto di raggiungere il budget di vendita fissato: familiari, clienti, amici, gli stessi impiegati della banca.
E così che l’istituto raccoglie dai piccoli investitori spagnoli 3,1 miliardi di euro (di cui solo il 4% dall’estero) ed il 20 luglio 2011 si quota in Borsa. Undici mesi dopo il titolo è crollato del 72%. La distruzione di ricchezza è di 2,2 miliardi di euro per casalinghe, operai e ceto medio.

Tutto ciò però non ha impedito alle grandi banche internazionali collocatrici di lucrare lauti guadagni: la bellezza di 146 milioni di euro per aver venduto le azioni di banca Bankia. Ed il presidente della banca, Rato, è per caso andato in galera per aver collocato ai risparmiatori azioni di una banca nata fallita? No, anzi, ha incassato un milione di euro.
E adesso banca Bankia ha bisogno di un salvataggio da 19 miliardi dall’Europa. Soldi, questi, dei contribuenti europei.


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