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Beowulf: the monsters and critics, edizione 1958 appartenuta al prof. John Leyerle

Da Tolkieniano @Tolkieniano
Beowulf: the monsters and critics, edizione 1958 appartenuta al prof. John Leyerle
Beowulf: The Monsters and the CriticsSir Israel Gollancz Memorial Lecture British Academy 1936di J.R.R. Tolkien1° edizione2° Impressione 1958, pp. 53Oxford University Press for The British Academy, Londra
Brossura
Beowulf: the monsters and critics, edizione 1958 appartenuta al prof. John Leyerle
Note
Copia firmata in copertina da J[ohn] Leyerle.
Beowulf: the monsters and critics, edizione 1958 appartenuta al prof. John Leyerle
Info
Il nome di John Leyerle ai molti può non dire nulla. Ma il noto professore Anglo-Saxonist e Chaucerian canadese, dal 1966 al 1976 direttore del Centre for Medieval Study dell’Univeristà di Toronto, e autore di Chaucer: A Bibliographical Introduction con il nostro professor Tolkien ha molto in comune. L’attività accademica, l’amore per le opere in medio inglese, il Beowulf e anche “qualche contatto”. Il 28 aprile 1967 Tolkien risponde a John Leyerle che ha attualmente dato il compito di tradurre "The Owl and the Nightingale. La sua traduzione di "Sir Gawain and the Green Knight" e "Pearl" sono di prossima pubblicazione da Allen & Unwin. Ma pensa che avrebbe potuto trovare "un discreto successo la traduzione  di Sir Orfeo", che ha fatto alcuni anni fa, e che potrebbe essere disposto a presentarlo nell’antologia di Leyerle dopo adeguati accordi. E il 28 aprile del 1967 Leyerle è a Oxford e incontra l’editore di Tolkien Rayner Unwin il quale scrive a Tolkien che ha avuto una visita dal Leyerle, e che potrebbe fornirgli delle traduzioni in versi in antico e medio inglese, per un'antologia. Leyerle sostiene che Tolkien potrebbe anche inserire una traduzione in versi del Beowulf. Rayner sottolinea che Tolkien concede l'uso di alcuni frammenti dopo adeguati accordi contrattuali.
Beowulf: the monsters and critics, edizione 1958 appartenuta al prof. John Leyerle
È probabile che Leyerle abbia avuto o acquistato una copia del Beowulf di Tolkien per motivi di studio e forse perché utile ai suoi due lavori accademici: "Beowulf the Hero and the King", in Medium Ævum 34 del 1965, e “The Interlance Structure of Beowulf”, in University of Toronto Quarterly 37 del 1967.

La copia in mio possesso proviene dalla University of Toronto in Canada.

Beowulf: the monsters and critics, edizione 1958 appartenuta al prof. John Leyerle
Note"Beowulf: The Monsters and the Critics" è stata una lezione tenuta dal prof. J.R.R. Tolkien il 25 novembre 1936 su un poema eroico in antico inglese qual è il Beowulf al Sir Israel Gollancz Memorial Lecture British Academy. È stato pubblicato la prima volta in quell'anno in Proceedings of the British Academy, e da allora è stato ristampato in numerose raccolte, la più significativa la raccolta di pubblicazioni accademiche dello stesso Tolkien, curata dal figlio Christopher nel 1983, sotto il titolo di The Monsters and the Critics and Other Essays.
Questo documento è considerato come un lavoro formativo sui moderni studi del Beowulf. In questo suo discorso, Tolkien si rivolge ai critici che lo hanno preceduto che sembrano disprezzare l’autore del Beowulf in quanto “ha messo le cose irrilevanti al centro e quelle importanti ai margini" riferendosi (“cose irrilevanti”) a Grendel e il Drago e per le "cose importanti" alla politica dei re nordici dell'Alto Medioevo. 
Beowulf: the monsters and critics, edizione 1958 appartenuta al prof. John Leyerle
Con marcata intelligenza Tolkien riesce a mostrare la non razionalità di chi, seppur con “spirito critico”, non comprende che “credenze ed emozioni” possono essere estranee e “infantili” per un critico del XX secolo ma non per un bardo dell’VIII secolo. Tolkien sostiene che piuttosto che essere semplicemente estranei, questi elementi sono fondamentali per la narrazione e dovrebbero essere oggetto di studio. In tal modo egli richiama l'attenzione sulle precedenti riletture sostenendo che il poema dovrebbe essere studiato come un opera d'arte e non solo come un documento storico.
Una posizione, quella del creatore della Terra-di-Mezzo, che più tardi verrà citato dai critici a difesa dei loro delle loro argomentazioni.

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