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Baseball: De Maria e Barbero, giocatori da serie A tra le fila dei Grizzlies 48

Creato il 02 aprile 2015 da Sportduepuntozero

grizzliesNegli States gli sport sono divisi per stagioni. E se qualcuno pensa ai 3 sport più amati e seguiti dagli americani si rende subito conto che rientrano ciascuno in una stagione diversa.

In Italia, anche se il basket e il football proseguono il loro corso, la primavera è pronta ad accogliere l’inizio della stagione di baseball.

A Torino i Grizzlies 48 sono una delle società che si prepara ad affrontare il campionato 2015 e, se i giovani hanno già esordito con ottimi risultati 2 settimane fa, la nuova arrivata prima squadra di serie C comincerà ufficialmente oggi, con il match di Coppa Italia contro Castellamonte.

Ma se la squadra senior degli orsi è un progetto “brand new”, non si può dire lo stesso di alcuni degli atleti che vi faranno parte.

Paolo Barbero e Maurizio De Maria sono infatti ben conosciuti nel panorama del baseball italiano. Nati e cresciuti tra le fila dei Grizzlies, dopo vari giri in diverse squadre delle più alte serie federali, sono approdati a Novara in IBL (la lega semi professionistica) dove hanno disputato diverse stagioni fino all’anno scorso. Quest’anno, insieme ad altri atleti di pari livello, sono stati richiamati all’ovile per un progetto della loro società natia che ormai da troppo tempo non aveva una prima squadra. Inizialmente si doveva partire dalla serie B ma purtroppo, a causa di problemi burocratici, il rispescaggio non è andato a buon fine e Paolo e Maurizio dovranno competere nel campionato di C.

L’INTERVISTA

barbero
Paolo Barbero ha 28 anni e si sta laureando in Economia. Gioca a baseball da 20 anni e, anche se è una sua grande passione, sa che purtroppo non potrà mai fare del suo sport un mestiere. Per anni, con altri ragazzi, ha fatto il pendolare da Torino a Novara per giocare nella massima serie e non se n’è mai pentito. “Eravamo un gruppo molto unito. Il gruppo, secondo me, è alla base di tutti gli sport di squadra e a maggior ragione del baseball che non è uno sport che può darti da vivere.” spiega.

Quando i rapporti in squadra sono iniziati a scricchiolare ed è arrivata la possibilità di tornare a Torino nella vecchia società, Paolo non ci ha pensato 2 volte. “Certo, inizialmente doveva essere la serie B che è un campionato discreto ed oggettivamente per tutti noi più allettante. Poi purtroppo è successo quello che è successo, la società voleva comunque fare una prima squadra per dare un seguito alle giovanile e io ho deciso di rimanere”.

Dei 10 ragazzi di Novara, Paolo è uno dei 3 che ha deciso di investire in questo progetto. “Molti dei miei ex compagni sono andati fuori a giocare in serie A. Anche a me hanno contatto diverse società ma, alla fine, ho preferito restare qui”. Lui la chiama una “scelta di vita” e non si vergogna a dire che il motivo principale è per lo studio. “Mi sto per laureare e devo fare un tirocinio all’estero. Se fossi andato a giocare in una serie più alta non avrei potuto rispettare l’impegno”.

In realtà, però, Paolo non ha abbandonato del tutto i sogni da agonista. “Con questa società mi trovo benissimo e il nostro sogno è quello di guadagnarci la serie A sul campo. Sarebbe bellissimo riportare la massima serie qui a Torino soprattutto con i Grizzlies che fanno un lavoro enorme con i giovani. Nella nostra squadra giocano già 4 o 5 cadetti e il nostro compito, adesso, è quello di aiutarli. Non siamo educatori, ma dobbiamo comunque essere da esempio per queste nuove leve”.

de maria
Maurizio De Maria non ha una storia tanto diversa anzi, come dice lui: “io e Paolo a parte un paio di anni, dal settore giovanile in poi, abbiamo sempre giocato insieme”. Anche lui quasi 28enne, oltre a fare il tecnico commerciale per un’azienda, allena al Passo Buole la squadra dei Cadetti.

“Quando ho saputo della possibilità della squadra di Torino, all’inizio ero un po’ restio perchè volevo rimanere a giocare in serie A” afferma. “Poi visto il progetto tecnico, il gruppo e gli allenatori che conosco da una vita ho deciso di provare. Come penso tutti, il mio sogno è quello di riportare la serie A a casa”. Quando però scopre che la federazione non permetterà ai Grizzlies di fare la B Maurizio non la prende molto bene. “E’ stato un po’ un trauma. Passare dall’IBL alla serie C e non è molto accattivante. Ammetto di aver provato a cercare un’altra squadra; alla fine non c’è stata più possibilità e sono dovuto rimanere qui”. In realtà anche Maurizio non è poi così tanto dispiaciuto, soprattutto perchè ci tiene molto ai giovani: “Bisogna dare una speranza a questi ragazzi così da spronarli a fare sempre meglio per arrivare in prima squadra. Cercheremo di guadagnarci la massima categoria giocando e, nel frattempo, i nostri allenamenti non hanno nulla da invidiare a quelli di squadre di serie A”.

Oggi inizia l’avventura dei Grizzlies in Coppa Italia e forse Paolo e Maurizio si meriterebbero di farla in una categoria più alta. Ma, un po’ egoisticamente, ci auguriamo che rimangano ancora a Torino. 1, 2 o 3 anni. Il tempo che serve per riportare al Passo Buole la serie A. O perchè no, anche l’IBL.


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