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Book show, evviva la Tv!

Creato il 21 maggio 2013 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

481080_366958803408204_663541905_nConfesso,  sarò poco obiettiva o meglio sarò di parte perché il programma visto è una produzione originale e travolgente. Trenta minuti di televisione che soddisfa e che va assolutamente raccontata, come una sorta di responsabilità, per  aver visto qualcosa di bello da dover condividere e che se tenessi per me sarebbe sprecata. Un programma di nicchia che dimostra che la televisone è divulgazione di sapere e che la lettura può essere spettacolo.

” Per diventare poeta, come diceva Pier Paolo Pasolini, ci vuole molto tempo, per diventare lettore, invece basta un attimo”, benvenuti a Book show, il programma che parla di libri girando l’Italia e che  fa scoprire storie nuove, fa vedere che faccia hanno gli scrittori e cosa leggono davvero gli italiani. In questa puntata l’attrice e lettrice Carolina Crescentini accompagna lo spettatore nella sua Roma, raccontando i libri che le hanno cambiato la vita. ” È la sua biografia ma, è anche di più, è la storia di un uomo che non ama quello che hanno scelto per lui ma, combatte e va avanti”. Parla del libro appena letto, ovvero di Open di Andre Agassi che è stato il caso editoriale del 2011. La storia lucida e durissima di una star del tennis che ha sempre odiato giocare a  tennis e che per molto tempo ha odiato anche se stesso. ” È un atleta che da contratto è costretto ad affrontare delle avversità, che no

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n sono degli ostacoli fisici ma, sono la pressione e lo stress della competizione”.

…semplicemente lasciar perdere, non giocare più a tennis, ma non posso…questo conflitto mi appare come il divario della mia vita…legge Carolina, seduta in un angolo della Roma che ama.

Siamo quello che scriviamo e quello che leggiamo, lasciamo impronte del nostro passaggio tra vicoli e giardini come orecchie fatte alle pagine del libro che amiamo e che a volte ci cambiano la vita solo perché ci assomigliano un po’. Leggere un libro significa condividere una storia, con chi l’ha scritta, chi l’ha già letta e chi la leggerà in futuro. Con questo spirito un gruppo di autori, guidati da Daniele Di Gennaro e Marica Stocchi lanciano una sfida su Sky Arte HD: tenere insieme cultura e intrattenimento.  Ogni domenica pomeriggio, ad accompagnare i telespettatori in un viaggio attraverso il piacere della lettura c’è un attore diverso, in una città che cambia ogni settimana.

È la volta di Momenti di trascurabile felicità di Francesco Piccolo, “dove ci sono due personaggi che si devono dare un appuntamento però, c’è sempre uno che cerca di dare l’appuntamento sempre più vicino a casa, ecco io sono così e non è un bene, però vi ho portato a Trastevere. Amo questo posto perché è Roma ma sotto, nessuno ci guarda davvero, sopra vanno tutti veloci qua il tempo è fermo”. Siamo a Roma la città frenetica e indolente, cinica e sfacciata come i sonetti del Belli, coraggiosa ma vile, forte e fragile. Roma, come diceva Gogol, è la città dove ci si innamora lentamente ma per sempre e se è vero che una città la si scopre attraverso i suoi vicoli e tra le righe delle sue bellezze, Book Show ha cercato di scoprire Roma attraverso i suoi lettori. Ecco allora scorrere, davanti all’obiettivo,  i volti dei romani e ognuno  di quei volti anonimi, ci  lascia un pezzettino di sé, attraverso il suo riassuntivo rapporto con i libri: ” La lettura è una delle piccole cose che merita di essere coltivata – L’ultimo libro che ho letto, Gomorra – Ratzinger, sull’infanzia di Gesù, però pesantissimo – Quando ho cinque minuti liberi, mi metto a leggere – Quando ci sono situazioni che mi intrigano, riesco, anche quando cammino, a leggere – Mi piace proprio il rapporto con il libro, fatto di carta, andare in libreria a sceglierlo, toccarlo – Adoro il fantasy – Uno dei libro più belli, che sto leggendo adesso è Guerra e pace di Tolstoj.

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Leggono i romani e lo fanno ovunque anche sui mezzi pubblici, mentre vanno al lavoro ma, c’è anche chi, come Carolina sceglie un suo angolo segreto, un luogo speciale dove trovare intimità con la sua città, ammirando Roma tra una riga e l’altra.  I dati del 2012 dicono che più della metà dei capitolini legge almeno un libro all’anno e che uno su cinque ne legge uno al mese, con una forte preferenza per i classici. Sfogliando poi le classifiche di vendita degli ultimi anni le biografie vanno a ruba. Tra le più fortunate, Alex Zanardi con …però Zanardi da Castel Maggiore! che non è soltanto la biografia di uno sportivo ma la potente testimonianza di un uomo che dopo aver perso tutto è riuscito a reinventarsi. Diverso è Life di Keith Richards dove il chitarrista dei Rolling Stones, racconta in modo rocambolesco come ha salvato la band dallo scioglimento.

Trasformarsi, correggersi, quanto la lettura di un romanzo può influenzare chi legge? Quanto un libro può cambiare la vita? ” Un libro speciale si chiama,  Resisto Dunque Sono di Pietro Trabucchi, -  continua Carolina – è un saggio su un concetto molto importante e fondamentale, che si chiama, resilienza, che è quando stai cercando di perseguire un obiettivo, di fronteggiare le difficoltà cercando di trasformarle semplicemente in gradini da scalare”.

…leggiamo il mondo in un modo sbagliato e diciamo che esso ci delude!

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Leggere e rileggere può essere piacevole, coraggioso, a volte masochistico, ma è un privilegio assoluto degli esseri umani. A Roma c’è addirittura una libreria alternativa, dove ti consigliano cosa leggere. Altroquando, a due passi da Piazza Navona,  reca in vetrina un cartello: Siamo molto aperti! ” Nasce molto informali e molto tranquilli, dice Alessandro Alessandroni, non c’è quella sacralità del libro e quindi quella paura di dover entare in silenzio e fare la domanda sbagliata al comemsso o di chiedere un libro tropo poco impegnato. Per noi il libro è piacere, leggere un libro è come bere una birra”. Libreria di poposta dove i libri vengono accompagnati da convivialità e amicizia, un luogo veramente suggestivo per il suo allestimento. A parte il mare di libri,  i muri della libreria sono quasi interamente coperti di scritte, probabilmente di alcuni libri…si potrebbe dire un “imbrattamento culturale”, con un angolo bar  che viene utillizzato per la presentazione di libri ma anche piccole feste. Un atteggiamento diverso verso i libri che possono diventare, forse anche un incontro, una finestra su storie e personaggi che ci sorprendono.

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“Avete mai pensato che la frase di un romanzo fosse stata scritta apposta per voi? Come se uno sconosciuto ci conoscesse meglio di noi stessi? Come quando camminando per le strade ci rendiamo conto che le memorie che ci hanno  preceduto sono anche le nostre, uno stato di grazia che ha ispirato tanti scrittori che hanno vissuto e scritto”.


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