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BLOGGING DAY – 19 marzo 2012 – #freeitalians #shatteredchains

Da Maxdejavu

“Perchè vuoi fare un blogging day?” mi ha chiesto Anto il giorno in cui ho contattato Owl e Sabrina Ancarola.
“Mi chiedi il perchè?” ho chiesto io.
 ”Si, è un modo per i bloggers di farsi pubblicità sulle spalle degli altri?”
“Assolutamente no, sono disposto ad aprire un blog anonimo… senza nome del blogger”
“Dunque?”
“E poi il nostro non è un blog “impegnato” e i centinaia che hanno aderito non sono politicamente schierati ma sono blog sulla quotidianità”
“Allora perchè?”
“Perchè sono particolarmente amareggiato. Demotivato. Questo non è il mondo che ho sempre sognato per i nostri nanetti”
“Perchè?”
“Perchè mi pare che si dia troppo spazio alle frivolezze e non alle questioni vere della vita quotidiana, abbiamo passato mesi a parlare di una soubrette di avanspettacolo e di un cantante/comico/tuttologo strapagato che ha dato i soldi dei contribuenti in beneficenza… dico che se l’informazione di massa non parla di queste persone, allora dobbiamo occuparcene noi…”
“Può servire un blogging day per cambiare questa situazione? Cioè mi chiedo, credi che adesso le testate giornalistiche cambieranno la loro politica di informazione meramente gossippara??”
“No”
“…”
“O forse si, qualcosa potrebbe muoversi!”
“…”
“Magari i media no, ma il 99% delle persone che aderirà farà parte di quella enorme, ma non abbastanza ampia, massa di persone che “lavora” per rendere un pò tutto migliore, che si preoccupa, che si informa…”
“Quindi è un blogging day per chi già è predisposto a fare qualcosa o semplicemente a far sentire la sua presenza? Che senso ha?”
“No, è per quell’uno per cento che parteciperà e che fino a ieri non si è accorto di quanto stia accadendo o sia accaduto. Se anche una sola persona si avvicinerà al blogging day, ne parlerà con qualcun’altro che non sapeva o non voleva sapere, allora diciamo che un piccolo passo per rendere questa Italia un pò più attenta l’avremo fatto”
“…”
“L’altro motivo del blogging day è frutto della necessità di dire ai familiari delle vittime che, anche se non possiamo sentirci, anche se non potremo parlare direttamente, noi la faccia la stiamo mettendo e che se anche i media nazionali snobbano il tutto perchè poco vendibile, poco gossipparo appunto, noi ci siamo e siamo profondamente dispiaciuti…”
“Quindi stai dicendo che stai cercando di cambiare l’Italia?”
“Non io…”
“…”
“Tutti noi assieme, e siamo anche tanti!!!”

****

Non ho parole di conforto per i familiari dei sequestrati, semplicemente perchè non conosco le parole che potrebbero alleviare la loro sofferenza. Non penso ne esista alcuna eccetto “sono liberi“. Ma voglio almeno credere che l’Italia non sia solo la facciata più superficiale e leggera che ci viene propinata quotidianamente dalle televisioni. Voglio credere che questo blogging day possa arrivare fino ai loro occhi e far tirare fuori loro un sorriso. Il pensiero che i loro cari non sono soli anche se laggiù forse un pò credono di esserlo.

Perchè credo e spero, che chiunque vorrebbe sentirsi abbracciato da tutta l’Italia, virtualmente. Per togliere loro quel senso di solitudine e di impotenza che sicuramente li affligge. Quel senso di stanchezza e di debolezza che probabilmente adesso li attanaglia nella lunga e infinita attesa della liberazione.

Oggi è l’anniversario dell’attacco alla Libia. Voglia questo blogging day essere l’ennesimo grido di rabbia verso chi crede ed è assolutamente certo che la guerra sia il miglior modo per guidare l’economia mondiale.

BLOGGING DAY – 19 marzo 2012 – #freeitalians #shatteredchains


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