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Borsa Italiana e la polveriera libica.

Da Roxioni
Borsa Italiana e la polveriera libica.
Prima di tutto eccovi un elenco di nostre importanti aziende quotate a Piazza Affari, che in qualche maniera hanno a che fare con la Libia.In testa all'elenco troviamo il cane a sei zampe Eni con interessi molto forti nel campo dell'energia in compagnia di Finmeccanica, Ansaldo e Impregilo, mentre Unicredit (il più grande Gruppo bancario italiano) ha nel suo capitale un importante pacchetto libico che arriva al 4,988% attraverso la Banca Centrale Libica ed un altro 2,6% attraverso la Libyan Investment Authority. Se non erro con un 7,588% del capitale, la Libia è il più grande azionista della banca italiana. In particolare il gruppo di Piazza Cordusio ha motivi fondati per essere preoccupato seriamente visto il peso libico nel suo capitale ed infatti anche oggi (mentre scrivo) la sua performance continua in un pericoloso down-trend. Purtroppo la nostra interagibilità con la Libia ci espone ad un serio e minaccioso panic selling a Piazza Affari con la speranza (per ora remota) che la situazione si normalizzi.Oltre tutto il peso di Unicredit nel nostro listino è piuttosto consistente e se il clima che respiriamo oggi non avrà una soluzione ragionevolmente positiva, penso che si dovrà soffrire ancora parecchio, trascinandosi dietro tutto il settore finanziario italiano.Anche Finmeccanica nel suo capitale ha un 2% di proprietà libica attraverso un fondo sovrano di Moamer Gheddafi, ed Impregilo a sua volta è presente nel paese nord-africano con imprese di costruzioni preposte all'ammodernamento di infrastrutture ed alloggi in una vasta area della Libia.C'è da augurarsi che questo clima cambi sennò son dolori per tutti, con scenari imprevedibili, e listini di Borsa impazziti ovunque.Borsa Italiana e la polveriera libica.Borsa Italiana e la polveriera libica.

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