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"Bloody Night" di Paola De Pizzol

Creato il 01 novembre 2012 da Connie

 Attesa
Adoro la notte di Halloween.
E’ la mia preferita.
Posso indossare i vestiti più assurdi e colorati e nessuno mi dice niente.
Sono una tipa solitaria, non ho molte amiche, ma mi va bene così. Non amo la compagnia delle ragazzine stupide che non fanno altro che chiacchierare di abiti, trucchi e uomini.
Preferisco starmene in pace nella mia camera dalle pareti scure, illuminata quasi a giorno dalla luce delle decine di candele che sparpaglio sui mobili.
Vesto sempre di nero e porto i lunghi capelli castani sciolti sulle spalle. Leggo libri horror e fantasy e adoro il mondo delle streghe.
Vorrei essere una di loro, ma purtroppo non posso far nulla per cambiare la mia natura.
E’ proprio per questo motivo che adoro la notte di Halloween. Ogni anno Rose, la signora corpulenta, ma gentile, con cui vivo da anni, dato che non ho genitori, mi confeziona un abito nuovo da strega, in base alle mie richieste. Per il 2012 ho ardentemente desiderato un vestito di raso viola, con uno scialle nero di tulle. Sui capelli poggerò una parrucca nera lunga fino alla fine della schiena e dipingerò le labbra di un bel rosso Chanel.
Li stenderò tutti, quei ragazzi saccenti e spesso affascinanti che durante il resto dell’anno non mi degnano di uno sguardo. Saranno finalmente miei, e quando dico miei, intendo in ogni senso possibile.
 Notte di Halloween anno 2012, ore 21.30. Preludio.
Mi sono appena avventurata per le vie stracolme di gente della mia odiosissima cittadina. Le strade brulicano di ragazzi e ragazze abbigliati con i costumi più improbabili. Detesto chi si veste da vampiro. Sono del tutto ridicoli, con i lunghi canini di plastica e i rivoli di sangue dipinti col rossetto o con tempere scadenti che trovi al supermercato.
Mi fanno pena.
Mi aggiro in mezzo a loro col mio bell’abito da strega e osservo tutti i ragazzi, soprattutto quelli più carini. Sono molto invitanti e, con immensa soddisfazione, noto che anche loro mi guardano. Sono interessati a me, alla mia figura, ai miei occhi scuri che li scrutano con intensità, alle mie labbra che si socchiudono e che desiderano posarsi sulle loro.
Li voglio, li bramo con tutta me stessa.
Respiro affannosamente, mentre continuo a osservare i ragazzi che mi girano attorno. Alcuni di loro, purtroppo, hanno il viso nascosto da maschere, altri, invece, hanno deciso di lasciarmi ammirare i loro tratti.
Svolto a destra, verso l’unico cinema della cittadina, e provo un brivido intenso lungo la schiena. Mi giro di scatto. Lo vedo.
 Notte di Halloween anno 2012, ore 22.00. La fine.

