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Band alessandrine: LoreWeaveR

Creato il 13 agosto 2011 da Lapulceonline

LoreWeaveRSi scrive LoreWeaveR ma si legge progressive-metal. Sono loro stessi ad ammetterlo. E a ragione: basta ascoltare il loro ultimo disco risalente al 2009, “Imperviae Auditiones”, per inoltrarsi in una specie di boscaglia prog dura e pura dove a farla da padrone sono quegli 8 brani impervi e talvolta epici, imprevedibili e scaltri nei loro improvvisi cambi di direzione ed armonia e costruiti su un ginepraio di assoli e variazioni stilistiche, parti vocali da capogiro e strutture che defi nire machiavelliche è poco. Il quintetto, che ufficialmente si forma nel 2008, trova la quadra giusta quando assolda la cantante Barbara Rubin, e corre subito in studio a registrare brani originali tra le mura del “Solid Groove P.R.” di Ghiai Bonate di Sopra (Bergamo), sala d’incisione in cui talvolta bazzica il batterista dei Deep Purple Ian Paice.
Francesco Salvadeo (chitarra), Lorenzo Marcenaro (tastiere), Claudio Cavalli (batteria), Giordano Mattiuzzo (basso) e Barbara Rubin (voce) portano a termine la missione nel luglio 2011, dopodiché strumentazione in spalla partono per una serie di tour in giro per il Vecchio Continente, Germania ed Inghilterra in primis. Sì, perché non è in patria che i LoreWeaveR trovano terreno fertile per i loro show; si esibiscono in mezza Europa, al veneratissimo “Fused Festival” in Gran Bretagna, ma nello Stivale non c’è verso: pochi, pochissimi sono i club ed i locali disposti ad ospitare una band che propone pezzi propri in inglese, vogliono tutti le stramaledette cover affinché il pubblico imbirrazzato balli e si diverta e canti i ritornelli che conosce da una vita. Siamo uno dei Paesi che meno sperimenta, che meno scommette sulle novità, che trema e storce il naso di fronte a chi propone farina del proprio sacco, un Paese che se la fa sotto ogni qualvolta il temutissimo rischio con la R maiuscola si presenta alla porta. Questione di soldi? Non solo. Lo vediamo nella musica come nella politica, nel mondo del lavoro come nel torpore cerebrale della nostra quotidianità fatta di certezze morbose e stantie.
Quindi via, i LoreWeaveR puntano altrove, all’estero, dove peraltro il loro “Imperviae Auditiones” viene distribuito per mari e monti (in tutti e 5 i continenti) e nessuno la sera ha paura di andare ad ascoltare qualcosa di ignoto, di mai sentito prima. Il sound (e quindi il disco) è paragonabile ad una serie di sbalzi d’umore in quello che per una persona potrebbe essere un periodo di continui cambi di rotta e di piacevoli ripensamenti: si passa dall’evocativo all’aggressivo, da atmosfere fantasmagoriche e psichedeliche a sferzate di pura violenza ritmica, da piste armoniche barocche ed arzigogolate a periodi lineari e netti che vanno e vengono, spuntano dal nulla e poi ritornano. Il tutto rilegato da una voce femminile che ben si alterna e subentra negli arrangiamenti proprio come fanno gli altri strumenti – sezione ritmica o solisti che siano – ed ecco creato un equilibrio perfetto tra cinque elementi che calibrano sempre il loro ruolo individuale: nulla prevale, tutti – nel brano – hanno modo di dire la loro, di “entrare” ed “uscire”servendosi ognuno della proprio altissimo profilo tecnico e di una carica espressiva molto incisiva. Risultato: una compattezza marmorea lontana anni luce da ogni forma di egocentrismo, un lavoro di squadra al servizio della canzone e del sound stesso della band. Canzoni oltre i 6 minuti (“De Rerum Natura”, “Dead Man Walking”, “Ultraworld”), incursioni strumentali che riportano al prog inglese degli anni ‘70 (“Ride The Owl ma anche “Avoid Feelings”), attimi di introspezione (“That Night”), richiami gotici e vagamente “power-metal” (“Follow The Weaver”, “Bogus”) sono solo alcuni degli ingredienti scelti dai LoreWeaveR. Poi, perché no, qualche cover la hanno inserita in scaletta anche loro, giusto per “spezzare”un po’: roba dei Metallica, Disturbed e Pagan’s Mind, oscura (almeno a noi) band di progressive norvegese. Suona, componi, registra, vai in tour, ed ecco che in un batter d’occhio è estate. No problem: i LoreWeaveR (con un’esibizione ancora da defi nirsi fi ssata per il 10 settembre a San Michele) sono di nuovo in studio, nuovi brani bollono in pentola, ed entro metà 2012 i nostri intendono dare alle stampe il secondo lavoro. Gli amanti del genere, anche i più esigenti, possono già sfregarsi le mani.


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