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Blog tour: #5 “Ti presento il mio ex”, di Valeria Angela Conti. Il fenomeno chick-lit

Creato il 27 marzo 2015 da Ceenderella @iltempodivivere

Tempo di blog tour, questa settimana, in questo mio spazietto virtuale e non posso che esserne felice: oggi sono qui per ospitare il quinto appuntamento dedicato al romanzo Ti presento il mio ex di Valeria Angela Conti e per ricordarvi che la tappa finale prevede un giveaway da non perdere: trovate tutte le informazioni sul fondo del post! Prima di arrivarci, però, meglio se vi dico due paroline su questo romanzo.

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Titolo: Ti presento il mio ex
Autrice: Valeria Angela Conti
Editore: Libro Aperto International Publishing
Anno: 2014
Pagine: 148

«Cosa avrei potuto dire a Steve in questa situazione così imbarazzante? Caro, ti presento il mio ex?»
Lauren ha una vita tranquilla, una migliore amica fedele e un ragazzo fantastico. Tutto potrebbe essere perfetto se non fosse per Mark, il suo ex fidanzato, del quale è ancora segretamente innamorata.
Mark torna da lei deciso a riconquistarla, gettando la ragazza nel panico e rischiando di minare la relazione con Steve, il suo fidanzato.

Si capisce che il genere del romanzo è il chick-lit da queste poche parole, giusto?  Bridget Jones prima, Rebecca Bloomwood poi, son nomi che vi sarà capitato di sentire almeno una volta e che, anche solo grazie ai film che son stati tratti dai romanzi, un’idea di base del genere ve la possono dare, ma sappiamo cos’è effettivamente il chick-lit? Sebbene a prima vista sembri che quest’etichetta non sia che un sinonimo del romanzo rosa – dopotutto, letteralmente “chick” è una parola dello slang americano che indica un diminutivo di “chicken” (pollo), ovvero pollastrella, mentre “lit” è l’abbreviazione di “literature” (letteratura) -, in realtà i due generi sono ben distinti. Mentre nel romanzo rosa al centro della narrazione si ha una storia d’amore con dei protagonisti che, solitamente, ha caratteristiche favolistiche (intendendo con questo che spesso e volentieri abbiamo una damsel in distress che l’eroe di turno salva dal pericolo, materiale o figurato che sia), al contrario, il chick-lit, termine coniato sul finire dello scorso secolo, è popolato da donne dinamiche e intraprendenti, che con ironia e un certo spirito di iniziativa, sanno quel che vogliono e si muovono per ottenerlo, senza rinunciare all’amor proprio o alla propria dignità in favore di un eventuale lui. Insomma, di donne che non aspettano l’eroe e, tra un pasticcio e una risata, si muovono con irriverenza sullo sfondo, principalmente, di città metropolitane. Comunque, se volessimo riassumere il genere in una breve descrizione, diremmo qualcosa che suona così: scritti solitamente in prima persona da donne per le donne, i chick-lit hanno per protagoniste donne dai venti ai sessant’anni che si trovano a dove fare i conti con problemi di tutti i giorni, in amore, a lavoro, in amicizia, nei quali trovare un po’ di sé, da parte della lettrice, è semplicissimo.

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Ma sarebbe riduttivo, non trovate? Ciò che rende questo genere differente, effettivamente, dal romanzo rosa e da qualsiasi altra categoria nella quale si è tentato – e si tenta ancora – di imbrigliarlo è il tono, il modo attraverso il quale la loro storia viene raccontata. Più che una narrazione romanzata, partecipata ma pur sempre distante, quella del chick-lit è decisamente partecipativa, assume una caratteristica quasi personale, ha il suono di una confidenza di un’amica che davanti a una cioccolata calda ti racconta cosa la preoccupa in quel momento ma rifiuta di perdere il sorriso anche quando per sorridere pare non aver motivo proprio. Ed è un po’ come se i suoi problemi fossero i tuoi: ti senti partecipe delle vicende, ridi con lei, soffri al suo fianco e speri che tutto fili per il verso giusto, anche quando lei si trova a dover decidere quale tra due uomini che le fanno batter il cuore sia quello che davvero le sa sconvolgere cuore e mente o sia un’imbranata cronica che inciampa nei suoi stessi piedi e affronta la vita con l’occhio irriverente di chi sa di non aver altra difesa che il prender di petto tutte le situazioni e si ritrova a balbettare davanti all’unica variabile che non aveva calcolato. E voi , ogni volta, con lei, chiaramente.
Insomma, per riassumere: protagoniste indipendenti, con una spiccata ironia, alle prese con problemi di tutti i giorni nei quali riconoscere i propri o quelli di qualcuno che si conosce. Ne state cercando uno proprio così? Il romanzo di Valeria Angela Conti è quel che fa per voi. Dategli una chance, recuperate le altre tappe se le avete perse e provate a vincerlo nel giveaway che vi aspetta nell’ultima tappa tra dieci giorni!

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