E’ solo, appoggiato a un muretto che delimita il minuscolo parco giochi dedicato ai bambinelli idioti di questo insopportabile paese. Fuma una sigaretta tenendo gli occhi socchiusi, forse per assaporarne meglio il gusto.
Uhm… come lo capisco!
E’ dannatamente bello. Folti capelli dorati incorniciano un volto dai tratti dolci e regolari, abbellito da labbra che sembrano disegnate dal più bravo e geniale dei pittori. Indossa un paio di jeans scuri e una felpa nera col cappuccio. Non si è mascherato. Strano, per la notte di Halloween.
Ma a me, naturalmente, va bene così. Ho trovato in fretta il mioragazzo, sono stata fortunata.
Respiro a lungo l’aria frizzante di una serata che promette faville, mi passo la lingua sulle labbra e mi avvicino a lui.
E’ sexy e profuma… oh, profuma dannatamente di buono! Fatico a resistere. Ma devo fare con calma, voglio baciarlo e possederlo, prima di…
Mi piazzo dinanzi a lui e lo saluto. I suoi occhi straordinariamente azzurri si posano sui miei e io resto senza fiato. E’ di una bellezza devastante.
Deve essere mio, ora.
Lui sbatte le palpebre più volte, tenta di parlare, ma non ci riesce.
E’ normale. Nessuno può farlo, se io non lo voglio.
Lo obbligo a gettare a terra la sigaretta e lui obbedisce, schiacciandola poi sotto la scarpa da ginnastica.
Gli afferro il mento con due dita, gli sorrido e mi impossesso delle sue labbra. Oh! Sono morbide, invitanti, saporite. Lui emette un verso roco e mi abbraccia, lasciandomi assaporare la sua lingua.
I miei sensi si acuiscono, il sangue mi scorre nelle vene, le mani mi tremano.
Sento un certo languorino allo stomaco e gli mordo il labbro inferiore. Lui si stacca da me, sbarrando gli occhi. Gli sorrido, passando un dito sul labbro ferito. Il suo sangue si posa sulla mia pelle.
E’ inebriante, lo annuso a fondo, socchiudendo gli occhi.
Sollevo il viso, inspiro ancora una volta l’aria frizzante della notte e affondo i denti nella sua giugulare. Lui accenna un urlo strozzato e poggia le mani sulle mie spalle, tentando di allontanarmi.
Il mio corpo non si muove di un centimetro. Col pensiero gli intimo di non urlare e di non ribellarsi.
Lui lascia cadere le braccia lungo i fianchi, inerme.
Sono terribilmente eccitata. Il suo sangue scorre a fiotti tra le mie labbra e nella mia bocca. E’ caldo, dolce, profumato.
Desidero questo ragazzo, bramo tutto il suo sangue, bramo il suo corpo.
Non ci sono passanti in quel momento. I miei sensi, tutti all’erta, avvertirebbero immediatamente la presenza di qualche intruso.
Sfilo i canini dalla sua giugulare, mentre il sangue continua a uscire a fiotti dallo squarcio che gli ho procurato sul collo.
Lui ha gli occhi sbarrati per il terrore e, d’istinto, si porta una mano alla ferita. Decido di lasciarlo fare, tanto fra qualche minuto sarà morto.
Lo obbligo a sdraiarsi a terra e io mi sistemo sopra di lui. In pochi istanti lo sento muoversi dentro di me.
Sono al limite della sopportazione. Devo riassaporarlo ancora, devo farlo del tutto mio.
Gli accarezzo il viso con dolcezza, beandomi ancora una volta della visione dei suoi occhi meravigliosi. Mi chino su di lui e gli sfioro un orecchio con le labbra.
“Mi dispiace.” sussurro delicatamente.
Con uno scatto rapido affondo ancora una volta i denti nella sua giugulare e inghiotto con bramosia il suo sangue caldo e corposo.
Il mio corpo si contorce per il piacere. La notte di Halloween è la più bella dell’anno.
E’ la notte in cui posso finalmente nutrirmi come si deve. Un’antica maledizione, gettatami da una delle più potenti streghe tuttora viventi, mi costringe da secoli a vivere di sangue animale per il resto dell’anno.
Ma ad Halloween… oh sì, in questa notte posso finalmente riassaporare il dolce sangue umano, così inebriante, così pieno e vivo!
Il ragazzo cerca di resistermi. Poggia una mano sul mio seno per respingermi, ma la mia morsa si fa sempre più stretta. Ora non gli impedisco più di ribellarsi.
Arrivati a questo punto, adoro sentire le mie prede che si agitano terrorizzate, quando sanno che stanno per morire.
La forza del ragazzo inizia a diminuire. Gli sto succhiando via tutto il sangue, lo inghiotto con una bramosia ormai incontrollabile.
E lui è ancora dentro di me. E’ una sensazione così piacevole e devastante che potrebbe uccidermi, se non fossi già morta centinaia di anni fa.
Quando il ragazzo emette l’ultimo, disperato respiro, io mi stacco da lui e mi passo la lingua sulle labbra.
Lo guardo. Ha gli occhi sbarrati nel vuoto. Così azzurri, così immobili nella vacuità della morte.
Lo bacio ancora una volta, quindi mi allontano da lui e, con un balzo rapido, mi metto in piedi.
Mi guardo attorno. Non c’è ancora nessuno in giro.
E’ davvero la mia notte fortunata.
Sposto lo sguardo sul ragazzo. Non posso lasciare il suo cadavere in giro.
Ma so che lui arriverà presto per porre fine allo scempio che io ho iniziato.
Mi appoggio al muretto, respirando a fondo. Sento ancora sulle labbra e in gola il sapore del sangue del ragazzo.
Troppo buono. E dovrò aspettare un anno intero per nutrirmi ancora.
Un rumore attira improvvisamente la mia attenzione.
Ecco, è lui.
E’ arrivato, non mi delude mai.
Il lupo dal folto pelo argentato mi si avvicina, annusando l’aria.
E’ magnifico ed è il mio unico e vero amico.
“Ciao Andrew, ben arrivato. Ecco la tua cena.”
Il lupo digrigna i denti e si avventa sul ragazzo, lacerandone la carne.
Quella vista mi eccita all’inverosimile e pregusto già ciò che accadrà dopo, quando mi unirò al lupo, che prenderà le fattezze umane di Andrew. Immagino di immergere le mie dita tra i suoi lunghi capelli neri e di accarezzare la sua pelle bianca come la luna, che odora di bosco e di muschio.
Il lupo stacca a morsi la testa del ragazzo e la sbrana.
Sorrido, alzando gli occhi verso il cielo buio, puntellato di gruppi di stelle meravigliosamente splendenti.
Sì, la notte di Halloween è la mia preferita. E’ la notte in cui posso finalmente mostrare la mia vera natura.
E’ la notte in cui io, l’unica e prediletta figlia di Dracula, posso ritrovare me stessa.
Sollevo il viso, annusando l’aria. La prossima preda è già pronta.
 

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