Booksblogger - Le interviste: Endimione Birches di Bostonian Library

Ciao a tutti amici carissimi e benvenuti ad una nuova booksblogger intervista!
Quest'oggi ho l'onore di ospitare una bravissima blogger, Endimione Birches di Bostonian Library!
Clicca qui per visitare il blog di Endimione!
1. Ciao Endimione, grazie per aver accettato questa intervista e benvenuta sul diario! È un piacere averti qui! Partiamo subito con le domande di quest’oggi. Vuoi parlarci un po’ del tuo blog, Bostonian Library.. Come nasce? Ma soprattutto, perché nasce? Ah Elena, domanda difficile da spiegare in breve per una prolissa patologica come me! Il Bostonian è nato più da un'esigenza e una passione che da un'idea. Avevo voglia e bisogno di confrontarmi con altri lettori e lettrici su romanzi di cui non sempre trovavo le recensioni. Mi piaceva l’idea e mi piace farlo oggi, di condividere quello che penso di una romanzo, di una poesia o di un racconto. In fondo leggere serve anche a questo, a comunicare. Se dare una mia personale visione e lettura di un romanzo può aiutare o serve a colpire un lettore o una lettrice, ad appassionarli, a intrigarli alla lettura stessa o a leggere un romanzo da un punto di vista ulteriore e differente o alternativo, a cui non avevano pensato, e viceversa, per me è gratificante e stimolante. Per me è stato così, con alcuni blog che seguivo - e ancora - seguo.  2. Qual è la cosa più bella dell’essere una books blogger? Poter manifestare la passione per i libri, interagire con chi li legge e confrontarsi. La lettura è anche confronto, prima di tutto con se stessi, per comprendersi meglio, per approfondirsi, sia per gli argomenti più seri che per quelli più leggeri e spensierati, ma il confronto con gli altri è indubbiamente la svolta per tale percezione e comprensione. Almeno per me. 3. Quando preferisci leggere? C’è una parte favorita del giorno, o semplicemente quando capita? La notte, sicuramente. Leggo fino alle 2 - 3 di notte. Se un libro mi prende particolarmente anche le 4 – 5. Un po’ per esigenza, un po’ perché per me rappresenta una specie di "bolla" sospesa nel tempo, di pace, di tranquillità, perfetto per perdermi e leggere. Poi ovviamente quando capita: le attese in stazione, alla fermata dell’autobus, dal medico, davvero ovunque. 4. Cosa ti spinge ad acquistare un libro? Decidi di pancia e ti lasci trascinare da metafisica ispirazione, o ponderi la tua scelta documentandoti prima? Direi 50 e 50.  Compro un libro in base a tutte e due le opzioni che hai citato: in parte perché scatta una sorta di feeling con il libro, che  mi "ispira" a pelle; in parte perché mi informo sulla trama, l'argomento, l'autrice, guardo se mi può piacere. Una volta non "indagavo" moltissimo, vedevo un libro, mi piaceva, lo compravo. Talvolta capita anche oggi, non lo nego, ma ora raccolgo più informazioni prima di acquistarne uno, perché molto spesso copertina e trama non corrispondono poi alla vera "entità", l'essenza, del libro. L’aspetto esteriore è cambiato anche per i libri! 5. Quanti libri hai letto lo scorso anno? Non saprei dirti una cifra complessiva precisa, credo un centinaio o giù di lì. Ne leggo più o meno 3 o 4 a settimana; in estate - e nelle vacanze in generale - anche di più. 6. L’autore/autrice che ti ha reso fiera intervistare L'intervista è uno "strumento" fantastico per conoscere un’autrice/autore e le sue opere, quindi poterlo fare secondo me è un'occasione speciale (e impegnativa) per entrambi. Non sai quanti autori vorrei o avrei voluto (causa loro centenaria scomparsa) intervistare. Purtroppo da quando ho aperto il Bostonian non ho ancora modo di fare interviste ad autori o autrici, non si è ancora venuta a creare un'occasione in tal senso. Ho invece avuto il piacere di fare delle interviste quando collaboravo con un altro blog letterario e lì - di autrice straniera - ho intervistato Essie Fox, autrice de "La Sonnanbula". Veramente molto cortese, gentile e stimolante, un piacere discutere con lei e ricordare l’intervista. Spero che il suo prossimo romanzo - sulle sirene credo - esca presto così potrò ricontattarla con piacere. 7. L’autore/autrice preferito/a Bhè, dirne una/uno in assoluto è difficile, una/uno per genere sarebbe più fattibile.  Poi ci sono le poesie, il mio genere letterario preferito in assoluto, ma anche lì dirne uno solo .... Diciamo che se mi andasse a fuoco la casa (facciamo le corna!) e potessi salvare i romanzi di un solo autore/autrice - prima di piangere per la disperazione - salverei quelli di Ayn Rand, con lei  posso sopravvivere nell'attesa di  ricomprare gli altri. 8. Il libro che vorresti aver scritto "La rivolta di Atlante" di Ayn Rand, senza dubbio. Con questo libro ho scoperta la bellezza, la grandezza, l’intelligenza, la potenzialità - e anche la stupidità - dell’essere umano. A volte dimentichiamo la meraviglia che siamo, trascuriamo questo tipo di “autocompiacimento” in positivo. 9. Il libro che non vorresti aver comprato Il libro che considero “il più brutto di sempre”, quello che ancora risulta imbattuto nella mia personale classifica di bruttezza e bruttura letteraria è  "La bella addormentata" di Anne Rice e il suo seguito. Ce ne sono altri, ma questo … questo è osceno, gratuito e ingiustificato. Mi pento e vergogno di ogni centesimo speso. 10. Il tuo genere letterario preferito Nella più ampia accezione di "genere letterario" direi la poesia. Le emozioni che ti regala sono talmente varie e personali che è paragonabile solo alla musica. Nell'ambito della prosa e nello specifico, di novelle - romanzi, direi i romanzi d'appendice e di formazione, poi anche quelli fantasy, gotici, paranormali e rosa. Quello che mi ha regalato più sorprese però è stato il noir. 11. Il genere letterario che proprio non sopporti Non c'è né uno. Posso non sopportare proprio un autore/autrice o un libro in particolare, ma un genere direi di no, non lo scarto mai a priori, può riservare opere sorprendenti. Grazie ad Endimione per questa bellissima intervista!! A presto con nuovi bloggers!